Irrazionale

Manchester City e Chelsea si affrontavano per il primato in classifica, ma questo lo sapete già. Manchester City-Chelsea era anche il primo incontro-scontro in gare ufficiali tra Pep Guardiola e Antonio Conte, ma probabilmente sapete già anche questo, così come sapete già che i Blues venivano da sette vittorie consecutive con una sola rete al passivo e che i Citizens non avevano mai perso all’Etihad in questa Premier League.

Quello che magari non sapete, o che sapete meno perché la partita – via, siamo sinceri – non l’avete vista, proviamo a raccontarvelo attraverso i momenti più salienti tra i momenti salienti.

RISCALDAMENTO
El Kun Agüero, 21′

Minuto numero 21. La gara è ancora abbastanza equilibrata: i Citizens ne prenderanno il controllo fra qualche minuto, almeno dal punto di vista territoriale. Kolarov pesca Agüero al limite dell’area, El Kun addomestica la palla in un fazzoletto e calcia verso Courtois in una frazione di secondo, senza sorprendere tuttavia il portiere belga.

Dopo due rischi relativamente grossi corsi nelle retrovie, il mancino dell’argentino è il primo sussulto dei padroni di casa. Peccato che al 96′ si servirà di quella stessa gamba per scopi meno nobili. David Luiz ne sa qualcosa.

ILLUSIONE
Fernandinho, 25′

Il salto dalla scena precedente è brevissimo. Dal tiro di Agüero alla zuccata di Fernandinho passano infatti quattro insignificanti minuti, fattore che lascia intuire quanto il City stia muovendo passi sempre più decisi verso il monopolio della gara.

Stavolta, a differenza della precedente, tutto ha origine da un calcio piazzato scodellato in area da De Bruyne: sulla pennellata del biondino si tuffa senza paura proprio Fernandinho, che insacca alle spalle di Courtois da posizione di fuorigioco. La sensazione è che se ne sia reso conto addirittura prima degli spettatori, almeno a giudicare dalla sua reazione.

Se non la vedete, beh, fidatevi: non ha mosso un muscolo per esultare. Ma al di là dell’evento specifico, caspita se è importante per questo City.

MA COME, UN’ALTRA?
El Kun Agüero, 34′

Non ce ne vogliate se per la terza volta consecutiva vi mettiamo di fronte ad un’occasione plateale per i Citizens: non è la prima né sarà effettivamente l’ultima, ma possiamo assicurarvi che qui non ne vedrete altre. Dopo un po’ la sfiga di Pep ci contagia e rischia di far scappare qualche lacrimuccia di compassione.

Minuto numero 34, Silva verticalizza per Sané, che serve al centro El Kun con un tocco al bacio da spingere dentro senza proferire parola. L’argentino mette in pratica diligentemente ciò che la professione che esercita richiede (corpo basso, coordinazione impeccabile e tutto il resto), ma centra in pieno Azpilicueta che passava da quelle parti. Peccato. Una parola che ricorrerà molto spesso nel pomeriggio dell’Etihad.

In chiusura di primo tempo succede poco e nulla: un rigore reclamato a gran voce da tutta la Manchester SkyBlues, un’altra chance sprecata da Agüero da due passi e – dulcis in fundo – la frittata di Capitan Cahill, che porta avanti il City con un gesto tecnico straordinario. Ve lo risparmiamo per doveroso rispetto nei suoi confronti.

Se il Chelsea trova nel secondo tempo la forza di reagire molto lo si deve anche agli uomini di Guardiola, che in avvio di ripresa falliscono due match point da urlo (prima con De Bruyne, dopo una cavalcata epica di un chiaroscuro Sané), poi con il guizzo del Kun, che scippa il pallone a Cahill – nettamente traumatizzato dall’autorete – e proprio addosso a Cahill spara il suo destro a Courtois battuto.

GOL SBAGLIATO…
Diego Costa, 60′

Dopo aver guardato la GIF qua sopra per una prima volta, fatelo per una seconda. Prima però pensate che al 57′ De Bruyne aveva fallito un’occasione colossale per chiudere i conti, sparando sulla traversa il cross millimetrico dalla destra di Navas. Guardiola si era messo le mani nei capelli che non ha, lasciando presagire in un certo senso a quanto accaduto tre minuti più tardi.

Giusto per dimostrare che del calciatore finito ha ben poco, Fàbregas si inventa un lancio dei suoi a scavalcare Otamendi per mandare in profondità Diego Costa. Il resto è un gioco da ragazzi per lo spagnolo, che fa scudo con il corpo nel duello con l’avversario, si accentra e scarica un bolide sul primo palo. Inutile dire che la reazione di Conte meriterebbe di essere immortalata, anche se effettivamente di questo passo l’album di fotografie sarebbe interminabile.

Da qui in avanti il City perderà in un colpo solo il dominio territoriale acquisito nei quaranta minuti di gara precedenti, spianando così la strada ai contropiedi del Chelsea.

SCACCO MATTO
Eden Hazard, 90′

Al 90′, dopo che venti minuti prima Willian ha messo a segno il gol che completa la rimonta dei Blues, Hazard affonda il coltello nelle piaghe del City con una progressione delle sue. Kolarov, che dovrebbe marcarlo, capisce quali sono le intenzioni del belga con il dovuto anticipo (riesce a posizionarsi discretamente sul lancio di Alonso), ma non gli sta dietro. Il risultato non lascia spazio ad interpretazioni: Mister Conte la chiude qui.

Pensare a quante volte nel corso della gara gli equilibri sono cambiati in favore di una squadra piuttosto che di un’altra rischia seriamente di causare danni cerebrali permanenti, ed è per questo motivo che vi sconsigliamo di rifletterci più di tanto. Accontentatevi di sapere che il City di Guardiola (di Guardiola) ha giocato una buona parte del secondo tempo in contropiede (in contropiede), o che lo stesso Guardiola (sempre lui) si era presentato in casa (sì, in casa) schierando i suoi con un modulo studiato ad hoc per gli avversari.

La cosa in sé può apparire strana, ma vi assicuriamo che è successo realmente tutto questo.

Prendete mezzo chilo di ambizione e mescolatelo con tre etti di rivalità, dopodiché allungatelo con un cucchiaino di spirito di sacrificio. Aggiungete infine un immancabile pizzico di irrazionalità, e avrete davanti agli occhi una delle sfide più emozionanti che la Premier League ha saputo offrire negli ultimi anni. Fatelo, e avrete davanti agli occhi Manchester City-Chelsea.

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