La Croazia è da sempre un crocevia tra oriente e occidente, terra di grandi tradizioni e di grande cultura. Una delle usanze, forse meno conosciute, è quella che riguarda il merletto. Caratteristica antica del paese è, appunto, l’arte di tessere fili di preziosa qualità formando merletti. Per creare un centrino ci vogliono dalle tre settimane a un mese di lavoro, il tutto ovviamente fabbricato a mano. Esiste addirittura una scuola dove si può imparare questa meravigliosa abilità, elegante e raffinata.
Esempi di merletti croati
Vi starete chiedendo, cosa c’entra un calciatore con un merletto?
A coloro che non conoscono Marko Rog non posso dare risposta, ma chi, invece, ha avuto la fortuna di seguire questo ragazzo sa bene che la metafora non è poi così azzardata. Il croato è un centrocampista che sembra essere stato creato a mano, come i merletti. Ha forza come il tombolo che viene usato per queste decorazioni ed è anche elegante e “prezioso” dal punto di vista tecnico. Insomma un giocatore pieno di qualità.
Queste qualità inizia a farle vedere fin da giovanissimo approdando nel RNK Spalato. Arriva, quindi, nella massima serie croata a 19 anni confezionando 44 presenze. Il suo vero sogno, però, è quello di giocare per la squadra più forte del suo paese ovvero la Dinamo Zagabria. Scritto fatto. Grazie al suo talento arriva a coronare il suo sogno già nel 2015. D’altronde la Dinamo è la tappa obbligatoria per tutte le giovani promesse croate (Modric, Mandzukic, Pjaca ecc..) che da lì in poi spiccano il volo verso le squadre più forti d’Europa. Stessa sorte non poteva non toccare a Marko Rog.
Come scritto, Rog spicca il volo e il primo aeroporto pronto ad accoglierlo è quello del Napoli. Arriva nel nostro campionato nell’ultima finestra di mercato estivo di questa stagione. Viene acquistato per 13.5 milioni di euro, un prezzo alto per un giovane semi-sconosciuto, ma questi merletti, essendo fatti a mano, costano caro.
Inizia la stagione e come sempre Sarri punta sui soliti noti (eccezion fatta per Milik e Zielinski) e lascia fuori il gioiello croato relegandolo in panchina. Il Napoli gioca bene, vince, perché cambiare? Come per l’ultimazione dei merletti ci vogliono, allora, ben quattro mesi per il debutto di Rog in maglia azzurra. Esordisce, infatti, nel dicembre 2016 contro l’Inter e pochi giorni dopo debutta anche in Champions League con i partenopei.
Eredità?
Nonostante i primi minuti in campo, Rog non può essere soddisfatto. L’impiego non è regolare, gioca poco e non si sente al centro del progetto. Un po’ come un merletto messo nel posto sbagliato: non rende giustizia al suo potenziale.
Con Sarri però è così, lo sappiamo. Il tecnico toscano ha bisogno di tempo, deve far entrare nella testa e nelle gambe dei giocatori certi meccanismi per lui fondamentali. Bisogna avere pazienza. Ecco, se scriviamo di pazienza non possiamo non nominare il presidente del Napoli, ovvero Aurelio De Laurentiis. Personaggio che di pazienza proprio non ne ha, figuriamoci se si mette a fare un merletto.
In tempi recenti il presidente azzurro si è lasciato andare a dichiarazioni forti con tempistiche abbastanza particolari:
Non capisco certe scelte di formazione, ma non le contesto e non le dirò mai a nessuno. Ogni anno spendo e mi troverò a fine stagione con molti giocatori che non avranno mai giocato.
Queste sono le parole che De Laurentiis ha pronunciato dopo la partita persa al Bernabeu. Il presidente si lamenta pubblicamente del mancato impiego di giocatori ben pagati. Fra questi anche Marko Rog. Scenata cinematografica che, tuttavia, Sarri è costretto a prendere in considerazione. Aurelio non fa i merletti, ma evidentemente gli piacciono.
Le cose, infatti, iniziano a cambiare e la svolta per Rog arriva in Coppa Italia contro la Juventus. Titolare e ottima prestazione, a dimostrazione del fatto che la pazienza (sua e di Sarri) è stata ripagata in pieno. La situazione migliora ancora con il passare delle settimane fino all’esaltazione per il talento croato. La partita è quella fra Roma e Napoli, snodo cruciale per la lotta al secondo posto. Sarri lancia da titolare il centrocampista ex Dinamo che non sbaglia la partita, anzi, e regala una prestazione di altissimo livello dimostrandosi uno dei pochi in grado di poter svolgere entrambe le fasi con uguale qualità e intensità, furia.
Se fosse entrata
Silenziosamente Rog sta iniziando a conquistare la fiducia di Sarri. Il tecnico toscano, dal canto suo, lo sta inserendo gradualmente nei meccanismi del suo Napoli. Forse è arrivato il momento della svolta, il momento di far capire che i soldi spesi sono stati investiti bene. De Laurentiis aveva ragione. Questo ragazzo deve giocare.
Un gioiello così prezioso deve poter dimostrare il suo talento proprio come un merletto croato deve stare dove più lo si può ammirare.