Seconda Pelle: Ferencvaros

Lungo gli impetuosi fianchi del Danubio sorge la meravigliosa città di Budapest. Della capitale ungherese è figlio il Ferencvaros, un club dai colori biancoverdi, ormai affermatosi fra le maggiori realtà sportive dell’Ungheria, specie in un calcio che ancora ricorda nostalgicamente le storiche gesta della leggendaria Nazionale di Ferenc Puskas.

Ferencvaros, maglie e storia della nazionale ungherese di Puskas | numerosette.eu
Si dice che il calcio ungherese sia finito in Svizzera, dopo la sconfitta dell’Ungheria in finale di Coppa Rimet contro la Germania Ovest, terminata 3 a 2 per i tedeschi che verranno in seguito accusati di doping. Gli ungheresi, infatti, continuano a rivendicare la legittimità di quel Mondiale, in quanto, malizie a parte, destò scalpore che la maggior parte dei giocatori appartenenti a quella selezione tedesca dopo pochi mesi si ammalò di epatite. Un titolo vanificato, non detrae ciò che rappresentano la 10 di Puskas, la Nazionale ungherese di quegli anni con le sue sorprendenti vittorie e le dolorose sconfitte: mitologia del calcio ungherese, di ciò che fu. E tutt’oggi, aggirandosi fra i viali e le piazze della capitale ungherese,  è facile destare l’occhio verso una maglia da calcio biancoverde, o rossonera, che sia in una bancarella di souvenir o in un negozio sportivo. Perché il calcio, a Budapest, continua a far emozionare gli appassionati di questo sport, con le sue 6 squadre (di cui cinque militanti nella prima divisione e la restante nella seconda) e con quei suoi variegati colori che riflettono sulle calme acque del blu Danubio.

Ferencvaros e la nazionale ungherese dei tempi d'oro | numerosette.eu
Il Golden Team degli anni ’50: la nazionale ungherese di Puskas, Grosics, Hidegkuti, Kocsis

Oggi ci concentreremo sulla storia del Ferencvárosi Torna Club, meglio nota come Ferencvaros, squadra più titolata d’Ungheria dalle righe sulla maglia verdi e bianche.

Nati vincenti

Fondato nel 1899, il Ferencvarosi TC prese parte al campionato ungherese solo dall’anno successivo. Dovettero aspettare tre anni, prima di vincere il primo titolo della loro storia. La squadra biancoverde di Budapest metterà le mani sulla coppa dei campioni d’Ungheria per altre 28 volte da quel 1903 fino ai giorni nostri, mantenendo perciò unegemonia sul calcio ungherese. Nella storia del campionato nazionale (oggi denominato Nemzeti Bajnokság I) già tra il 1915 e l’inizio degli anni ’20, a contendere la gloria alle cosiddette Aquile verdi fu la franchigia concittadina dell’MTK Budapest. Passano comunque gli anni, ma il Ferencvaros resta sempre lì, impassibile nell’alzare trofei con crudele ungarica superbia. Ma se gli anni ’30 la videro per ben quattro volte campione d’Ungheria, dagli anni quaranta il vento comincia a muoversi contro. Per la prima volta nella loro storia, infatti, il Ferencvaros perde la stima di migliore squadra dell’Ungheria, oltre che quella di primo club della capitale, sopraffatti dall’Honved Budapest, franchigia dell’esercito austro-ungarico. E, con l’avvento dei rossoneri nella capitale, si conclude il primo atto della storia delle Aquile Verdi.

Ferencvaros, maglie e storia del club di Budapest | numerosette.eu

L’approdo in Europa

Gli anni sessanta sono un tripudio di soddisfazioni per il club biancoverde. Infatti, in campionato torna a conquistare ben 4 titoli in un decennio, ma, soprattutto, saranno le competizioni internazionali a segnare definitivamente la gloria del Ferencvaros. Corre la stagione 1964-65, quando i Fradi (aquile verdi in ungherese) conquistarono a sorpresa la Coppa delle Fiere, eliminando al terzo turno la Roma, fino a superare in finale la Juventus, a Torino per 1 a 0. A negare il bis, invece, saranno gli inglesi del Leeds United nella finale dell’edizione ’67-’68 della medesima competizione. Ma le gioie non terminano qui. Non possono concludersi, d’altronde, quando in squadra hai uno dei più grandi attaccanti della storia dell’Ungheria: Flórián Albert, con i suoi 258 gol su 350 presenze, segnerà inevitabilmente la storia del Ferencvaros. Non a caso, nel 1967, Albert conquisterà persino il Pallone d’Oro in qualità di miglior calciatore europeo. Il dopo-Puskas, dunque, è segnato dal formidabile attaccante in maglia biancoverde.

Ferencvaros, Florian Albert pallone d'oro 1967 | numerosette.eu

Gli anni settanta il Ferencvaros li vive con sentimenti estremamente contrastanti. Da una parte, infatti, si trova di fronte all’ascesa dei rivali dell’Ujpest, dall’altra, però, conquista un ennesimo sigillo del calcio europeo: raggiunge infatti nel ’72 la semifinale di Coppa Uefa e nel ’75 la finale di Coppa delle Coppe, poi persa contro la Dinamo Kiev.
Gli anni ottanta e novanta per i Fradi di Budapest presentano una sorte simile a quella del decennio precedente, con relativamente poche vittorie in campionato (4 titoli in tutto il biennio), sebbene sia un inevitabile motivo di orgoglio la soddisfazione di essere la prima squadra ungherese a qualificarsi per la Coppa dei Campioni. Elimina l’Anderlecht ai preliminari, ma resta costretta ad abbandonare la competizione dopo essersi piazza al terzo posto nella fase a gironi. Con gli anni duemila, però, comincerà il terzo atto, quello più doloroso.

La caduta delle Aquile

Il Ferencvaros apre il nuovo millennio con due titoli nazionali, due coppe, una supercoppa e con la partecipazione, nella stagione 2004-05, alla Coppa Uefa. Nel 2006, però, una serie di gravi problemi finanziari fa sprofondare i Fradi nella seconda divisione, macchiando una storia finora intrisa solo di gloria e di conquiste. La città di Budapest risentirà la mancanza di coloro che per primi si erano impossessati del calcio della capitale e che avevano illuminato le sponde del Danubio con i gol di Florian Albert e con i traguardi raggiunti in Europa. Il Ferencvaros, perciò, non demorde, ma anzi lotta da subito per riconquistare la prima divisione. Così, dopo annidi Purgatorio, con la stagione 2008-2009 giunge uno spiraglio di luce, quando il presidente dello Sheffield United, Kevin McCabe, decise di impadronirsi della società biancoverde di Budapest con l’intenzione di erigere nei pressi della città un nuovo stadio. Così, nel 2009 le Aquile verdi ritornano in NB I, con la sacrosanta intenzione di tornare ad ambire le grandi vittorie del passato.
Ferencvaros, maglie e storia | numerosette.eu

Il nuovo volo

Il 2016 ha segnato definitivamente il ritorno del Ferencvaros e dei Fradi nel calcio ungherese che conta con la conquista del ventinovesimo titolo nazionale. Una rapida ascesa frutto di un serio e abile progetto societario che ha posto le basi sulla realizzazione di un impianto ultramoderno: il Groupama Arena (o Florian Albert Stadion).
Ferencvaros, Groupama Arena | numerosette.eu

Nike

Per quanto riguarda le divise, invece, Ferencvaros è legata da un contratto con Nike.
Per la prima maglia, Nike ha optato per un template a righe orizzontali bianco-verdi, con colletto e maniche in verde: una scelta innovativa rispetto alle tradizionali strisce verticali già utilizzata per i kit della stagione precedente. A caratterizzarla ulteriormente è l’oro presente sugli inserti laterali e sul retro del colletto. Lo stemma non è cucito ma stampato a caldo, tecnica già adottata diverse volte da Nike. Sul retro, per far spazio al nome e al numero, è presente un ampio riquadro verde, con le stampe che vanno, perciò, in bianco. Pantaloncini e calzettoni sono verdi con una fascia verticale dorata ad attraversarli lateralmente.
Ferencvaros, maglia home 2017-2018 nike | numerosette.eu
La seconda maglia del Ferencvaros presenta come colore di base il bianco. Vanno in un particolare verde fluo le manichementre il colletto a girocollo riprende il classico verde societario.

Ferencvaros, maglia away 2017-28 nike | numerosette.eu

Negli store della città è solitamente presente, e talvolta soltanto, la versione Replica della prima maglia. Di cosa stiamo parlando? Negli ultimi anni alcuni brand hanno aggiunto un’altra opzione in vista di un ampliamento del merchandising della maglia a costi minori e, presumibilmente, con minori costi di produzione. Ovvero, si parla di una Stadium version, o, forse più comunemente, della già citata Replica per indicare quella casacca che riprende il modello base della prima divisa, ma senza alcun particolare e con delle nette differenze nel tessuto. Qual è, perciò, la convenienza? Il prezzo sarà decisamente inferiore rispetto alla versione ufficiale della maglia della stagione corrente, che per i principali top club europei si distingue ulteriormente in Stadium version/Replica/Authentic, con quest’ultima che riprende anche gli stessi tessuti e che presenta pressoché la divisa con le tecnologie ad hoc per gli stessi atleti.

A Budapest e in altre città – come ho potuto personalmente notare, per esempio anche a Praga – in un comune store Nike della città sarà possibile acquistare solo la versione da stadio.
Per notare la differenza con la prima casacca, è allegata a seguire la Stadium version, quest’anno priva degli inserti in oro, del main sponsor e segnata da una qualità decisamente minore dei tessuti.

Ferencvaros, Nike kit stadium 2018 | numerosette.eu

Budapest e il calcio rappresentano un binomio più inossidabile e duraturo di quanto non si pensi. Fra le sue meravigliose strade affacciate sul Danubio, o fra le sue splendide piazze, si respira una genuina passione calcistica disinteressata dai petroldollari dei più importanti campionati o dall’estenuante competizione economica dei top cub europei. E agli appassionati basterà pochissimo per notare come ovunque nella città siano presenti i colori biancoverdi del vittorioso Ferencvaros

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