Quel sottile filo rosso

Secondo un’antica leggenda popolare di origine cinese – poi importata in Giappone – c’è un filo rosso che collega ogni persona alla propria anima gemella. Questo filo è indistruttibile, praticamente destinato ad incrociare le vite dei due protagonisti.
Liverpool e Manchester United possono essere considerati come gli interpreti delle rivisitazione britannica di questo racconto: due entità che, per quanto diverse ed in conflitto, saranno sempre destinate ad incontrarsi per il proseguo del loro cammino.
Il filo viene sostituito da una maglietta rossa ma cambia veramente poco, perché il North-West Derby è rimasto, rimane e rimarrà un crocevia fondamentale nelle stagioni delle due squadre, indipendentemente dalla loro condizione o dalle loro ambizioni.

Domani, alle 13:30, si scriverà l’ennesimo capitolo di una rivalità che ha scritto la storia del calcio dentro e fuori dai confini inglesi. Il carichissimo United di Mou contro l’altalenante Liverpool di Klopp, una partita di per se mai banale resa straordinaria dall’impronosticabile Premier di quest’anno.
Abbiamo già sottolineato l’importanza morale ed i termini di risultato che può assumere questa partita, ma ciò che più incuriosisce è come le due squadre arrivano a questo incontro e cosa dobbiamo aspettarci da due delle menti calcistiche più determinanti di questo secolo.

I dolori del giovane Jurgen

Gli uomini di Jurgen Klopp arrivano a questa gara con la consapevolezza di essere, sia per condizione di forma che per valore della rosa, sfavoriti rispetto agli acerrimi rivali.
Situazione non eccellente ma che può tramutarsi in carburante salvifico per i Reds: il tedesco e le sue squadre sono progettate per ricoprire il ruolo degli Underdogs, quelli in grado di ribaltare i pronostici anche nelle situazioni più difficili.

Il momento non è eccelso, questo bisogna dirlo: i risultati ma soprattutto le prestazioni danno l’idea di una squadra alle prese con un’ossessiva e interminabile ricerca dell’identità, oltre ad una stabilità difensiva lontana anni luce.

E’ logico, la chiave della partita potrebbe essere proprio rappresentata dallo scricchiolante pacchetto arretrato, che potrebbe faticare a contenere l’ira funesta di Lukaku e compagni.
Conoscendo Klopp e le caratteristiche dei suoi giocatori non potranno mai scendere in campo per far catenaccio ma dovranno provare a difendersi attaccando, tattica che può dare due risultati agli antipodi: una roboante trionfo come il 4-0 con l’Arsenal oppure una clamorosa sconfitta come in casa del City, un 5-0 dove tutti i mattoni costruiti nel tempo si sono sbriciolati in cinque sberle.

Buchi difensivi ne abbiamo?

 

Tralasciando le statistiche il Liverpool potrebbe comunque avere più chance del previsto, le squadre di Klopp danno tutto nei big match e il ritorno ad alti livelli di Coutinho è sicuramente un’arma in più da non sottovalutare, con o senza Manè.
Anfield e la storia del Liverpool potranno giocare un ruolo determinante nell’incontro di domani: la voglia e l’orgoglio possono colmare tante lacune e portare ad epiloghi inattesi.

E soprattutto possono colmare l’ira dei diavoli.

L’ira dei diavoli

Mourinho e i suoi sembrano ormai abituarsi all’idea di essere costantemente i favoriti, più che il gioco o i numeri è l’atteggiamento della squadra e dei singoli ad impressionare: chiunque giochi è disposto a dar tutto per la maglia, un mix di gioventù ed esperienza creato con l’unico scopo di vincere.

Quanto sei contento della tua squadra, Josè?

Lo United arriva a questa partita con una difesa inespugnabile – 2 in 7 gare – e segna tantissimo – 21, solo il City di Guardiola ha fatto meglio. La vera chiave della partita per Mou e compagnia sarà la gestione dei ritmi: i Red Devils si sono dimostrati straordinari nel monitorare la velocità delle partite, saper quando accelerare e colpire contro una difesa non eccelsa come quella del Liverpool può rivelarsi fondamentale.
Chiunque giocherà tra i vari Rashford, Martial, Mata e Mkhitaryan (poca scelta, insomma) avrà il compito di regolare le due fasi della squadra, l’intelligenza tattica dello United può spostare gli equilibri di questa gara.

La banda di Josè non deve però correre il rischio di adagiarsi comodamente sugli allori: quella di domani sarà la prima partita contro una grande squadra, seppur in forma non strabiliante, e convincersi di essere superiori a prescindere può rivelarsi il più classico degli harakiri calcistici.
I Red Devils hanno già avuto a che fare con la loro supponenza con il pareggio a Stoke e la sofferta vittoria con il Leicester, sbagliare atteggiamento contro una squadra di Klopp è come sanguinare davanti ad uno squalo soprattutto ad Anfield ed in un incontro del genere.

Liverpool – Manchester United è da sempre ed in ogni condizione una partita fantastica. Sarà l’atmosfera suggestiva e unica, sarà il blasone e il prestigio che queste due squadre trasudano dalla propria pelle, ma non è una partita banale.

Liverpool-Manchester United vale una stagione.

Quella di domani è una sorta di prova del nove per entrambe le compagini, uno scontro che può improvvisamente svoltare l’animo di entrambe ed influire in maniera quasi decisiva su tutta la Premier.

Tra mille interrogativi e risposte che ci verranno date solo dopo il 90esimo minuto, non ci resta che attendere e goderci il più bel regalo che l’Inghilterra abbia mai fatto al calcio mondiale: Liverpool – Manchester United, il North-West Derby, il Derby d’Ighilterra.

Se prendete impegni perdendovi lo spettacolo, non dateci la colpa. 

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