Requiem for a Dream

È finita come nei peggiori incubi dei tifosi della Juventus. Il Real Madrid festeggia la dodicesima Champions League, mentre i bianconeri festeggiano la settima finale persa su nove tentativi. Citando Brandon Lee ne Il Corvo: non può piovere per sempre. Può anche iniziare a grandinare: quale miglior metafora per un quattro a uno senza storia?

Come avrete intuito dal titolo, abbiamo scelto di rappresentare la finale andata in scena a Cardiff come il film di Darren Aronofsky.

Requiem for a Dream

Juventus-Real Madrid (Cardiff 03/06/2017)

Requiem for a Dream è uno dei film (insieme a Trainspotting) che ha trattato meglio il tema della tossicodipendenza, mostrando il suo lato più crudo attraverso scene forti e violente. Guardarlo lascia lo spettatore in ansia e il finale è un vero e proprio pugno nello stomaco. Proprio come il secondo tempo giocato dalla Juventus, incapace di reagire davanti a un Real Madrid straripante dal punto di vista fisico e tecnico.

Estate – La Speranza

A differenza dell’edizione 2015 in cui al Barcellona bastarono solo quattro minuti per passare in vantaggio con Rakitic, la Juventus a Cardiff ha mostrato un atteggiamento molto propositivo in avvio di gara, sfiorando il vantaggio con Pjanic dal limite dell’area. Il Real Madrid nella prima frazione si è limitato a contenere gli assalti degli avversari, tenendo bassi Carvajal e Marcelo per limitare Dani Alves e Mandzukic. A centrocampo la “gabbia” predisposta da Zidane ha impedito le ricezioni pulite di Paulo Dybala. L’argentino, complice una serata no non è riuscito a dare qualità alla manovra della Juventus perdendo il duello tra trequartisti con Isco.

Nonostante il buon avvio dei bianconeri, sono i Blancos a passare in vantaggio al minuto venti. La risalita del campo degli uomini di Zidane è da manuale e la mediana composta da Khedira e Pjanic viene saltata da un’accelerazione di Kroos, bravo poi a muovere il pallone verso il centro del campo. La sovrapposizione di Carvajal mette in mostra una Juventus stranamente disattenta e, mentre i difensori si schiacciano sulla linea di porta, nessuno contrasta Ronaldo all’altezza del dischetto del rigore.


Sentenza di morte

 

I vecchi fantasmi iniziano a riapparire. La Juventus prova dunque a riversarsi in attacco, ma manca spesso di lucidità lasciando così voragini per le ripartenze avversarie.

 

Il pressing alto porta a un ottimo recupero palla da parte di Dani Alves, ma Dybala spreca tutto con un passaggio non all’altezza del suo talento.

Carvajal serve Modric che, a questo punto, ha molto campo davanti per guidare transizione creando i presupposti per un 5 vs 4: solo un errore banale di Isco permette ai bianconeri di tirare un sospiro di sollievo.

 

Il goal della speranza è un vero capolavoro di Mario Mandzukic (con piccola complicità di Keylor Navas) e permette alla Juventus di rialzare la testa. La sensazione, però, è che il Real sia più ordinato in campo e che riesca a tenere la giusta distanza tra i reparti mentre i bianconeri si allungano, portando il motore fuori giri come dichiarato dallo stesso Buffon a fine partita.

Autunno – La Caduta

Il punteggio di uno a uno al termine dei primi quarantacinque minuti ha forse illuso i bianconeri di potersela giocare realmente alla pari con i Campioni d’Europa uscenti. All’uscita dagli spogliatoi, però, il Real Madrid ha nettamente cambiato marcia dal punto di vista fisico e mentale, cogliendo impreparati gli avversari che sin da subito si sono ritrovati schiacciati dal rinnovato pressing madrileno. Se nel primo tempo veniva lasciata una certa libertà di impostare ai centrali bianconeri, nel secondo la Juventus si è trovata spesso costretta al lancio lungo non riuscendo a risalire il campo in maniera diversa. Tutto, ovviamente, a favore del Real che ha dominato a centrocampo grazie al trio composto da Kroos, Modric e Casemiro.

La vera spina del fianco per i bianconeri risponde però al nome di Isco. Lo spagnolo, sulla carta schierato come ala destra, ha ricoperto diverse posizioni e soprattutto nel secondo tempo è stato il vero e proprio regista offensivo della squadra. Dopo soli due minuti della ripresa un suo perfetto inserimento in area coglie di sorpresa l’esperto Barzagli, lanciando un segnale della sofferenza che attende i bianconeri nei minuti successivi.


Ci vuole poi Marcelo per mettere quella palla…

Da questo momento in poi la palla inizia a girare velocemente e il centrocampo della Juventus non riesce a opporsi efficacemente. Kroos, a fine partita, avrà completato 67 dei 73 passaggi tentati mentre Modric solo 49/56. Il 4-3-1-2 disegnato da Zidane permette a Isco, come già detto, di mettere in luce il suo talento anche grazie ai movimenti ad allargare la difesa di Benzema.

L’uomo della provvidenza, proprio come contro il Napoli, è ancora una volta Casemiro. La rete arriva a coronamento di una prestazione fantastica del mediano brasiliano, ormai a pieno titolo tra i migliori in Europa: 7 contrasti vinti, 92% di passaggi completati. Il suo destro deviato è sufficiente a battere Buffon e a gettare la Juventus nell’abisso.

 

Inverno – Il Buio

Buffon e compagni si guardano intorno. Ancora una volta il destino, rappresentato dalla beffarda deviazione di Khedira sul tiro di Casemiro, si è frapposto tra il numero uno bianconero e la Coppa dalle Grandi orecchie. Non si tratta però solo di un episodio fortunato. La Juventus è rimasta negli spogliatoi. Oppure, più semplicemente, questo Real Madrid è più forte di quanto immaginato. Questo Cristiano Ronaldo è più decisivo di quanto lo sia mai stato in carriera. Forse meno incline a svariare per il campo, ma i suoi movimenti sono letali in area di rigore.

 

Dopo il tre a uno siglato da CR7 la partita è sostanzialmente finita per i bianconeri. L’encefalogramma rimane piatto. Higuain rimane bloccato nella morsa stretta da Varane e Sergio Ramos mentre Dybala, forse l’uomo più atteso, passeggia per il campo sena forze fisiche e mentali. La difesa bianconera ha subito in 64 minuti tre reti come in tutte le precedenti partite europee e si riscopre dunque fragile. Come dimostrato in questa azione in cui Benzema scherza l’intera retroguardia: il duello con il Pipita lo ha vinto ancora una volta lui, seppur indirettamente.

C’è ancora tempo per l’ingresso in campo di Bale al posto di Isco e per l’espulsione di Cuadrado, appena entrato al posto di Barzagli: la reazione di Sergio Ramos è senz’altro eccessiva, ma il colombiano commette un’ingenuità imperdonabile a questi livelli.

Il 4 a 1 di Asensio certifica la distanza esistente tra il Real Madrid e la Juventus. Una distanza apparsa incolmabile. Nel buio della notte di Cardiff giocatori e tifosi hanno potuto nascondere le lacrime per un obiettivo sfumato a un metro dal traguardo. Il passo decisivo per arrivare al livello delle grandissime d’Europa, però, non è ancora stato fatto.

 

Final Soundtrack: Lux Æterna (2000) Clint Mansell

 

 

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