Benvenuti a Basilea, meravigliosa città della Svizzera che registra circa 170.000 abitanti.
Detto così sembra un libro di geografia, ma Basilea è molto di più.
È una cittadina ricca di colori, musei e belle arti, la cui opera più luminosa di chiama FC Basilea 1893, società capace di scovare tantissimi calciatori e di vincere altrettanti titoli nazionali, 19, seconda solamente al Grasshoppers che ne ha 27.
Ma andiamo con ordine, partiamo con l’analizzare il magnifico impianto che ospita le gare casalinghe dei RotBlau: il St. Jakob-Park.
Lo stadio non è molto grande, ha una capienza di circa 38.000 posti e venne inaugurato nel 2001 dopo l’abbattimento di un impianto vetusto che di posti ne aveva addirittura 60.000. L’ultima edizione della finale di Europa League, vinta dal Siviglia, si è giocata qui.
Il campionato svizzero non è uno dei più gettonati in Europa, spesso viene utilizzato come trampolino, rampa di lancio verso una grande squadra che prima o poi noterà del talento in qualche giocatore particolarmente brillante. Nonostante questa mentalità, il Basilea è riuscito tramite un progetto serio ed una grande organizzazione a presentare sempre squadre in grado di lottare per i vertici o, addirittura, competitiva per vincere il campionato. Giocare bene e stupire, vendere e reinvestire sono il segreto per frullato magico di qualità, gioventù e tante – tantissime – plusvalenze.
Per la magnifica città di Basilea sono passati tantissimi calciatori che agli inizi erano sconosciuti, ma che con tempo e fiducia hanno bruciato le tappe, sorpreso tutti e sono persino riusciti ad imporsi in campionati più appetibili facendo fruttare fior di quattrini nelle casse del club svizzero. Dal portiere Sommer, passando per i difensori Dragovic e Schär. A centrocampo in pochi sono a conoscenza del fatto che Ivan Rakitic sia nato in Svizzera ed abbia dato i primi calci al pallone proprio con la maglia del Basilea; sempre in mediana vi sono i nomi di Elneny, Fabian Frei e dei gemelli Xhaka. Se invece avanziamo di qualche metro troviamo davanti a noi tutta la fantasia di Shaqiri, Salah e Stocker abbinata alla fisicità di Bobadilla oltre alla necessaria e indispensabile rapidità di Embolo, ultima stella sfornata dall’accademia del Basilea ma volata in Germania per giocare con lo Schalke.
Grazie a tutti questi calciatori scovati da un maestro del calibro di Georg Heitz, il Basilea è diventata una delle squadre europee con una situazione economica stabile e importante: 120 milioni di plusvalenze, senza contare l’ultima cessione illustre, credo possano bastare. Molti di questi sono stati utilizzati certamente, perché no, per modificare e migliorare le infrastrutture di cui oggi gode. Numeri da capogiro, intuizioni geniali che hanno permesso di poter etichettare il Basilea come una bottega pregiata d’Europa insieme a squadre del calibro di Porto, Benfica e Shakhtar Donetsk.
L’ottimo lavoro svolto dalla società ha fatto sì che la nazionale svizzera potesse e possa tutt’ora usufruire della vecchia colonia del Basilea come spina dorsale. Nonostante queste agevolazioni ad Euro 2016 non è riuscita a decollare ed i risultati faticano quindi ad arrivare. In molti però ritengono che nel giro di qualche anno la selezione possa essere una fra le più forti in Europa, anche se la storia recente racconta come gli elvetici non siano mai andati oltre i Quarti di Finale in una competizione.
Insomma, nonostante gli scarsi risultati Basilea è rampa di lancio per tutti, anche per giovani allenatori come Murat Yakin e Paulo Sousa che, in terra svizzera, si sono messi in mostra trovando poi una squadra ben più luccicante e blasonata.
L’ex centrocampista portoghese fu abile nel lanciare proprio Embolo valorizzando Taulant Xhaka, Fabian Frei. Il lavoro di Yakin, invece, è durato più tempo -dal 2012 al 2014- e grazie ai suoi insegnamenti Dragovic e Schar sono diventati due difensori di livello europeo. Salah e Stocker completavano il quadro vicino ad un Elneny appena sbarcato dall’Egitto e prossimo ad un trasferimento all’Arsenal.
Il cileno Marcelo Diaz ha contribuito ad aiutare il centrocampo, sebbene non si trattasse del classico uomo di primo pelo.
Nel 2016 la situazione non è affatto cambiata: nelle giovanili vi sono già diversi profili interessanti su cui siamo già pronti a scommettere:
- il centravanti classe ’96 Nicolas Hunziker;
- il diciottenne mediano Robin Huser;
- l’estremo difensore Dario Thurkauf classe ’97.
Un’immagine del settore giovanile più fiorente d’Europa vale più di mille parole. Vale tanto ma non quanto loro, i giovani gioielli forgiati e venduti a caro prezzo dalla bottega più fiorente della Svizzera: Basilea, provare per credere. E per crescere.