Suso sull’ultimo Barrel

LA PREMESSA

 Mica male, che ne pensate?

 

Questa poteva essere una vera premessa tra la fine dei ’90 e l’inizio dei 2000 e, consentitemi, da nostalgico quale sono, di riproporvela.

Ieri sera però, sul manto erboso dell’Olimpico, non hanno corso giocatori del calibro di allora perché, scriviamoci la verità, tanto siamo in pochi intimi (!): i vari Kaka, Shevchenko, Cafù, Nesta, Nedved e Veron, ora, non esistono più, e difficilmente li rivedremo: ma ciò non toglie niente, o quasi, a questo lunedì sera: assoluta chiave di volta, in zona Europa, dal punto di vista della classifica.

Le due compagini, infatti, distano solo tre gradini, ma si presentano sul rettangolo di gioco in situazioni del tutto diverse: le aquile di Simone Inzaghi, vogliose di cavalcare la cresta dell’onda adriatica; mentre i rossoneri arrivano da due sconfitte consecutive, prima con l’Udinese e poi, al Meazza, contro i blucerchiati – intervallate dal causale, da com’è maturato, 0-1 del Dall’Ara – e sembrano essere stati travolti dalla stessa onda che, trionfalmente, ha innalzato Olimpia e le altre 10 aquile.

Ah, mister, per evitare l’onda, questa volta, non può usare il suo solito aeroplanino. Anche se immagino vorrebbe tanto, soprattutto contro la Lazio, o sbaglio?

 

Chi continuerà a surfare?

 

LA PARTITA

La prima frazione di gioco dice poco e niente, e se dovessi darle un titolo userei sicuramente: “Aggrappati a Gigio, fino a quando il filo non cede“.

Il gigante napoletano tiene in gioco gli undici di Vincenzo Montella, poco incisivi e senza spunti…non che i biancocelesti offrano più emozioni ma, almeno, con Keita e Immobile – anche se spesso in offside – si sono resi pericolosi più volte, facendo così tremare le zampe di un Diavolo in assoluta difficoltà.

Ocampos sembra essere rimasto ancora ad ammirare il mar Ligure, Deulofeu è in palese difficoltà e Suso mostra svogliati guizzi, e la domanda mi sorge spontanea: perché non inserire una vera prima punta a dare una scossa all’intero reparto? Un giocatore come Lapadula, in questo tipo di partite, non si può lasciare a scaldare la panchina.

Poi Gigio stacca la spina…

Quando un portiere come Donnarumma compie diversi miracoli e salva il risultato, non tutti se ne accorgono, ma quando commette un’incertezza (con la complicità di Gomez) allora, tutto quello che ha fatto prima, sparisce nella rabbia di Biglia dagli undici metri.

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Il secondo tempo riprende sulla falsa onda del primo tempo. I ragazzi di Montella appaiono in grande difficoltà, sia in fase di possesso che in fase di non: Locatelli, rilevato da Sosa dopo soli 5′ della ripresa, sembra essere un lontanissimo parente di quello visto a inizio stagione, ed è anche per questo che i rossoneri non girano.

L’ aquila, d’altro canto, rimane aggrappata saldamente all’onda forte, ma l’impressione è che, al primo colpo, possa cedere. Dalla sua, infatti, ha solo il risultato, e un Felipe Anderson inarrestabile, perché dal punto di vista prettamente tecnico-tattico, è poco sopra il livello dei rossoneri.

E neanche il tempo di scriverlo che, Olimpia e tutta la sua truppa, cadono dal surf, dimostratosi poco stabile, con un gran sinistro di Suso che cavalca, sull’ultimo Barrell’onda decisiva.

CHI SALE…

  • Felipe Anderson: parzialmente in ombra nella prima frazione di gioco, l’ala brasiliana ha impensierito, e non poco, l’intero reparto difensivo milanista, per buona parte della ripresa, ubriacando il terzino ex River Plate Vangioni, apparso un pochetto in difficoltà, un pochetto eh…
  • Gigi Donnarumma: nonostante l’intervento avventato di fine primo tempo, che ha portato la Lazio a segnare dagli undici metri, ha fatto il fenomeno per il resto del match. I rossoneri devono molto al suo portierone, a breve maggiorenne.

…CHI SCENDE

  • Gerard Deulofeu: se solamente una settimana fa è risultato decisivo contro i felsinei, ieri sera non si è nemmeno visto. Sarà perché non ha giocato sulla posizione di esterno o perché, come troppo spesso accade, si è parlato troppo presto? Si vedrà.
  • Keita Balde: è lui il giocatore meno brillante in maglia biancoceleste: le occasioni create sono state veramente scarse, così come la lucidità sotto porta. Lo stesso Inzaghi, infatti, se n’è accorto ed è per questo che, a metà ripresa, lo ha rilevato per Lulic.

LE CURIOSITÀ

Sette, i miracoli di Gigio. Tombola!

 

 

E ora che anche questo turno spezzatino è finito, ecco come si presenta la classifica dopo la 24^ giornata. 

 

Canzone della serata: Charlie fa surf (2008) Baustelle

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