“Come si comporterebbe un giovane con l’esperienza di un vecchio?”
Sembra questa la domanda che sorge spontanea per chiunque abbia assistito al celebre film “Il curioso caso di Benjamin Button“, interpretato brillantemente da Brad Pitt. L’attore si ritrovava in fasce con i problemi tipici della senilità e ringiovaniva man mano che cresceva: un iter completamente diverso da quello che ci propone la natura, il ciclo naturale della vita insomma.
Defoe ha compiuto un percorso naturale, ma in un certo senso simile a Benjamin: il corpo subisce cambiamenti, ma l’animo è sempre più giovane, fresco, voglioso di spaccare il mondo. Mentre compaiono le rughe, dentro scorre il fuoco di un giovane che vede nello spaccare la porta una sorta di droga, una dipendenza genuina di cui ogni attaccante ha bisogno.
Ma non credete che sia facile per lui, non solo quest’anno. E’ un caso proprio curioso il suo: un piccoletto tecnico e gracile sbarca in Premier League, patria di fisici scolpiti tramutati in incubi per giocatori come lui. Per dire, in quegli anni il campionato pullulava dei vari Stam o Carragher, povero Defoe: l’inglese non demorde, conscio di avere dalla sua parte un animo rovente, che lo instraderà al successo.
Defoe vive su un filo, tra l’insuccesso e la storia: come può un caso così curioso non entrare negli annali? Guarda un po’, passando per Londra.
La magia di Londra è inconfutabile. Perfettamente descritta da Flora A. Gallert – che scolpisce un quadro natalizio molto struggente – è la città che non dorme mai, come New York. Frenetica ma affascinante, ricca di pregi e difetti, tentazioni, culla di alcune storie mozzafiato.
Defoe vi nascerà, crescerà e segnerà: West Ham, ma soprattutto Tottenham.
Sarebbe bello soffermarsi in questa tetra domenica priva di calcio sulla carriera di Defoe, ma forse potremmo rischiare di annoiarvi: noi vi mettiamo un gol, così, in uno dei North-London Derby più spettacolari.
Defoe e Robbie Keane contro Henry e Bergkamp: personaggi che potrebbe divenire protagonisti di libri fantascientifici. Invece è tutto realistico, lo spettacolo può tirare un sospiro di sollievo come quando il vostro giocatore rimane a terra per diversi minuti, ma poi si rialza. Emozioni che solo i tifosi possono capire.
L’Arsenal degli invicibili aveva un tallone d’Achille: si chiamava Defoe e al 61′ estrae dal cilindro una magia degna del miglior Houdini. Non ha influito sul risultato giusto perché gli 11 in maglia rossa erano di un altro livello.
Il piccoletto cresce fisicamente, anche spiritualmente nonostante rimanga sempre quel giovanotto spensierato che sorride dinanzi alle avversità e risponde sul campo. Pochi avrebbero il coraggio di misurarsi in Premier League con la sua stazza: Defoe si rintanerà in palestra e dirà la sua.
E’ come il vino rosso: puoi stapparlo più avanti, il gusto rimarrà invariato, forse sarà più deciso se invecchierà per troppo tempo. Proprio come lui, sempre cattivo sotto porta.
Una buona bottiglia di vino rosso farebbe bene pure ai tifosi del Sunderland, la cui squadra sembra astemia di buoni risultati: a infondere litri di speranza ed entusiasmo ci ha pensato lui, Jermain Defoe, con il rigore decisivo a Bournemouth. La prima gioia in campionato non poteva che arrivare dai suoi piedi, dal “curioso caso” per eccellenza: un giocatore normale non segna a 35 squadre su 38 affrontate, no.
25 – Jermain Defoe has scored against 35 of the 38 different sides that he has faced in the Premier League. Hunter. pic.twitter.com/NRw4GgotMP
— OptaJoe (@OptaJoe) November 5, 2016
Ma com’è il Defoe attuale? Più incisivo al limite dell’area. Colpisce un dato particolare che vi proporremo.
Defoe miete più vittime fuori dall’area: certo, non disdegna pure l’interno, l’abbiamo visto contro le Cherries, ma risulta più prolifico e decisivo al limite. Un dato che sottolinea la sua rapidità e facilità di dribbling e conclusione, in una zona dove i difensori debbono prontamente uscire per limitare i danni.
Jermain ha spento 34 candeline il 7 ottobre, ma sembra più vivo e fresco che mai. Gli attende una sfida complicatissima, ai limiti dell’impossibile: del resto, una storia banale associata a Defoe stonerebbe quasi. Defoe è l’emblema di chi ha ricevuto un dono, ma con qualche limite: i limiti vanno affrontati, superati, con voglia e determinazione. Lui l’ha avuta eccome, ha superato i limiti entrando nella storia del Tottenham: non importa la statura, ma quello che hai dentro. Un fuoco pronto a bruciare come la prima volta che calciò un pallone.
E allora: come vi comportereste se foste un “vecchio” come Defoe con la voglia un giovane?
A voi la risposta: nel frattempo Defoe segna.