Milan-Juventus è la storia del calcio italiano: bandiere, bacheche colme di trofei e grandi giocatori. E’ una partita che ha un sapore particolare; tanti, troppi, sono i ricordi che riaffiorano nelle menti di moltissimi tifosi. Spesso passa in secondo piano in confronto al derby d’Italia, caratterizzato da una maggiore rivalità, ma questa sfida non teme la concorrenza. Molte le similitudini tra queste due società: ambienti simili, due città industriali distanti due ore in macchina, due famiglie importanti come vertici del club (Berlusconi e Agnelli), e la perenne voglia di vincere.
È la grande classica del campionato italiano, la storia, la tradizione. Una partita difficile da sintetizzare in una singola presentazione. […] Spesso sfida di alta classifica, a volte gara da scudetto, ma sempre e comunque gara speciale.
Mentre i bianconeri hanno storicamente fatto meglio in campionato, i rossoneri sono sempre stati i migliori tra le italiane nelle competizioni internazionali. Negli ultimi anni però il divario tra le due squadre è notevolmente aumentato; il merito va alla Juve che proviene da un ciclo di supremazia quasi assoluta in Italia. Ma forse la causa principale è il forte calo dei milanesi che, tra problemi societari e giocatori non all’altezza, non stanno di certo vivendo uno dei momenti migliori della loro storia: basta pensare che il Milan non batte ” La vecchia Signora” dal 2012, 1 a 0 con gol decisivo di Robinho su rigore. Ora però, con la squadra di Montella seconda in classifica a pari merito con la Roma, la classifica torna a rispecchiare i valori delle due contendenti; i favoriti rimangono i torinesi, il gap tra le due rose è ancora notevole, ma il Milan ha più motivazioni e la Juve è già caduta a San Siro quest’anno.
Stasera si sfideranno per la 222° volta in gare ufficiali. Innumerevoli sono i protagonisti di questa eterna sfida che si ripete da ormai più di un secolo: abbiamo provato a ricordarne qualcuno, scelta non facile e che comporta esclusioni importanti ma necessarie. Ecco qualche giocatore che, in un modo o in un altro, è riuscito a lasciare il segno in questa sfida negli ultimi anni.
SHEVCHENKO
Un nome una garanzia, l’ucraino è rimasto nel cuore di tutti i milanisti, affetto che si è meritato anche per quello storico rigore che decise una finale di Champions League. Probabilmente sapete tutti a quale tiro dal dischetto mi riferisco: finale di Champions 2003 tutta italiana, probabilmente il Milan-Juve più importante di sempre.
Dopo una gara in cui ha dominato la tensione, uno 0 a 0 tutt’altro che spettacolare, nemmeno i supplementari riescono a decretare un vincitore. Si va dunque ai calci di rigore: dopo gli errori di Montero, Trezeguet e Zalayeta, Sheva si presenta davanti a Buffon pronto a calciare il pallone più rovente di tutta la sua carriera. Non sbaglia, consegnando ai rossoneri la sesta coppa dalle grandi orecchie tra le mura dell’ Old Trafford.
TREZEGUET
Proprio il francese, che fallì dal dischetto quella notte, si vendicò con un gol che praticamente decise un’intera stagione. San Siro, 8 Maggio 2005, Juve e Milan entrambe prime con 76 punti, chi vince è ad un passo dallo scudetto. Partita equilibrata: ad illuminarla ci pensa Del Piero che dalla sinistra rovescia a memoria un gran pallone in area sperando di trovare il suo compagno di reparto. Speranza ben riposta, Trezeguet su quel pallone ci arriva, di testa, e stavolta non sbaglia. I bianconeri vinceranno poi il titolo, anche se verrà in seguito revocato dalla giustizia sportiva per i fatti di “calciopoli”.
MUNTARI
Muntari?! Ok, c’entra di certo poco con i grandi campioni citati, oltre ad essere uno dei meno brillanti giocatori ad aver indossato la maglia rossonera. Eppure Muntari, con quel suo gol\non-gol, è stato di certo un protagonista di una gara fondamentale; più per le numerose polemiche che per particolari meriti sportivi, ma lo è comunque stato. Quella partita finì 1 a 1, gol di Nocerino e Matri, ma quel tiro del centrocampista ghanese, che aveva chiaramente superato la linea di porta, avrebbe probabilmente cambiato le sorti finali del match e magari anche del campionato. Già perché il tabellino sarebbe stato 2-0 Milan, e le due squadre si giocavano la vetta della classifica. Inutile comunque fare voli pindarici, il campionato lo vinceranno poi i ragazzi guidati da Antonio Conte nel suo primo anno sulla panchina bianconera.
MORATA
Tornando ai tempi recenti, chi di certo ha lasciato la sua firma in questa sfida è Alvaro Morata. Finale di Coppa Italia dell’anno scorso, il Milan con Brocchi in panchina è la grande sfavorita contro una Juventus che ha appena vinto lo scudetto. A sorpresa, però, sono i bianconeri a soffrire maggiormente durante i primi novanta minuti, mancano le idee nell’attacco bianconero e si va ai supplementari sullo 0-0. Fuori Hernanes, dentro Morata che al primo pallone giocato trafigge Donnarumma al 110′ su assist di Cuadrado. Il più bel regalo d’addio prima di tornare nella ” sua ” Madrid.
Stasera Montella avrà la possibilità di vendicarsi dall’ultimo e amarissimo confronto che ha privato definitivamente i rossoneri dell’Europa League. L’impresa è difficile, certo, ma se ti chiami Milan hai il dovere di provarci. Un grande test, dopo una serie di buoni risultati, per capire fino a dove può puntare questa squadra. Dall’altra parte la Juve non sottovaluterà di certo gli avversari, e se lo farà, ci penserà Allegri, il grande ex, a lanciare la sua giacca per dare la sveglia ai suoi.
Ora però lasciamo parlare il campo, Milan-Juventus, non una partita ma LA partita. Per l’orgoglio, per la storia e magari per provare ad individuare una nuova ed inaspettata contendente per lo scudetto.