Vito Tisci: “Elevare la qualità dei vivai!”

In occasione della prima edizione dell’evento TG Soccer Scouting, tenutosi a Fondi (LT), nella splendida cornice della stanza baronale del Palazzo Caetani, nell’affascinante cittadina pontina, è intervenuto anche il presidente del Settore giovanile e scolastico (SGS) Vito Tisci. Egli, inoltre presidente di lungo corso del Comitato regionale FIGC-LND della Puglia, ha voluto sottolineare le iniziative federali riguardo la promozione e la qualificazione dei vivai in giro per l’Italia, non solo a livello professionistico, ma pure e specialmente in ambito dilettantistico. Ecco quanto evidenziato dalle parole di Tisci.

“È in atto la riforma dei campionati giovanili di calcio italiani: sarà inserita una nuova categoria under 16, già presente in gran parte dei paesi europei, fascia d’età sulla quale il nostro calcio è rimasto particolarmente indietro. In più, verranno formati campionati primavera per categoria, dalla Serie A alla Lega Pro, affinché siano maggiormente equilibrati e formativi per i ragazzi”.

Fondamentale importanza ricopre il lavoro nelle scuole, poiché si deve puntare non solamente alla formazione di giovani atleti su cui poi trarre profitto, ma anche all’educazione di futuri cittadini e ancor prima uomini. Da ottobre saranno istituiti dei centri di formazione federali a livello regionale, che proporranno corsi specifici al fine di scoprire talenti nel cuore del calcio italiano, rappresentato oggi dal dilettantismo. È prioritario dunque elevare la qualità dei vivai e per quanto concerne ciò, la Federazione sta stabilendo tre livelli per classificare le scuole calcio (il livello superiore sarebbe il “livello d’élite”), con l’obiettivo di selezionare unicamente i vivai che rispettino determinati criteri“. Sul problema degli “under” da schierare obbligatoriamente in Serie D, che però una volta superato il limite d’età sono abbandonati dalle loro società – “È uno scempio” –sentenzia il dirigente– “è forte il bisogno di tutelare questi giovani”.

In Italia – chiosa il presidente SGS – si lascia troppo spazio allo “spontaneismo” del talento del ragazzo, cioè alla sua ‘esplosione naturale’, trascurando invece la fase dello sviluppo della formazione dello stesso. Per questo diventa importante la figura dell’allenatore qualificato, non soltanto in qualità di ‘maestro di calcio’, ma anche con il ruolo di insegnante di vita e di comunicatore”.

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