Amarezza. Questa la sensazione che trasuda da entrambi gli spogliatoi in vista del Franchi. Da una parte la Fiorentina, protagonista di una stagione insipida, con l’obbiettivo europa ormai quasi svanito. Dall’altra l’Inter, che dopo un periodo magico ha iniziato una fase calante. E di certo il gol di Zapata al 97′ non ha aiutato. Cosa ci vuole quindi per rianimare gli animi? Semplice, una bella vittoria. Possibilmente spumeggiante. Se questo incipit non è bastato a convincervi a guardare la partita di stasera, almeno godetevi alcuni precedenti che abbiamo scelto per voi con la nostra rubrica Sette Momenti. Offre numerosette.
1. Rimonta e controrimonta
La stagione 1988/1989 è quella dei record per l’Inter di Trapattoni che riesce nell’impresa di conquistare 58 punti dei 68 disponibili, in un campionato tornato a 18 squadre. Eppure quel giorno, il 12 Febbraio 1989, a Firenze accade l’imprevedibile, con i nerazzurri rimontati due volte dalla Fiorentina di Eriksson. Laureatasi campione d’inverno la settimana precedente, la corazzata interista subisce, così, uno storico e rocambolesco 4-3 dopo essere passata in vantaggio con Matthaus su calcio di rigore e aver subito la reazione dei viola che, grazie alle reti di Baggio e Cucchi, ribaltano momentaneamente la situazione. Una doppietta in due minuti di Aldo Serena sembra ristabilire la supremazia degli ospiti, ma vengono trafitti dalla doppietta del compianto Stefano Borgonovo.
2. Bomber Lele
Abbandoniamo gli anni in cui non eravamo neanche in potenza, ed entriamo nei nostri anni 2000.
Adani, ora siete abituati a sentirlo in telecronaca, possibilmente in coppia con Trevisani, lodando i suoi commenti brillanti e mai scontati. Un tempo invece risolveva pure le partite all’ultimo secondo. Accadeva il 9\01\ 2000: vantaggio viola con Batigol, pareggio nella ripresa con el Cino Recoba, e definitivo vantaggio viola grazie al gol in girata dell’ex difensore. Lo so, la nostalgia calcistica nel leggere certi nomi è altissima.
3. Inizio bollente
9\09\06 Prima giornata di campionato e prima partita di Ibrahimovic con la maglia nerazzurra. Lo spettacolo è garantito. Il trascinatore di giornata è il Cucho Cambiasso (con ancora i capelli sulla testa) che apre la gara con una doppietta. Ibra firma il 3 a 0 nella ripresa annichilendo il Franchi. Poi Toni, fresco campione del mondo, si scatena riaprendo la gara con 2 gol in pochi minuti. Ma a spuntarla sono i ragazzi di Mancini, che vincono 3 a 2 e non falliscono la prima tappa del torneo che poi vinceranno.
Manca già Ibra
4. Keirrison chi?
Lo ammetto, ho volutamente dedicato questo paragrafo all’ormai ignoto attaccante brasiliano. Arrivato nel Barcellona nel 2009 dal Palmeiras per 14 milioni, dopo una serie di prestiti fallimentari inizia una parabola discendente sparendo dai palcoscenici più importanti. Attualmente gioca in Serie B portoghese. Ma il 10\04\10, nella stagione in cui l’Inter vincerà il triplete, Kerrison non perdona Mourinho, aiutando la Fiorentina a fermare i campioni in carica in uno spettacolare 2-2. Da notare il gol del pareggio viola di Kroldrup.
5. Furia balcanica
17\02\13 Una delle più belle gare della gestione Montella ai tempi della Fiorentina. I toscani travolgono con un pesante 4-1 l’Inter. Vittoria interamente firmata dai due (ex) talenti scoperti proprio dalla società viola, autori di una doppietta a testa. Uno serbo – Ljajic – uno montenegrino – Jovetic – penalizzati entrambi nella carriera dalla loro discontinuità. Quella sera, però, in campo sono due fenomeni, si trovano a meraviglia facendo impazzire il povero Ranocchia nelle retrovie. Ora gustatevi l’assist di tacco in no look di Aquilani.
Poesia pura
6. Icardi come lo conosciamo
Nel 2014 è invece l’Inter di Mazzarri a vincere una sfida a tinte tutte sudamericane. Prima il gol di Palacio, poi il pareggio di Cuadrado e infine la rete di Icardi che entra al posto di Milito, risolve il match, e si prende definitivamente l’attacco nerazzurro. Netta la posizione di fuorigioco dell’argentino sull’assist di Nagatomo, ma quel taglio sul primo palo incominceremo a conoscerlo sempre più spesso.
In questo fondamentale è a tratti indomabile
7. El Khouma furioso
Infine il match dello scorso anno, vinto 2 a 1 dai padroni di casa. Epic Brozo illude i tifosi interisti che vedono la loro squadra rimontata dai gol di Borja Valero e Babacar. Proprio il senegalese, oggi avrà l’opportunità di rifare male ai nerazzurri vista l’assenza dello squalificato Kalinic. L’ultima volta è stato fortunato, segnando con un rimpallo fortunoso allo scadere. Gol brutti o meno, la sua media quest’anno parla chiara: 7 gol in 16 partite, uno ogni 128 minuti. Chissà se questa tifosa viola replicherà l’esclamazione.
Soundtrack: Anche nella scelta della nostra colonna sonora ci ha messo lo zampino il brasiliano Kerrison. Kerrison? ancora? Si, perché il suo nome è un mix in onore di Jim Morrison e Keith Richards, di cui suo padre era appassionato. Scelta piuttosto originale. Ecco perché ho scelto Light My Fire (1966) dei Doors.
Scusa Keith, sarà per la prossima volta.