Che Tonali fosse un predestinato lo aveva già capito Gigi Cagni, ex tecnico del Brescia, che lo aveva visto giocare con la primavera ormai due anni fa.
Non ho fatto fatica a capire che era il più bravo di tutti.
Parole che suonano oggi come una profezia che si sta rapidamente avverando. Facendo i dovuti scongiuri, sia chiaro.
C’è poi un dettaglio curioso – in realtà più di uno – che carica la figura del giovane Tonali di un’aurea di febbrile attesa, nella speranza di vedere di nuovo un campione nella stessa zona di campo che, fino a pochi anni fa, è stata monopolio del Maestro Andrea Pirlo.
Lungi da me dall’equipararli. Ma, essendo un tifoso e appassionato come voi, provo un certo fascino, come una sorta di attrazione magnetica, per i paragoni tra i vecchi campioni del passato e i campioni del domani. Mi piace svestire i panni da pragmatico e indossare i panni del sognatore romantico. Mi immagino Tonali come l’erede di una lunga e gloriosa dinastia di calciatori alla quale è stato tramandato il dono che, tutti noi, abbiamo sempre sognato di possedere: saper giocare a calcio.
Un predestinato
Tonali muove i primi passi nelle giovanili del Piacenza per poi approdare, in pianta stabile, nella primavera del Brescia. Le luci della ribalta si accendono sul giovane mediano in occasione dell’esordio in Serie B, con la maglia delle rondinelle, il 27 agosto 2017 ad Avellino. Un primo assaggio di grande calcio che, in un lasso di tempo irrisorio, ha ricondotto i naviganti verso entusiastici ricordi che sembravano oramai sbiaditi.
Esattamente vent’anni prima esordiva nel calcio professionistico un uomo destinato all’olimpo del calcio europeo: Andrea Pirlo da Flero. Stesso look, stesso sguardo che nulla lascia trasparire e – dulcis in fundo – una somiglianza impressionante per quanto riguarda le movenze felpate sulla mediana. Il passato e il presente che giocano ad inseguirsi incorniciati in un’istantanea bianco blu; la speranza che oggi come all’ora sia sbocciato un predestinato.
Accantonata la prima squadra, Tonali si riaggrega per un breve periodo alla primavera del Brescia. Ma, a partire dal mese di Gennaio, la deficitaria situazione di classifica della leonessa impone un cambio di rotta radicale. Mister Marino decide di buttare nella mischia il diciassettenne di Lodi che, da quel momento, non abbandonerà più la prima squadra. Terminerà la stagione con 19 presenze condite da 2 goal e 2 assist, contribuendo in maniera determinante alla salvezza del Brescia.
La consacrazione e la convocazione con la nazionale maggiore
Non deve essere stata un’estate facile per il neo diciottenne Sandro. Le sirene delle big italiane ed europee hanno cominciato a farsi sentire in Via Bazoli. C’è chi mormora che siano arrivate offerte da addirittura 25 milioni di euro. Si sussurra che, nel giro di pochi anni, sarà il nuovo leader della mediana azzurra. I paragoni si sprecano, i complimenti non tardano ad arrivare. Chi gongola sono, senza dubbio, il Brescia e i suoi tifosi. Una menzione a parte merita senz’altro il presidente Cellino. Non credo che il registratore di cassa tarderà molto a far sentire il dolce tintinnio di una plusvalenza stratosferica.
Nonostante l’ennesimo cambio di allenatore durante la stagione corrente targato dal vulcanico presidente, Tonali è ormai diventato un titolare inamovibile del centrocampo bianco blu. A diciotto anni è diventato il fulcro della manovra delle rondinelle distinguendosi oltre per la già conclamata tecnica cristallina, anche e soprattutto per la personalità e la tranquillità del veterano. Dice di lui il Patron:
È imbarazzante la naturalezza che questo ragazzo ha dimostrato calandosi nel ruolo di centrale in mezzo al campo.
La partita pazzesca disputata dal classe 2000 domenica scorsa, nel derby con il Verona, ha dissipato gli ultimi dubbi che aleggiavano attorno alla sua bravura. Lancio di 50 metri trasformato poi in goal da Donnarumma e goal su calcio da fermo, da 30 metri, nell’angolino basso. Non so se sia coretto parlare di definitiva consacrazione. Sicuramente una prova evidente di quello che potremmo aspettarci da questo ragazzo in futuro. Chiedere ai supporters veronesi per conferma.
Da questo punto di vista, la chiamata azzurra da parte di Mancini può rivelarsi fondamentale per ultimare il suo processo di crescita, sia tecnico che mentale.
Non sappiamo ancora se la prima convocazione coinciderà con l’esordio in azzurro. Sta di fatto che, alla sua età, non sono molti quelli che possono vantare una convocazione nella nazionale maggiore. Un biglietto da visita niente male considerato che la partita sarà decisiva per la qualificazione contro il Portogallo in Nations League.
Come si colloca in campo
Tonali è un mediano puro. Per gli esteti e i più romantici si potrebbe definire un regista vecchio maniera. Tatticamente, ad oggi, lo abbiamo visto ricoprire sempre il ruolo di centrale di centrocampo. Sia nel 4-3-3 targato Boscaglia sia nel 4-3-1-2 targato Corini. Nonostante il fisico non sia l’aspetto forte del repertorio, 175 cm per 65 kg, Sandro dimostra una notevole resistenza ai contrasti e un discreto dinamismo. Il baricentro basso gli garantisce una certa stabilità nella corsa, fattore importante per riuscire ad arginare avversari di portata fisica superiore. Inoltre, visto la giovane età, la sua corporatura è ancora in via di sviluppo, garantendogli ulteriori margini di miglioramento. Basti ricordare come fossero a 17-18 anni Paloschi, Pato o Coutinho.
Anche lui, come il Maestro soffre se puntato nell’uno contro uno in campo aperto. Lacuna che saggiamente viene sopperita grazie ad un “senso della posizione” assolutamente invidiabile, che gli permette di essere (quasi) sempre nel punto nevralgico del gioco, sia in fase offensiva che difensiva. In fase difensiva si abbassa nella propria trequarti campo a per ricevere lo scarico dei due centrali di difesa, Romagnoli e Gastaldello. Impressiona la capacità del giocatore di tenere sempre la testa alta durante la conduzione della palla e la visione periferica. Il repertorio di giocate del talento di Lodi risultano essere estremamente ampio. Per questo motivo viene indicato più come assist man che centrocampista di inserimento. Sono già 3 gli assist forniti ai compagni di squadra in 11 partite.
La giocata più ricorrente risulta essere il lancio lungo in verticale. La lunghezza media dei suoi passaggi è di 24 metri mentre completa 1,5 passaggi chiave a partita.
Un regista ambidestro
Tonali calcia prevalentemente di destro. Potenza e precisione fanno assolutamente parte del repertorio balistico. Non disdegna il mancino, con il quale ricordiamo un goal, di pregevole fattura, nelle trasferta di Salerno dell’anno scorso.
Dal punto di vista tecnico risulta essere carente nello stacco di testa, caratteristica che sono sicuro avrà tempo di affinare nel tempo. L’età è dalla sua parte.
Domenica a Verona ha segnato il suo primo goal su punizione. Vedremo se anche in questo ambito riuscirà nell’emulazione di Pirlo, vero e proprio “mago” dei calci piazzati.
Una predisposizione mentale da leader
Ripeto, personalmente quello che più lascia basito di questo ragazzo è il carattere e l’attitudine mentale. L’anno scorso è stato tra i migliori in campo nell’ultima partita della stagione sul campo dell’Ascoli. Un vero e proprio spareggio per rimanere in Serie B dove, il minimo errore, avrebbe potuto condannare una delle due compagini alla retrocessione. Ed ecco, che sul terreno di gioco, si presenta questo sbarbato ragazzino che, con la grinta e la saggezza del veterano, ha preso per mano il Brescia portandolo ad una soffertissima salvezza. Sembra non temere la pressione della giocata o il peso della sua giovane età. Un leader silenzioso proprio come Pirlo.
Al di là dei paragoni impressiona davvero la solidità mentale di Tonali. Unico aspetto del bagaglio tecnico-tattico che risulta molto difficile allenare. Forse, anche questo, può essere un segno ineluttabile del campione che verrà.
Scordatevi le Balotellate e le Cassanate. Tonali è un ragazzo con la testa sulle spalle.
Insomma, il ritratto del ragazzo d’oro. E noi tutti ci auguriamo rimanga così, per il suo bene e per la nostra passione.