Intro
“Le donne, i cavallier, l’arme, gli amori“. Questo incipit vi ricorda qualcosa? Vi do una mano. Canto primo dell’Orlando Furioso. Ma cosa c’entra con Sette Momenti?
Nulla.
Ma non mi veniva in mente nient’altro con cui iniziare questo pezzo. Dunque vi scrivo, scomodando di nuovo l’Ariosto, che “le cortesie, l’audaci imprese io canto” e le imprese audaci in questione saranno quelle dei giocatori di Lazio e Napoli nella storia recente del calcio nostrano.
Ludovico Ariosto si starà rigirando nella tomba.
Cominciamo con alcune statistiche che, per quanto noiose, in questo caso sono molto utili e interessanti. A partire dalla stagione 2007-2008, ovvero quando il club di De Laurentiis è tornato in Serie A, Lazio e Napoli si sono affrontate 24 volte tra Serie A e Coppa Italia. Il dato più interessante e che salta all’occhio è il numero complessivo delle reti, precisamente 67 centri. Un numero consistente che evidenzia una media gol di quasi tre reti a partita. Insomma – dove voglio arrivare – Lazio-Napoli non è mai una partita banale, anzi spesso regala grandi emozioni e stasera assume un’importanza vitale per la corsa al terzo posto dove i biancocelesti seguono a tre lunghezze i bianchi (pardon, gli azzurri).
Con i seguenti nostri Sette Momenti, cercherò di fare ancora più chiarezza e magari rievocare piacevoli ricordi del passato più recente.
Full Album
1. Back to the 90’s
Il nostro viaggio nel tempo comincia nella stagione 91′-92′. Alla guida del sodalizio partenopeo c’era un esordiente Claudio Ranieri. Sulla panchina biancoceleste, invece, Dino Zoff. Quel Napoli, orfano per la prima stagione per intero di Maradona, volava alto in classifica e a fine stagione si piazzò al quarto posto. Il match dell’Olimpico terminò in pareggio sul 3-3. Per il Napoli segnarono Ferrara, Blanc e Zola (il primo 10 dopo Maradona). Per la Lazio doppietta di Riedle e rigore trasformato da Ruben Sosa. Ehh…dovevano essere due belle squadrette da veder giocare dal vivo.
Ruben Sosa e Riedle mi ricordano vagamente Mauri e Floccari.
2. Si torna fra i grandi
Progrediamo dai nostalgici anni Novanta e catapultiamoci negli anni recenti. Seguendo la linea diacronica del tempo passiamo, quindi, alla stagione 2007-2008. Il Napoli torna nuovamente in Serie A dopo il fallimento e l’annata d’esordio è esaltante. 50 punti in classifica, ottavo posto e qualificazione all’ormai defunto trofeo Intertoto, tramite per la Coppa Uefa. Ma all’ultima partita di campionato, sotto il sole caldo di un maggio romano, il Napoli cade per 2-1 sotto i colpi della Lazio. Le reti sono di Rocchi e Firmani per la Lazio, e Domizzi per il Napoli.
Stefano Mauri vede, Tommaso Rocchi provvede
3. Tango argentino con casquè
La stagione successiva, in piena estate, la Lazio ufficializza Mauro Zarate. Colpo di mercato per risollevare l’asticella della squadra. Così sul prato dell’Olimpico va in scena un duello di danzatori tutto argentino. Lavezzi contro Zarate, un tango per un gol. A spuntarla, in realtà, non è nessuno dei due. Benché entrambi si siano dimostrati pericolosi, la partita viene sbloccata da una rocambolesca autorete di Siviglia propiziata però dal Pocho. Con la vittoria esterna il Napoli è lanciato in classifica, ma la stagione si rivelerà un nulla di fatto con il dodicesimo posto. Per la Lazio il campionato non sarà da meno, con un decimo posto. Ma la consolazione per i biancocelesti arriverà dalla vittoria della Coppa Italia contro la Sampdoria.
Made in Santa Fe
4. Buona Pasqua
Pasqua 2010, dentro le uova di cioccolata ci sono due regali meravigliosi. Sì, la stagione è quella 2009-2010. Il palcoscenico, sempre l’Olimpico di Roma. Ma gli attori cambiano, i protagonisti sono Sergio Floccari sponda Lazio, e Marek Hamsik sponda Napoli. I due si rendono appunto protagonisti del pareggio per 1-1 siglando due reti meravigliose. Ora ve le mostro. Ma prima, bisogna scrivere che Floccari, quello che ora sta facendo sognare la Serie A alla città di Ferrara, in maglia biancoceleste aveva il vizietto del gol proprio contro il Napoli. Quella stagione i partenopei raggiunsero il sesto posto. Per i laziali soltanto un magro dodicesimo posto. Ora giudicate voi. Prima Floccari imbeccato da Mauri, poi Hamsik.
Ricordate? Momento numero uno
Taglio callejoano
5. Una rovesciata per Chinaglia
Passiamo alla stagione 2011-2012. In una serata umida di aprile la Curva Sud rende omaggio all’appena scomparso Giorgio Chinaglia. La Lazio con il lutto al braccio conquista i tre punti lanciando il club romano verso il terzo posto. Il Napoli, quindi, cade per 3-1 sotto i colpi di Candreva, Mauri e Ledesma. Due ex di lusso in questo match: Reja alla guida della Lazio, Pandev, autore del gol azzurro, a dirigere l’attacco partenopeo. La stagione sarà ricca per entrambe, Lazio quarta in classifica e Napoli quinto con la coccarda della Coppa Italia sul petto. Ma a far da eco in quella sera di aprile è stato l’eurogol di Stefano Mauri.
Abbiamo ammirato, più o meno, tutte le maglie in trasferta del Napoli
6. Fiumi di gol
A riprova della noiosa statistica iniziale, prendiamo in esempio la partita del 2 dicembre 2013. Il Napoli si presenta allo stadio Olimpico dopo tre sconfitte di fila e ci pensa Higuain a scacchiere i fantasmi con una doppietta che suona come una sentenza. Ma la difesa laziale, con tutte le sue amnesie, funge da colabrodo e presto subisce altre due reti. Per i biancocelesti, la stagione, si conclude con un nono posto mentre il Napoli aggancia il terzo posto e la vittoria della Coppa Italia. Lazio-Napoli termina sul risultato di 2-4. Un risultato che, dal 2007, si è ripetuto già tre volte…
Il match si apre così…
???!!!
7. Corazzata Sarri
Arriviamo dunque alla tappa finale del nostro viaggio virtuale. E fermiamo l’ultimo flashback nella sera del 3 febbraio 2016. Quando l’ormai collaudata Corazzata Sarri si imponeva per due reti – in rapida successione – a zero contro la Lazio. In realtà bisogna scrivere che l’èra di Maurizio Sarri in azzurro era cominciata, o ancora meglio, aveva spiccato il volo proprio contro la Lazio, nel girone di andata. Il tecnico napoletano, nella sera del 20 settembre, aveva riproposto il 4-3-3 abbandonando il suo 4-3-1-2. Insigne, Hamsik e Higuain fanno il bello e il cattivo tempo e infilzano per ben cinque volte la Lazio. Gli azzurri, dopo un inizio poco convincente, vincono la prima partita del loro campionato. Da quel momento il Napoli lotterà per lo scudetto fino alla trentunesima giornata quando la Juventus otterrà un notevole distacco. Il campionato laziale si risolverà con un ottavo posto in classifica e un nulla di fatto per le coppe europee.
Ricordate? Momento numero quattro.due
Outro
Ah! Mi stavo dimenticando di quel Football Crazy che campeggia nel titolo. Scrivendo questo pezzo ho citato uno storico capitano della Lazio, Giorgio Chinaglia. E mi è venuto in mente che, nella stagione del primo scudetto laziale, si era messo a scrivere canzoni. Ne uscì un 33 giri. Ecco, (I’m) Football Crazy è quella del Lato A. In fondo in fondo, se state leggendo questo pezzo, siete (anche Voi) Football Crazy.
Soundtrack: (I’m) Football Crazy (1974) Giorgio Chinaglia