In una stagione particolarmente sfortunata per il Sassuolo, vista l’incredibile serie di infortuni che sembra essersi placata solo ora, c’è un ragazzo che si sta prendendo delle grandi soddisfazioni. Il ragazzo in questione si chiama Lorenzo Pellegrini, vent’anni (classe 96′) già pedina inamovibile per Di Francesco, con 7 gol e 5 assist all’attivo quest’anno. Sono numeri importanti, sopratutto se giochi a centrocampo, e non come trequartista, ma come mezzala.
Roma
La sua affinità con il gol sorprende fino a un certo punto, infatti per molti anni è stato impiegato come punta nel settore giovanile della Roma, dove è cresciuto.
Arrivato da bambino nel vivaio giallorosso, fin da subito viene impiegato in attacco vista l’altezza (ora è alto 1,86). Si sa, quando si è piccoli basta essere alti, ma senza grandi piedi, che finisci o in porta o a giocare in difesa, mentre se sei alto, ma con piedi buoni, ti piazzano subito in attacco.
La posizione ideale di Lorenzo, tuttavia, è in mezzo al campo, e se ne accorge Vincenzo Montella, suo allenatore ai tempi dei Giovanissimi Nazionali, che decide di cambiargli il ruolo.
Da lì in avanti la sua carriera svolta. La sua capacità di calciare egregiamente con entrambi i piedi (è totalmente ambidestro) frutta di più a centrocampo, e il passato da attaccante gli ha permesso quel fiuto per il gol così fine. Però non tutto fila perfetto: prima di arrivare nella squadra Primavera gli viene diagnosticata un’aritmia cardiaca. Fortunatamente non congenita ma solo temporanea, è comunque obbligato a fermarsi dall’attività agonistica per quattro mesi. Nonostante lo stop forzato, la sua carriera riparte alla grande e in poco tempo diventa il capitano della Primavera, della Nazionale under-19 ed esordisce in A nella stagione 2014-2015.
Guardate che gol ha fatto nella Youth League (la Champions delle formazioni primavere) contro il Manchester City guidato da Patrick Vieira.
Perché giocare da punta se sei capace di segnare, in questo modo, praticamente da casa tua ?
Sassuolo
Ovviamente un calciatore con così tanto talento non passa inosservato, e quando si parla di giovani e italiani c’è spesso il Sassuolo di mezzo. Infatti, anche stavolta, il patron Squinzi è subito in prima fila e lo porta in nero-verde sborsando poco più di un milione. Per lui nessuna gavetta, viene subito aggregato con la prima squadra. La Roma però non se ne priva così facilmente: lo lascia andare, ma si assicura un diritto di riacquisto di circa 9 milioni. Diritto che, presumo, sarà esercitato dalla società capitolina viste le sue qualità. Farsi sfuggire un simile calciatore, con ampi margini di miglioramento, sarebbe autolesionistico…
Talmente bravo che si applaude da solo.
2015/2016
Di Francesco la scorsa stagione lo ha impiegato in modo graduale: le prime 11 partite è rimasto in panchina per poi esordire da titolare contro il Carpi. Torna in campo tre partite dopo, a Marassi, contro la Sampdoria, trovando la prima rete in A nella vittoria degli emiliani per 3-1. Alla guida dei blucerchiati c’è proprio Montella, il tecnico che ha dato una svolta alla sua carriera anni fa. Il calcio sa essere beffardo…
Dopo quella sfida Pellegrini inizia a essere impiegato più frequentemente, trovando altre due reti nel corso della stagione conclusasi con la qualificazione in Europa League.
Montella? Mi ha chiesto se avessi aspettato proprio di giocare contro di lui per fare il primo gol in Serie A…
2016/2017
Ma la vera consacrazione della mezzala romana arriva nella stagione attuale: quasi sempre titolare sia in campionato, sia in Europa League, sia in Coppa Italia. In tutte e tre le competizioni riesce ad andare in rete, ovviamente anche contro il Milan a San Siro. Indovinate chi siede sulla panchina dei rossoneri? Si, lo so che lo sapete, era una domanda retorica.
Dimostra ancora qualche lacuna in fase difensiva, il passato da attaccante non aiuta, oltre a commettere qualche ingenuità ogni tanto (come il rosso diretto nella gara contro il Torino). Ma sono errori comprensibili, quasi necessari quando hai solo vent’anni e ti sei già affermato in Serie A. Inoltre avere come allenatore Di Francesco ti aiuta a migliorare sempre di più, velocizzando il tuo processo di crescita.
Un altro dato molto importante sono i numeri degli assist: 5 fin’ora. Dimostrazione che, oltre ai tempi di inserimento e un gran tiro da fuori, Lorenzo ha un’ottima visione di gioco. Non una visione adatta a un regista, ruolo che non predilige, ma una visione più consona ad un trequartista.
Tranquilli…Ventura si è accorto di tutte queste qualità, e lo ha voluto convocare nel recente stage di Coverciano.
Sinceramente, se continua su questi ritmi, un pensierino per i Mondiali del prossimo anno, fossi in Ventura, lo farei seriamente. Ma questa è solamente una personalissima opinione.
Tornando al presente, domenica c’è Sassuolo-Milan, dove Pellegrini ritroverà, ancora una volta, il suo vecchio maestro. Nietzsche, nella sua teoria dell’eterno ritorno, sostiene che l’universo ripete eternamente un certo corso. Quindi, molto semplicemente, secondo il filosofo tedesco, il centrocampista neroverde è destinato a segnare ancora e ancora contro Montella.
Non so se l’allenatore rossonero è un appassionato di filosofia, ma dopo aver subito già due reti da lui, non mi sorprenderei se dovesse scegliere di marcarlo a uomo. Quantomeno per scaramanzia…