Prove tecniche di rottura

Dalla linguaccia di Del Piero al “gol” di Toldo (ritornato prepotentemente in auge nell’ultima settimana). Dalla rete in controbalzo di Baggio alla discussa punizione di Adriano: sono tanti i momenti iconici del Derby d’Italia. Sono tante le ragioni per cui Juventus – Inter non sarà mai una partita normale.

Alex Del Piero - Esultanza Inter-Juventus

 

Equilibrio

Iraq, Al Daur, vicino Tikrit, le forze speciali catturano l’ex presidente iracheno Saddam Hussein. Cina, il Paese di Mao e della sua rivoluzione culturale modifica la Costituzione inserendovi il diritto alla proprietà privata. È l’ennesimo significativo passo della Repubblica Popolare verso un’economia sempre più di mercato. Nelle sale cinematografiche statunitensi si proietta Il ritorno del re, ultimo capitolo della trilogia de Il signore degli anelli tratta dal celebre romanzo di Tolkien. Eguagliando Titanic e Ben-Hur la pellicola si porterà a casa undici premi Oscar.

Questo è quello che succedeva l’ultima volta che a metà dicembre Juventus e Inter si sono ritrovate così vicine in classifica. Era il 2003 e le due squadre erano rispettivamente terza e quarta, e lo sarebbero state anche alla fine dell’anno, dietro alla Roma e al Milan campione d’Italia con uno Shevchenko poi Pallone d’oro.

Corsi e ricorsi storici a parte, la partita di sabato può diventare il manifesto di un ritrovato equilibrio del campionato italiano, soprattutto tra le grandi, dovuto in gran parte alle capacità degli allenatori di preparare le partite, più che a un reale livellamento degli organici. Non è un caso che in tutti gli scontri tra le big del nostro calcio, in questa stagione fino ad ora non abbiamo mai visto prevalere la squadra di casa (se non per Roma – Lazio e Inter – Milan, che però sono stracittadine). Tanto di guadagnato, quindi, per tifosi e spettacolo.

 

Risiko

Cervello, muscoli e cuore. Vanno messi in campo tutti e tre insieme nella stessa misura ed entrambe le squadre sembrano aver ben chiaro come riuscirci. La Juventus, inevitabilmente, arriva alla preparazione di partite del genere, delicate e complesse allo stesso tempo, con una maggior consapevolezza, forte dell’esperienza in Champions e di un dominio in campionato che ormai dura da anni. L’Inter da questo punto di vista potrebbe sembrare più vulnerabile, ma la maturità acquisita sotto la guida di Spalletti è sotto gli occhi di tutti, e le vittorie contro Milan e Roma e il pareggio esterno con il Napoli ne sono la prova perfetta.

Entrambe le squadre hanno come punto di forza un’incredibile fisicità, soprattutto per quanto riguarda i difensori centrali che per tutto il pacchetto offensivo, espressa sia in chili e centimetri che in capacità di coprire grosse zone di campo con corsa e qualità. Entrambe le squadre hanno dimostrato di sapere sia dettare i ritmi della partita tenendo in mano il pallino del gioco, sia assecondare la manovra avversaria sfruttando la velocità degli esterni in transizione, il tutto con una grande facilità nel verticalizzare immediatamente il gioco grazie ai loro centravanti. Ah, quasi stavo per dimenticarmene. Poi ci sono quei due lì.

Icardi - Higuain. Juventus - Inter passa anche da qui | numerosette.eu

Numeri 9

Nella nostra tendenza costante a schematizzare, ad inquadrare tutto in dettami più precisi, abbiamo un bisogno recondito di raccogliere sempre tutti gli elementi intorno a due poli opposti, come estrapolati dalla visione d’insieme. Ci aiuta, ci tranquillizza: quando non vediamo altro che pezzi di un puzzle sparpagliati a terra ci semplifica l’analisi; quando invece è tutto chiaro e ordinato, aggiunge brio ed appassiona.

Perciò anche noi ricorriamo ai due uomini copertina della sfida che – inutile presentarli – sono i due centravanti argentini. Icardi sta vivendo nettamente il miglior momento della carriera, con un livello di maturità che di solito anche i grandi centravanti raggiungono molto dopo. Higuain è semplicemente famelico e lo ha dimostrato contro il Napoli, non solo con il gol segnato, ma con la reazione al miracolo di Reina in uscita. In partite bloccate, come è probabile che sia Juventus – Inter di sabato, sono spesso le giocate dei centravanti a risolvere l’incontro, specie con due giocatori che difficilmente sbagliano anche solo al primo colpo.

“Non è vero che non sei capace, che non c’è una chiave”.

Poco più di una settimana fa ero al concerto di Caparezza e questa è stata senza dubbio la frase che mi ha colpito di più. Forse perché urlata, forse perché quasi generazionale, ma ancora non me la levo dalla testa. Mi rimbalza tra le meningi anche mentre scrivo quest’articolo.

Non credo che Allegri e Spalletti possano anche lontanamente pensare di non essere capaci, ma sono sicuro che qualche domanda per trovare la chiave della partita se la stiano facendo.

Le chiavi per aprire i lucchetti di Juventus – Inter possono ruotare intorno a più aspetti, in primis all’atteggiamento. Entrambe le squadre (più probabilmente l’Inter) possono scegliere di lasciar condurre la partita all’avversario per sfruttare la profondità – con giocatori molto bravi a farlo, soprattutto sugli esterni – lasciata dal baricentro alto dell’altra squadra. Sarà da valutare la reazione dell’Inter al pressing “a folate” (come contro il Napoli) bianconero. La compagine di Spalletti potrebbe essere costretta a rinunciare alla sua classica uscita centrale della palla per costruire da subito qualcosa sugli esterni. La Vecchia Signora, dal canto suo, dovrà riuscire a contenere Perisic e Candreva, parte fondamentale del gioco offensivo dei nerazzurri. Per farlo potrebbe aver bisogno di ripiegamenti consistenti anche da parte delle sue ali, come è accaduto – anche in questo caso – contro il Napoli.

Tra le sfumature

Partite del genere durano più di 90 minuti e danno da parlare (a volte a sproposito) e da pensare per settimane. Partite come Juventus – Inter non possono mai avere una lettura univoca. Sono come quelle figurine per bambini, quelle che forniscono due immagini diverse a seconda di come le si inclina. Nel mezzo, tra le due sfumature, c’è il brivido più intenso: quello dell’equilibrio. Quello che sabato una delle due proverà a rompere.

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