L’ultima finestra di calciomercato ha certificato, ancora una volta, la straordinaria abilità imprenditoriale e lungimiranza della dirigenza della Juventus. Sono ormai sette anni che la compagine bianconera domina il campionato di Serie A e le relative coppe nazionali. Se dovessimo trovare gli artefici di questa inarrestabile cavalcata una menzione obbligatoria spetterebbe, senza ombra di dubbio, al duo Marotta-Paratici. Il fil rouge – la mente e il braccio, se volessimo prendere in prestito una metafora da cinema hollywoodiano – che da 8 anni smontano e rimontano una macchina quasi perfetta.
All-in Juventus
L’odierna sessione di mercato ha fornito al tecnico Massimiliano Allegri una rosa completa in ogni reparto, estremamente eclettica e con un tasso tecnico che, ora, non può più invidiare nulla alle migliori squadre d’Europa. Proveremo letteralmente a impersonarci nel tecnico di Livorno, cercando di raccogliere gli indizi da lui sparsi in questi mesi antecedenti l’inizio di campionato, per riuscire a immaginare quali saranno i sistemi e gli interpreti più accreditati che saranno destinati a scendere in campo e a difendere i colori della Vecchia Signora.
Il fattore Cristiano
Inutile dire che, l’acquisto di Cristiano Ronaldo, sarà il principale fattore discriminante per quanto riguarda la scelta della squadra da mandare in campo. Se da un lato il portoghese porterà in dote uno svariato numero di goal – dal 2009 CR7 segna almeno 30 goal stagionali – dall’altro lato bisognerà necessariamente tenere in considerazione la sua non più giovane età (33 anni). Centellinare le presenze dell’attaccante portoghese sarà fondamentale per riuscire a preservare la sua integrità fisica, garantendogli di arrivare in forma perfetta agli appuntamenti cruciali della stagione. Compito di Allegri sarà quindi quello di riuscire a dare un’impronta camaleontica alla sua squadra, plasmando un sistema che esalti al meglio le qualità di Ronaldo da un lato e che sia in grado di sopperire alle sue necessarie panchine dall’altro.
La tentazione BBC o la difesa a 4?
Ufficializzato il ritorno di Bonucci, vero e proprio regista arretrato, trasformato da Allegri in uno dei difensori più forti e completi del panorama calcistico internazionale, la tentazione di poterlo schierare di nuovo nella difesa a 3 con ai lati Barzagli e Chiellini (neo capitano dopo l’addio di Buffon) sta prendendo velocemente corpo a Vinovo. Difficile però pensare di vedere, nuovamente, la BBC in azione per un elevato numero di partite. Indubbiamente i meccanismi difensivi per quanto riguarda il modulo a tre centrali sono conosciuti a memoria da parte degli interpreti e dalle loro riserve, ma l’elevata età di Barzagli e la presenza in rosa di altri due centrali di assoluto livello come Benatia e Rugani, fanno propendere per una costante rotazione dei difensori bianconeri durante tutto l’arco della stagione.
Se da un lato la rosa della Juventus presenta un pacchetto di difensori centrali estremamente affiatato e di assicura affidabilità, dall’altro lato la presenza in squadra di due terzini di spessore come il neo arrivato Cancelo e la certezza Alex Sandro può far pendere l’ago della bilancia verso la difesa a 4. Sembra più facile immaginare, con questi giocatori, una difesa guidata al centro dal roccioso Chiellini e dall’elegante Bonucci, mentre le corsie laterali saranno terreno fertile per le folate offensive rispettivamente del brasiliano a sinistra e del portoghese a destra. Siamo più che convinti che una difesa composta da Cancelo, Bonucci, Chiellini e Alex Sandro possa garantire quel salto di qualità che potrebbe essere fondamentale per dare l’assalto decisivo alla prossima Coppa dei Campioni.
Anche in porta, Allegri potrebbe continuare il turn-over effettuato nell’ultima stagione. Perin parte alle spalle di Szczęsny, ma il polacco potrebbe lasciar posto al neo acquisto nelle partite di Coppa (al netto del sorteggio) per lo meno nella prima parte di stagione, per consentire all’italiano di non perdere confidenza con il campo.
Il rebus centrocampo
Il centrocampo, per ora, sembra l’unico reparto che ancora necessiti di un ritocco. Il mercato estivo ha portato alla corte di Allegri, a parametro zero, il turco-tedesco Emre Can, fresco vice-campione d’Europa con il Liverpool e uomo tuttofare del centrocampo. Innesto di sicuro valore, ma che desta qualche dubbio sulla tenuta mediana della compagine bianconera se paragonata alle altre big d’Europa. La certezza è, ancora una volta, Miralem Pjanic. Il bosniaco è diventato imprescindibile nello scacchiere bianconero e appare inevitabile che il sistema utilizzato non possa che ruotare, anche, attorno al suo calciatore di maggior intelligenza tattica. L’opzione dei due mediani davanti alla difesa è quella più accreditata al momento. Il giocatore dal quale sarà coadiuvato dipenderà molto dalla squadra che la Juve dovrà affrontare. Per un centrocampo più muscolare e di corsa, il più indicato sarebbe Matuidi; più tecnico (e più fragile) invece Khedira, al pari di Emre Can; Marchisio è ancora una incognita. Dopo la rottura del legamento crociato non è più sembrato essere lo stesso di prima e la sua permanenza in bianconero non è da dare così per scontato in questi ultimi giorni di calciomercato. La sorpresa potrebbe essere il giovanissimo Bentancour. Sappiamo quanto Allegri sia abile nella gestione dei giovani e il profilo dell’uruguayano sembra essere estremamente interessante nel fornire più soluzioni di palleggio e garantire un certo atletismo come dimostrato nell’ultimo Mondiale in cui è diventato uomo chiave della Celeste anche se nei panni del regista avanzato alle spalle di Cavani e Suarez.
L’altra variabile tattica da tenere in considerazione è il sacrificio di uno dei tre incursori alle spalle del centravanti nel tanto amato 4-2-3-1 e il passaggio al 4-3-3 con l’inserimento di un mediano in più. Modulo già utilizzato negli ultimi due anni che garantisce, sicuramente, più copertura a discapito però del possibile sacrificio di Dybala. La Joya riesce a esprimersi al meglio con un partner offensivo con il quale duettare. Il 4-3-3 presupporrebbe Dybala falso nueve (con Ronaldo in panchina) oppure dirottato sull’esterno, posizione che ha già ribadito non essere congeniale al suo modo di giocare e nella quale non è mai riuscito a esprimere tutto il suo potenziale.
La zona nevralgica del campo, nonostante l’arrivo di Can e la conferma di Pjanic e Matuidi, sembra ancora difettare di qualcosa perché possa essere ritenuta al top a livello internazionale. Il mercato non è ancora finito e Marotta e Paratici potrebbero approfittare di un colpo last minute.
L’impossibilità tattica del centrocampo a 5
L’opzione meno considerata attualmente sembra essere quella di schierare un centrocampo a 5 davanti al terzetto difensivo. In primo luogo perché si ripropone il dilemma Dybala: dove collocare il fantasista bianconero? In secondo luogo la nutritissima batteria di incursori laterali di cui dispone Allegri sarebbe eccessivamente sacrificata in favore di un approccio molto più difensivo che andrebbe a rendere inutili gli sforzi della Juventus fatti sul mercato per rinforzarsi sugli esterni. Ammettiamo che le slot esterne siano occupate da Cancelo e Sandro, si siederebbero in panchina Douglas Costa, Bernardeschi, Cuadrado e uno tra Dybala e Mandzukic. Forse un po’ troppo.
Un reparto offensivo da sogni
Senza sacrificio, corsa e intelligenza tattica il 4-2-3-1 risulta di difficile realizzazione. Allegri lo sa molto bene, per questo motivo sembra, anche per questo anno, imprescindibile la presenza tra i titolari di Mario Mandzukic. Mr. No Good si è dimostrato negli anni un giocatore fondamentale per il suo apporto alla squadra, in quanto a grinta, solidità mentale e intelligenza tattica nel creare spazi per l’inserimento dei compagni, e segnare meno gol rispetto al passato, ma comunque pesanti. Non tralasciando la sua immensa generosità nei ripiegamenti difensivi e nel pressing asfissiante sul primo portatore di palla avversario.
Le ali che possiamo definire pure rispondono al nome di Cuadrado, Douglas Costa e Bernardeschi. Difficile stabilire, a priori, quali dei tre sarà titolare. Anche in questo caso, molto probabilmente, dipenderà dalla squadra che Allegri si troverà di fronte. Premesso che nessuno dei tre si discute tecnicamente, forse Cuadrado è quello che in un 4-2-3-1 può garantire più copertura al terzino che giocherà sulla sua stessa corsia. Inoltre già l’anno scorso è stato provato laterale basso da Allegri con ottimi risultati. Douglas Costa potrebbe essere l’arma in più dalla panchina. Giocatore velocissimo, in grado di spaccare letteralmente la partita con i suoi strappi brucianti, crea superiorità numerica sulla fascia essendo praticamente sempre in grado di saltare il suo diretto avversario. La sua titolarità non sarebbe in discussione qualora la Juventus adottasse il 4-3-3: libero da compiti difensivi potrebbe essere assolutamente devastante. Bernardeschi ha ampiamente dimostrato di essere uno dei giovani italiani più interessanti. Giocatore molto importante in quanto estremamente duttile, può giocare in tutte e tre le posizioni alle spalle del centravanti e nelle due corsie del 4-3-3. Sembra comunque partire leggermente dietro Cuadrado e Douglas Costa nelle gerarchie di Allegri, e starà a lui far ricredere il tecnico livornese sulle sue potenzialità dal primo minuto. Il ruolo di rifinitore dietro la prima punta non può che essere la casa di Paulo Dybala, che potrebbe fare il definitivo salto di qualità giocando al fianco di Cristiano Ronaldo. Probabile che quest’anno, avendo davanti a lui una macchina da goal quasi perfetta, si dedichi più alla costruzione del gioco andando a prendere palla a ridosso del centrocampo e trasformandosi così in preziosissimo assist man per il portoghese ed esprimersi nel suo compito prediletto di enganche.
Cristiano Ronaldo sarà inevitabilmente il centravanti titolare nelle partite più importanti della Juventus. La sensazione è che il suo impiego, infatti, verrà costantemente valutato in relazione alla caratura e al periodo di forma degli avversari per consentirgli di giungere in forma perfetta nei momenti decisivi della stagione. Il sostituto naturale nonché unico altro centravanti in rosa è Mario Mandzukic. Se il croato dovesse spostarsi al centro dell’attacco, sarà molto probabile l’inserimento sull’esterno di uno tra Douglas Costa e Bernardeschi.
Il 4-3-3, invece, porterebbe al probabile sacrificio di Dybala. Metabolizzata la panchina della Joya, l’attacco della Juventus avrebbe, a quel punto, un dominio sulle fasce pressoché totale. Cuadrado e Douglas Costa supportati da Alex Sandro e Cancelo garantirebbero un’infinita quantità di rifornimenti a Cristiano Ronaldo e Mandzukic, suo sostituto naturale al centro dell’attacco della Juvnetus.
La Juventus, mai come nella sua storia, ha allestito un team con l’intenzione di dare l’assalto a tutto, e a quella Champions League che manca dal 1996.