A me me piace ‘o blues

Maurizio Sarri ha scelto di vivere a Cobham, 20 km a sud di Londra. Cobham è una cittadina nella periferia londinese dove risiede il centro sportivo del Chelsea. Già, perché Maurizio Sarri è il nuovo manager del Chelsea. La parola manager accanto a quella del tecnico di Figline Valdarno stride al solo pensiero. Eppure, conosce l’inglese grazie al suo passato in banca, e come Villas-Boas ha scelto di stare lontano dal caos della City, usufruendo di tutti i mezzi tecnologici e confortevoli di cui la grande casa blues di Roman Abramovich dispone. È fatto così, la sua dimora napoletana in realtà era casertana, al Lago Patria, lo chiamavano il bunker. Pochi chilometri da Castel Volturno.

Cosa riserverà questa nuova esperienza, la prima internazionale, nella stagione d.N. di Sarri?

Il suo ciclo triennale partenopeo è stato talmente intenso ed emotivamente coinvolgente che nessuno può realmente immaginare quale destino riserverà per la sua carriera. Abramovich ha sborsato 65 milioni di euro per Jorginho, scavalcando la concorrenza del Manchester City, per liberare Sarri letteralmente dalle sabbie mobili di De Laurentiis, entrando in rotta piena con Conte con cui finirà in tribunale.

Abramovich ha scelto di svoltare. Dopo Mourinho e Conte, qualcosa di profondamente diverso: la ricerca dell’estetica post-dottrina etica dei due ex allenatori del Chelsea. La costruzione della manovra dal basso, la linea alta, i triangoli veloci e i tagli nello spazio. Elementi di una filosofia, quella di Sarri, diventata esportabile. La Premier League è un po’ la Palo Alto calcistica; l’ex tecnico del Napoli, un innovatore con un prototipo da sperimentare.

A Sarri piace ‘o blues

Rivoluzione tattica in casa Blues inevitabile. Il 3-5-2 delle ultime due stagioni sarà solo un agrodolce ricordo di una prima stagione ottima e una seconda con molte problematiche interne. Sarri non abbandonerà il dogma del 4-3-3, sarà però molto interessante capire l’utilizzo che ne farà di Eden Hazard, il giocatore più talentuoso della rosa. L’ex tecnico del Napoli potrebbe tornare alla soluzione offensiva adottata ai tempi dell’Empoli, con il belga a fungere da trequartista alle spalle di due punte con diverse caratteristiche.

Mi piace giocare da numero 10, penso di avere più libertà in quel ruolo. Nel Belgio ci sono due esterni che corrono tanto e creano moltissimo spazio ma non so se posso giocare in quella posizione anche al Chelsea, dovete chiedere al mister.

Le parole di Eden al Times nei confronti di Conte, inducono a pensare che si possa optare per questa variante del 4-3-3 visto a Napoli.

Willian e Hazard, saranno protagonisti nel Chelsea di Sarri | Numerosette Magazine

Willian e Hazard sembrano essere giocatori perfetti per i triangoli veloci del calcio di Sarri. Sanno scambiare nello stretto con velocità, e hanno costruito negli anni una sintonia tale per la quale non sarà difficile integrare i concetti base della manovra offensiva. Linguaggio e codici assimilabili in poco tempo, alta probabilità di essere protagonisti insieme nel nuovo corso.

Interessante sarà capire la posizione del brasiliano, molto dipenderà da quella del belga, dato che Willian, a differenza di Hazard, ha sempre prediletto l’esterno del campo. Tuttavia, una posizione da seconda punta, per facilitare gli uno-due in rapidità con il compagno, sembra essere una soluzione allettante.

I Blues molto probabilmente compreranno una punta, dopo l’addio di gennaio di Diego Costa, sopperito da un Morata che non ha pienamente brillato con Conte. Da valutare l’effettivo apporto che l’iberico può dare alla sue idee. Non ha le stesse caratteristiche di Mertens, predilige campo aperto e ricerca della profondità. Teoricamente, non è il prototipo adatto per il calcio del Comandante. La suggestione di rivedere assieme Gonzalo Higuain e Maurizio Sarri è stimolante, oltre al fatto che sarà proprio il nome che il tecnico farà ad Abramovich. Il Pipita conosce già il suo calcio, conosce già l’uomo, parla la stessa lingua dei suoi partner d’attacco. Migliore soluzione offensiva non sembra esserci.

Sarri e Higuain di nuovo insieme, al Chelsea | Numerosette Magazine
Sotto la pioggia londinese c’è più gusto

Vieni via con me

Una cosa sembra certa: Maurizio Sarri cercherà di fare spesa a Napoli. Da verificare se verrà rispettato un patto di gentleman agreement, per il quale Sarri non chiederà altri giocatori del Napoli ad Abramovich.

Preso Jorginho, il più sarrista dei giocatori, cercherà di portar con se qualche prezzo pregiato che lui stesso ha sapientemente coltivato sul manto erboso di Castel Volturno. Sebbene Azpilicueta sia un terzino di sicuro affidamento, non è da escludere che Elseid Hysaj sia l’oggetto del desiderio. Insieme da 5 anni, l’albanese conosce alla perfezione tutti gli accorgimenti tattici della linea alta di Sarri; inoltre, a differenza di Azpilicueta, ha sempre giocato a 4, fattore che per un maniaco dei dettagli risulta fondamentale.

Altro fedelissimo: Josè Maria Callejon. Stacanovista nel suo Napoli, prezioso e duttile come pochi. Il lavoro difensivo dello spagnolo in ripiegamento è la dote che più ha apprezzato l’allenatore toscano, a costo di spremerlo in primavera e perdere la sua efficacia offensiva nel momento clou della stagione.

Callejon nel Napoli di Sarri | Numerosette Magazine

Efficacia che aveva trovato un’asse tanto ripetitivo quanto inarrestabile: Insigne per Callejon. I tagli dell’ex Real Madrid erano prevedibili e meccanici, eppure, nessuno o quasi riusciva a contrastarli. La precisione chirurgica con la quale Callejon attacca l’area di rigore alle spalle dei difensori può rivelarsi letale, quando sull’altro lato del rettangolo hai Eden Hazard, un giocatore addirittura tecnicamente superiore a Lorenzo Insigne. Con un grande ma. La meccanica con cui il napoletano effettuava tale giocata, non è per nulla detto che verrà eseguita con la stessa frequenza e disciplina ferrea da un giocatore di natura più anarchica come il belga.

Daniele Rugani è già stato inserito nella lista degli acquisti. Fortemente voluto al Napoli soprattutto il primo anno, i Blues potrebbero avere la forza economica per regalare a Sarri un centrale che conosce i meccanismi difensivi. Il Rugani visto alla Juve dà l’impressione di avere ancora un potenziale inespresso, e tornare alle origini interpretando il ruolo in maniera differente, potrebbe essere il definitivo salto di qualità per la sua carriera.

Sarristi si diventa

Il centrocampo a tre di Maurizio Sarri al Chelsea ripartirà da Jorginho. Al suo fianco, a questo, è da valutare la posizione di N’golo Kanté, motore inesauribile per Conte e Deschamps, elemento che potrebbe essere molto interessante per il nuovo ciclo. Il francese è uno dei giocatori più preziosi dell’intero panorama calcistico in quella zona di campo. Negli schemi di Sarri potrebbe ricoprire il ruolo di mezzala destra, un alter ego di Allan versione internazionalizzata e con meno cali fisici durante la stagione. L’elemento di rottura del gioco avversario e di alzamento della linea del pressing, fondamentale nelle transizioni. Con le direttive del nuovo allenatore, Kanté può migliorare nel senso di posizione e nel gioco palla a terra.

Kante, perno del centrocampo dei Sarri | Numerosette Magazine
Gli strappi devastanti di Kante, un lavoro molto simile a quello che ha svolto Allan nel Napoli di Sarri.

Un altro elemento della rosa che può diventare fondamentale, nonostante sia dato in uscita da molto tempo, è David Luiz. Il brasiliano è stato accantonato da Conte, ma la sensazione è che le sue caratteristiche si sposino bene con le idee di Sarri. Un difensore con personalità, a volte troppa, educato palla la piede, già abituato a concepire il ruolo in una squadra di palleggiatori.

In attesa di acquisti più consoni al suo gioco, in questo senso Bakayokò e Drinkwater difficilmente potranno trovare spazio nel suo 4-3-3, e con la presenza di Kanté, necessaria e sufficiente, l’altro interprete del centrocampo avranno un profilo più tecnico. Cesc Fabregas, anch’esso dato in uscita da molti, in realtà potrebbe rivestire un ruolo alla Hamsik, arretrando leggermente la sua posizione, ma perfettamente inserito nel fulcro del gioco. Un’occasione per rilanciarsi dopo un paio di stagioni anonime, un giocatore che si pensa possa godere della stima del suo nuovo allenatore per come intende il gioco.

Marcos Alonso ed Emerson Palmieri costituiscono due soluzioni valide per il ruolo di terzino sinistro. Lo spagnolo si è esaltato da fluidificante con Conte, offrendo un contributo balistico da calcio piazzato notevole. Il brasiliano, arrivato a gennaio, sembra aver interrotto la sua crescita romana a causa anche di un infortunio, ma è un giocatore più simile a Ghoulam per forza fisica e predisposizione offensiva. Un lavoro ad hoc di Sarri su di lui può garantirgli un ulteriore step, che sarebbe prezioso anche in ottica nazionale, con Mancini che pare intenzionato a inserirlo nel giro con continuità.

Sarri vs Guardiola

Curiosità e attesa per gli amanti della tattica e il gioco di posizione. Chelsea vs Manchester City ha buone chance di essere la partita della prossima stagione di Premier League. Il calcio inglese sta facendo l’abitudine a un certo tipo di calcio precedentemente inesplorato, di cui solo Wenger ne ha proposto un assaggio negli ultimi anni della sua era con i Gunners. Tra Pep Guardiola e Maurizio Sarri vi è una forte stima reciproca mai celata. I due si complimentano, si compiacciono a vicenda, senza mai nascondere quel filo di narcisismo che due esteti del gioco lasciano trapelare quando godono dei frutti raccolti in campo.

Un antipasto di quella che sarà la sfida in campionato l’abbiamo avuto nella scorsa edizione di Champions League, in occasione del doppio incontro tra Napoli e Manchester City. Nove reti in due partite, in cui gli episodi hanno indirizzato gli incontri in favore dei Citizens, soprattutto nella partita del San Paolo al ritorno. Ciò che emerse è un sostanziale livello di intensità superiore degli uomini di Guardiola, in grado di proporre un fraseggio e una gestione della palla a velocità più elevata. Oltre a una fisicità che è stata il grande anello debole della squadra di Sarri in partite con grande posta in palio. E, cosa non da sottovalutare, maggiore talento alla base in quasi tutte le zone del campo.

Sarri e Guardiola, di nuovo contro | Numerosette Magazine
Concetti simili, stili diversi.

La sfida per Maurizio Sarri è quella di contrastare il controllo del gioco e la consapevolezza della forza del City, disponendo di un livello qualitativo almeno sulla carta superiore. Anche se, l’ultimo Chelsea di Conte, non è sembrato affatto superiore all’ultima versione del Napoli di Sarri. Conoscere la Premier League è il primo passo, uno studioso metodico e maniacale come lui, come minimo si è già messo all’opera.

Sarri’s comunication

Per molti il limite di Sarri è la comunicazione. Rude, piena di turpiloquio, di ambiguo senso. Difficile capire dove ci siano reali colpe e dove semplicemente modi di fare poco consoni alle luci della ribalta mediatica. Se in italia è stato un problema per alcuni, in Inghilterra può esserlo per molti. I tabloid inglesi sono feroci e spietati, le parole di Sarri in conferenza possono diventare carne rovente per la carta stampata. Molto dipenderà dal legame che riuscirà a costruire a Stamford Bridge con i propri tifosi, cosa verificatasi a Napoli con risultati straordinari per empatia e sentimenti talvolta trasversali con il mondo del calcio. Un rapporto intenso con i supporters del Chelsea può permettergli di isolare la sua dialettica e di scaricare la sua energia trascinatrice verso chi lo accetta per quello che è.

Il compito è di quelli difficili, per due motivi principalmente: la lingua, che Sarri come già detto mastica, ma che non gli permette di coinvolgere emotivamente a pieno chi lo circonda; la cultura, che in Inghilterra è diametralmente opposta alla nostra, aggiungendo poi il fatto che Napoli vige di codici culturali e convenzionali estranei anche al resto dello stivale.

Prima di tutto, però, conta il campo. Se Sarri sarà in grado di farsi comprendere e accettare dal suo gruppo di giocatori, non è difficile immaginare un buon esito finale. Paradossalmente, avrà meno pressioni rispetto al passato, al Chelsea non sarà obbligato a vincere come nell’ultimo anno di Napoli. Il suo lavoro è adesso riconosciuto a livello internazionale, è la grande occasione della carriera, consacrarsi nel campionato più visto al mondo con una disponibilità economica sufficiente per competere ad alto livello.

A me me piace ‘o blues e tutt’e journe aggio cantà
pecchè so stato zitto e mo è ‘o mumento ‘e me sfucà
sono volgare e so che nella vita suonerò
pe chi tene ‘e complessi e nun ‘e vò

Chissà se Sarri l’avrà cantata ad ADL

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