“Gasperini mi ha migliorato nella gestione della palla, nei tempi di gioco e nell’inserimento, mi sento migliore in quasi ogni cosa. Per me è uno degli allenatori migliori in circolazione.” –Remo Freuler
Se vogliamo parlare di Remo Freuler, occorre necessariamente partire da queste dichiarazioni. Non è tanto per fare il solito smielato discorso su come un bravo allenatore possa svoltare la carriera di un calciatore, quanto per il fatto che risulta piuttosto difficile immaginare il valore di un qualsiasi giocatore di questa Atalanta al di fuori della macchina creata da Gian Piero Gasperini. Non a caso, finora nessuno dei ragazzi venduti dai nerazzurri dopo l’arrivo dell’ex tecnico del Genoa si è espresso sugli stessi livelli di Bergamo.
È difficile dunque sapere se quello che abbiamo davanti è un calciatore che rende perché davvero forte o in quanto membro di un sistema che funziona a meraviglia. E, a tal proposito, lo stesso Freuler ha ribadito quanto complicato sia andare via da Bergamo in questo momento.
Perché quindi dovremmo considerare come Invisibile – rubrica che coniuga parziale anonimato e sicuro affidamento – un giocatore su cui non abbiamo l’esatta certezza del reale valore?
La risposta è piuttosto semplice, anche se non scontata. In un sistema bello e vincente, che mette insieme le scorribande offensive di difensori e laterali con le giocate di talenti tendenti all’anarchia come Iličič e Gómez, un giocatore che funga da collante, capace sia di inserirsi che di coprire, diventa imprescindibile, anche se spesso deve accontentarsi di una luce riflessa dai compagni più in mostra. Quindi, per questo format è perfetto.
Stabilità
Se dunque la causa dell’invisibilità di Freuler va ricercata nel suo ruolo all’interno del modulo di Gasperini, non bisogna andare troppo lontano per individuare i motivi dell’esponenziale crescita del suo rendimento e della sua importanza nella squadra orobica.
Per la prima volta in carriera ha trovato un allenatore che lo impiegasse con continuità in un singolo ruolo, permettendogli di sviluppare al meglio determinate caratteristiche, come la gestione del possesso e dei tempi di gioco, impossibili da apprendere continuando a cambiare posizione.
Quando arrivò a Bergamo nel gennaio del 2016 infatti, lo svizzero si presentava come un giocatore piuttosto eclettico, che al Lucerna aveva ricoperto almeno una volta tutti i ruoli nel centrocampo a 4 di mister Markus Babbel. Caratteristica sicuramente importante, ma non utilissima in un campionato, come la serie A, dove è richiesta una grande conoscenza tattica per interpretare al meglio un ruolo. In questo senso, già Reja lo aveva identificato subito come centrocampista centrale, tuttavia nei primi sei mesi in Italia, un po’ come se dovesse imparare il mestiere, giocò con il contagocce, scendendo in campo appena sei volte.
La stabilità nel ruolo – e con essa le presenze sul campo – arriva nella prima parte della stagione 2016/17, quando Gasperini si accorge che, per mantenere l’equilibrio della sua Atalanta proprio non può fare a meno della corsa del classe ’92 rossocrociato.
Infatti, quasi due anni dopo l’incredibile quarto posto, l’Atalanta si sta mantenendo sullo stesso livello di rendimento e del centrocampo ha sostituto tutti gli interpreti, tranne Freuler. Nella scorsa stagione è stato poi il giocatore più impiegato, perché anche un amante del turn-over come Gasperini predilige la stabilità in certe posizioni.
Corsa, contrasti e precisione
Quantificare l’importanza esatta di Freuler sarebbe comunque impresa ardua, tuttavia possiamo, attraverso alcuni dati, fornire un quadro generale della sua centralità nel sistema.
Per esempio nella scorsa stagione, è stato, allo stesso tempo, il giocatore che più ha corso tra le fila dei bergamaschi, con oltre 11 km di media a gara, e quello che ha mantenuto la percentuale di passaggi riusciti più alta, con l’87%.
Nell’ultima serie A, tra i centrocampisti, solo Jorginho, Pjanić, Biglia e Borja Valero hanno fatto meglio di lui per percentuale, ma, almeno negli ultimi due casi, avendo compiti decisamente più limitati.
Un binomio, quello tra corsa e precisione, che lo rende pressoché insostituibile, considerando quanto il Gasp chieda ai suoi centrocampisti di correre e, soprattutto, di non aver paura nel rischiare la giocata. Ed è impressionante come questi dati non siano pressoché mai calati, nonostante si siano alternati di fianco a lui diversi giocatori con caratteristiche molto diverse.
A questo bagaglio va aggiunta un’altra abilità importantissima, quella nei contrasti.
Sempre prendendo in analisi le statistiche dell’ultima annata, Freuler è stato, con 2,5 contrasti vinti ogni 90 minuti, il terzo miglior giocatore della rosa in questa specialità, nonché il primo tra quelli con più di 25 presenze. Tra i centrocampisti della serie A, sempre considerando i tackle, è invece stabile nella top 10, il che rende bene l’idea, qualora ce ne fosse ancora bisogno, sulla sua reale dimensione, nonostante sia spesso poco considerato.
Sapete quanti sono, tra i centrocampisti, quelli sia in top 5 per passaggi riusciti che in top 10 per contrasti vinti? Ovviamente uno solo, lui.
Gasperini ha creato un centrocampista completo, affinando delle doti che, prima del suo arrivo a Bergamo, Freuler aveva fatto intravedere a intermittenza. E, la cosa migliore è che ha fatto questo rimuovendo la caratteristica principale che lo svizzero aveva dimostrato a Lucerna, l’eclettismo nel posizionamento in mezzo al campo.
Qui un riassunto video di quanto detto. Da notare, subito all’inizio del video: sradica il pallone dai piedi di un giocatore del Torino e fa ripartire alla grande il contro piede.
Freuler è anche gol, tiro e inserimenti
Al suo approdo in terra bergamasca, oltre a sostituire Grassi, Freuler doveva essere anche quel centrocampista in grado di aggiungere inserimenti e, soprattutto, gol alla formazione orobica. Del resto, veniva da un biennio in massima divisione svizzera in cui era andato a segno una decina di volte, non poche per un centrocampista che ha continuato a cambiare posizione e che, diverse volte, era stato impiegato come mediano.
Un obiettivo che ha raggiunto, dato che ha mantenuto costante la sua media realizzativa con, almeno, 5 gol per campionato.
Un esempio del Freuler originale. Lasciando perdere il punteggio, da notare come riesca a tagliare la difesa dell’Inter come burro, per poi concludere appena dentro l’area con precisione.
C’è anche qui però un upgrade rispetto al periodo pre-Gasp. Se al suo arrivo in Italia era infatti soprattutto un giocatore in grado di inserirsi in area di rigore, ora ha iniziato a prendere fiducia e confidenza anche con il tiro da fuori. E, mentre una volta il bilancio tra le conclusioni in area e quelle fuori, era nettamente a favore delle prime, nell’ultima stagione si è arrivati quasi ad un 50 e 50, con 20 conclusioni totali da fuori area e 22 in area.
I 2 gol dalla lunga distanza nella serie A 2017/18 rappresentano finora il suo record oltre l’area di rigore, oltre che un segnale importante sul fatto che si stia trasformando sempre più in un centrocampista totale.
Non che abbia perso la capacità di inserimento, anzi, pure qui è notevolmente migliorato, ma con un maestro come Gasperini non poteva essere altrimenti.
Parlando di tiri da fuori area, qui Freuler riesce a farsi trovare pronto anche al 94′.
A conti fatti, oggi ci troviamo davanti ad un giocatore capace di fare tutto, magari non eccezionale in qualcosa di particolare, ma sicuramente affidabile e sicuro.
La sensazione è che il gioco dell’Atalanta dipenda molto dalle sue qualità e che lui, più di molti altri, sia indispensabile per evitare che il giocattolo si rompa.
Tutto questo pur rimanendo sempre sotto traccia, senza che qualcuno si interessi in maniera concreta a lui, senza che si capisca quanto valga davvero fuori da questo sistema. Anche se noi pensiamo di sapere già la risposta.