Trentadue Squadre, Diciasette Paesi, Otto Gironi, Una Data: 26 Maggio 2018 Kiev.
State Calmi E Alzate Al Massimo Il Volume: These Are The Champions!
La Champions League è tornata.
E se passate, per pura casualità, dal San Paolo, di martedì o di mercoledì, intorno alle 20.45, non vi preoccupate.
Sono solo decibel.
Ma per prepararci a modo per stasera, e per altri 11 martedì e mercoledì sera, abbiamo pensato di parlarvene un po’ provando ad anticipare possibili scenari che hanno il merito di smascherare le nostre aspettative, e chissà magari molte delle tue che ora stai leggendo.
E proprio a te, cara lettrice e caro lettore del 2017, mentre il vagone fa rumori assordanti o mentre il capo si incazza con il tuo collega stagista o mentre sei ancora tra le lenzuola – beato te – o sei disperato con la testa sui libri o non hai voglia di portare il cane a fare bisognoni. Sì, proprio a te. Un bel consiglio. Spassionato. Fermati. Prenditi 10 minuti di pausa. Ovvio, se sei a lavoro non farti sgamare. E se sei tra le lenzuola in compagnia, beh non farlo scoprire alla tua metà. E se devi portare a spasso il cane, fagli capire che può aspettare. Insomma, prenditi del tempo. E goditi questa lettura che presto scoprirai essere la conversazione che hai sempre voluto fare con i tuoi amici.
Guida alla Champions League
2017-2018
In sette domande. Nelle quali vi accompagneranno, in ordine di apparizione: Matteo Brambilla, Francesco Lorenzo Antonino, Andrea Pracucci e Alessandro Ranieri.
1. Le italiane
Partiamo forte, senza indugio: Juventus, Napoli, Roma. Dove possono arrivare?
Matteo: Partendo dalla prima delle squadre citate, la Juventus, penso che dipenderà molto da come riuscirà a metabolizzare l’addio di Bonucci, sia per il carisma che per il suo ruolo fondamentale nel gioco bianconero. Per il resto, hanno tutte le carte in regola per provare il colpo grosso, avendo anche risolto il più grande problema della scorsa stagione: la profondità della panchina, costata cara ad Allegri quando, trovatosi sotto nella Finale, non aveva a disposizione quel jolly per cambiare il match in corsa. Il Napoli è nell’anno della consacrazione, tuttavia credo che gli uomini di Sarri si concentreranno soprattutto sul campionato, dato che sembra arrivato il momento della consacrazione. Non penso avranno problemi a passare il turno (dietro al City). Dopo, però, per superare gli Ottavi servirà un sorteggio favorevole e, oltre un eventuale Quarto di finale, a oggi, non riesco proprio a vederli. La Roma è un cantiere aperto e, contro due squadre come Chelsea e Atletico Madrid, questo non aiuta. Secondo me, sarà quindi un terzo posto e poi un’onorevole Europa League.
Francesco: Inutile nascondersi, anche se sono juventino. I bianconeri hanno come obiettivo l’accesso alle Semifinali, per quanto affermare che in una competizione come la Champions League l’obiettivo minimo debba essere entrare nella top 4 è quantomeno rischioso, vista la quantità di variabili in gioco. Due anni fa la Juventus uscì contro il Bayern Monaco dopo aver giocato per 91 minuti la sua migliore partita europea (superata solo dalla doppia sfida con il Barcellona dell’anno scorso) eppure la carta recita eliminata negli Ottavi di Finale, ergo fallimento per tifosi e stampa generalista. Di certo mi stupirei se l’avventura europea dovesse concludersi prima dei Quarti di Finale. Da tifoso mi basta non perdere l’ennesima finale: il cuore (e il fegato) potrebbe non reggere. La Roma è data da tutti per spacciata, ma Chelsea e Atletico non sono paragonabili a Bayern Monaco e Paris Saint Germain, per portare l’esempio di un altro girone di ferro: l’accesso agli Ottavi sarebbe un ottimo risultato, ovviamente non semplice da conquistare. Anche avere un allenatore esordiente a questi livelli è una grossa incognita. Il Napoli ha tutte le carte in regola per superare il girone (non impossibile) anche se dalla doppia sfida contro il City passerà buona parte del potenziale cammino europeo dei partenopei. Arrivare primi o secondi ovviamente inciderà parecchio: voglio essere ottimista e dire che gli uomini di Sarri possono raggiungere i Quarti di Finale.
Andrea: Dopo tre stagioni, l’Italia ha portato tre squadre alla fase finale della Champions, grazie al Napoli che non ha avuto problemi contro il Nizza nei preliminari: già questo è un dato confortante. La squadra di Sarri può davvero rappresentare una sorpresa in questa competizione, arrivando più avanti di quanto ci potremmo aspettare. La Juventus invece è una certezza: se uscisse prima delle Semifinali sarei stupito. La Roma mi sembra quella con meno possibilità di andare avanti: già passare il turno dei gironi sarà un’impresa dovendo affrontare Chelsea e Atletico Madrid (anche se non impossibile come molti credono). Chiaro, poi molto dipenderà dai sorteggi dagli Ottavi in poi.
Alessandro: Per i bianconeri, si tratta di un girone alla piena portata delle loro capacità e dei loro avversari. C’è un Barcellona assetato di vendetta per la cocente sconfitta ai Quarti di Finale l’anno passato, e con un Neymar in meno. Le ultime partite confermano la grande forma dei blaugrana e un Messi al top: una sfida dove si scontreranno la solida difesa bianconera e l’elevato tasso offensivo dei catalani. Lo Sporting e l’Olympiacos possono sfruttare il fattore casa per cercare di raccogliere punti importanti, quasi impossibili, ma daranno filo da torcere. Il Napoli arriva da un preliminare a cinque stelle contro il Nizza e non vorrà vanificare tutti gli sforzi estivi. L’attacco delle meraviglie sarà l’arma in più per far male a difese confusionarie, come quella del Manchester City di Guardiola. Da non sottovalutare il Feyenoord, a mio parere la principale rivale dei partenopei per la qualificazione, oltre al City. Sarri sarà pronto a ogni evenienza e quest’anno non si può sbagliare. Infine, la Roma di Di Francesco è l’italiana che vedo più a rischio eliminazione: i meccanismi dell’ex allenatore del Sassuolo si stanno infilando sempre più nella testa dei suoi giocatori, ma hanno bisogno di rodarli un po’. Il blocco del mercato per l’Atletico Madrid ha inciso parecchio sulle strategie degli spagnoli, ma la grande esperienza nella competizione è decisiva per la condizione psicologica; i blues di Conte punteranno al primo posto nel girone e non credo avranno grossi problemi al raggiungimento. I giallorossi dovranno sfornare prestazioni continue di alta qualità, per sperare nel passaggio del turno.
2. The Sarri’s Orchestra vs Guardiolandia
Il doppio confronto Sarri-Guardiola è la sfida forse più bella dei gironi, per l’idea di gioco che gli allenatori propongono. Il Napoli parte sfavorito contro il Manchester City? Cosa vi aspettate/piacerebbe vedere durante questi 180 minuti?
Alessandro: Il gioco dell’allenatore toscano ha trovato grande riscontro nei suoi allievi, soprattutto per il suo equilibrio perfetto tra difesa e attacco. La grande aggressività del suo Napoli dovrà essere una manovra costante per limitare le giocate individuali degli inglesi, marchio di fabbrica del City. D’altro canto, se da un lato abbiamo l’ordine tattico degli azzurri, dall’altro c’è l’estro creativo dei ragazzi di Pep Guardiola che sembra aver trovato una quadratura ideale per arrivare ai massimi livelli, come denota l’ultima gara vinta 5-0 contro il Liverpool. Ci sarà grande spettacolo, anche sugli spalti.
Matteo: Dipende dagli uomini di Guardiola. Se saranno quelli visti sabato contro il Liverpool non vedo molte possibilità per il Napoli, altrimenti si potranno giocare le loro chance, contando soprattutto sul match del San Paolo che, come al solito, ribollirà. Per le due partite mi aspetto un dettato tattico, condito da una buona dose di gol, insomma una di quelle partite da segnare sul calendario. Da una parte Agüero e Gabriel Jesus, dall’altra Insigne, Callejon e Mertens. Lo spettacolo non mancherà.
Francesco: Vero e proprio banco di prova per Sarri e la sua idea di calcio. Guardiola e il suo City si possono battere affidandosi a transizioni offensive veloci: basti pensare al Monaco dello scorso anno, tutt’altro che una corazzata in fase difensiva. Per fare questo il Napoli dovrebbe parzialmente snaturarsi, anche se il tridente azzurro potrebbe prestarsi bene ad una soluzione del genere: l’allenatore toscano è pronto per fare un passo così grande? Non si può essere sempre bellissimi.
Ma possiamo veramente rinunciare a certa Bellezza?
Andrea: Guardiola stesso ha esaltato nelle ultime settimane il Napoli, dicendo che è una delle tre migliori squadre in Europa. Sicuramente i due tecnici hanno idee simili, come aggressività, dominio del gioco e verticalità. I partenopei non partono sfavoriti, anche se contro il City giocheranno i due match più duri del girone. Gli attacchi saranno sotto gli occhi di tutti, per me sarà interessante capire quale delle due difese sarà più solida e risponderà meglio alla continua pressione avversaria: il Napoli ha dimostrato di avere il proprio punto debole negli errori individuali dei suoi difensori, ma anche gli inglesi da questo punto di vista hanno avuto qualche problema.
3. Outsider
Quale sarà la squadra sorpresa?
Andrea: Sarò ripetitivo, ma per me il Napoli potrà togliersi delle belle soddisfazioni. Ogni anno passato con Sarri implica un miglioramento nei giocatori, che imparano e memorizzano sempre più gli schemi e la filosofia del loro tecnico. Tanta tecnica in campo, idee chiare e alternative di qualità dalla panchina sono punti importanti a favore di Sarri. Se riuscirà a fare tre punti al San Paolo contro il City e a pareggiare all’Etihad Stadium, potrebbe qualificarsi per primo, e partire avvantaggiato nel sorteggio degli Ottavi.
Matteo: Mi gioco la fiche sulla squadra più odiata di Germania, il RB Lipsia. Hanno tenuto tutti i protagonisti dell’incredibile secondo posto dello scorso anno e ora sono pronti per fare un ulteriore salto di qualità, con Werner che da giovane promessa sta prendendo sempre più le sembianze del cecchino e Naby Keita che vorrà ringraziare i Tori Rossi per averlo lanciato, prima di emigrare a Liverpool. Oltretutto sono finiti in un girone facile: passassero il turno come primi non conviene sottovalutarli.
Francesco: Dico Liverpool. I Reds sono in un girone abbastanza semplice, con Spartak Mosca, Siviglia e Maribor e potrebbero dunque agilmente arrivare primi. Inoltre Klopp in Champions League ha sempre fatto benissimo: per sua fortuna, non sempre in Europa viene premiata la miglior difesa. Salah, Manè e Firmino possono fare paura a molte squadre con la loro velocità. Al resto ci pensa la Kop.
Alessandro: Punto sul Basilea. Negli ultimi anni hanno dimostrato grande compattezza di squadra e giocatori davvero niente male, come Shaqiri o Xhaka. La lotta è dura, ma non impossibile.
Intermezzo: Amici della Pinta
In quale paese andresti per berti una birra con i tifosi locali?
Francesco: Faccio l’hipster della situazione e dico Anderlecht. Non tanto per la squadra, condannata al terzo posto sin dai sorteggi, quanto per la qualità della birra belga. A 17 anni, in una settimana, riuscii a provarne circa 10 tipi diversi: Leffe e Duvel le più conosciute, ma la visita al birrificio dove venivano prodotte la Tripel Karmeliet e la Kwak mi è rimasta nel cuore. Così come il suo pittoresco bicchiere, ancora esposto sulla mia libreria. Se dovesse poi rimanere del tempo, una gita in Bruges non si può rifiutare.
Alla domanda sul Tottenham ha risposto ampiamente Colin Farrell
Matteo: Opterei per una Efes Pilsener con i tifosi del Besiktas. Non tanto per il calore dei tifosi, che comunque è notevole, ne per la città che, ultimamente, non è certo la più sicura, ma perché una partita, con in campo contemporaneamente Quaresma, Negredo, Gökhan Töre e, soprattutto, Pepe e Medel, credo vada vista almeno una volta nella vita.
Andrea: In Germania, con i tifosi del Bayern. Ho avuto occasione di visitare Monaco, e posso dire che l’entusiasmo che c’è per la birra è almeno pari a quello per la squadra di calcio. In più le razioni sono piuttosto abbondanti, e anche a livello economico permette di risparmiare, dato che in diversi bar la birra costa meno dell’acqua.
Alessandro: Andrei con i tifosi del Celtic a bere una bella Douglas Scotch Ale, per veri scozzesi dal cuore d’oro. L’atmosfera del Celtic Park è qualcosa che emana emozioni a non finire. La sciarpata durante l’inno? Brividi.
4. Essere O Ney
Neymar porterà alla gloria il PSG? Qual è il piazzamento minimo che devono ottenere i francesi, a fronte del mercato effettuato?
Alessandro: I francesi hanno l’obbligo di qualificarsi a qualunque costo, senza indugi. Gli acquisti faraonici di Neymar e Mbappè dovranno rendere al meglio gli oltre 400 milioni spesi per portarli alla corte della Tour Eiffel, con prestazioni di altissimo livello ma ,soprattutto, trascinare la squadra almeno tra le prime quattro d’Europa. Questo è, e dovrà essere, l’anno del piazzamento tra le grandi d’Europa. In caso contrario, un polverone sarà pronto ad abbattersi nella capitale parigina.
Francesco: Come per la Juve, l’obiettivo minimo è l’arrivo in Semifinale. Il brasiliano sposta decisamente gli equilibri: il Paris Saint Germain dovrà temere più sé stesso e il ricordo del 6 a 0 al Camp Nou rispetto agli avversari. La sfida contro i bavaresi nel girone potrà già dirci se i parigini sono pronti a esprimere tutto il loro potenziale.
Matteo: Il prendere Neymar è uno di quegli affari che ti cambiano la vita, e sono fermamente convinto che il PSG, solo con lui, abbia scalato molte posizioni nella gerarchia europea. Se a lui ci aggiungiamo anche Mbappè, l’obiettivo minimo non può che essere una Semifinale, altrimenti sarebbe un fallimento.
Per ottenere di più, anche a questo Paris Saint Germain, sembra mancare ancora qualcosa, soprattutto in mediana e in difesa.
Andrea: La dirigenza del PSG era rimasta talmente scioccata dalla rocambolesca sconfitta contro il Barcellona nella scorsa edizione della Champions, che ha deciso di investire una piccola parte del PIL del Qatar in giocatori che possano permettergli uno step in avanti. Sicuramente avendo aggiunto Neymar e Mbappé e mantenuto gli altri campioni, i francesi quest’anno devono provare ad arrivare fino in fondo, almeno in Finale.
5. Flop
Quale squadra sarà la delusione di questa Champions?
Matteo: Per parlare di delusione, bisogna necessariamente passare attraverso il tradimento delle aspettative legate alla storia recente o al blasone della squadra. Per questo credo che il Borussia Dortmund avrà notevoli difficoltà anche a passare i gironi. Appurato che la corazzata Real non si fermerà di fronte a niente, il passaggio del turno se lo giocheranno i ragazzi di Bosz e quelli di Pochettino, ma questi ultimi con un anno di esperienza in più, potrebbero relegare i gialli alla discesa in Europa League.
Alessandro: Anche io azzardo Borussia Dortmund, non proprio la squadra di qualche anno fa e che ha perso molto con la partenza di Dembelè. Non vedo più la mentalità che l’ha portata a giocarsi la finale persa contro il Bayern Monaco, nel 2013.
Francesco: Chelsea. Il curriculum di Antonio Conte in Europa non è dei più esaltanti e la rosa non mi sembra al livello delle super big europee, nonostante le cifre investite sul mercato lo siano. Più che all’Atletico Madrid, eterna underdog ormai abituata a certi palcoscenici, la Roma deve guardare ai risultati dei blues per sperare di passare il girone. Ovviamente una retrocessione in Europa League sarebbe un fallimento per il tecnico italiano.
Andrea: Il Barcellona è una squadra con una tradizione europea, soprattutto negli ultimi dieci anni, forse senza pari; il Barcellona ha il giocatore più forte al mondo, Leo Messi. Bisogna però purtroppo constatare che il mercato svolto dai blaugrana durante l’estate è stato perlomeno complicato, a causa dell’inaspettata cessione di Neymar, e la disperata ricerca di un suo sostituto, terminata con il costosissimo acquisto del giovane Dembelè, sicuramente talentuoso, ma che ancora ha dimostrato pochino per arrivare a valere 105 milioni. Paulinho, 29 anni e reduce da due stagioni in Cina, acquistato per 40 milioni poi è davvero difficile da spiegare. In più è arrivato un nuovo allenatore, Valverde, alla prima esperienza su una panchina così importante. Non saranno un po’ troppi i punti interrogativi?
6. Top
Se dovesse giocarvi l’all-in su una finalista, su quale squadra puntereste?
Alessandro: Scontato, ma il Real Madrid. La vittoria della competizione nelle ultime due edizioni ha portato grande sicurezza di mezzi nella squadra di Zidane, altro fautore delle gioie blancos. La rosa è un mix di giovani talenti (Asensio e Isco) stelle dal grande calibro (Ronaldo, Modric, Ramos) ormai veterani delle grandi sfide e abituati a giocare sotto pressione senza problemi.
Andrea: Ancelotti ha disputato nella sua carriera quattro finali di Champions da allenatore, perdendone solo una: la famosa debacle di Istanbul con il Milan. L’ultima volta per l’ex-tecnico rossonero è stata la Decima alzata da allenatore del Real Madrid, nel 2014. Il Bayern ha la solita squadra stellare, e non si presenta in finale dal 2013, anno del triplete con Heynckes in panchina. Certo, il girone col PSG non è semplicissimo, ma i tedeschi hanno tutte le carte in regola per arrivare fino in fondo.
Francesco: Troppo facile dire Real Madrid. Anche io punto sul Bayern Monaco: il mercato meno altisonante ha comunque portato James Rodriguez e Tolisso per comporre un ottimo centrocampo insieme a Vidal e Thiago Alcantara, assecondando le richieste dell’allenatore. La squadra adesso mi sembra sguardiolizzata e pronta per l’idea di calcio di Ancelotti che difficilmente sbaglia per due anni di fila in Europa.
Matteo: Come Alessandro, me la gioco sul sicuro: Real Madrid. Nonostante le ultime balbettanti prestazioni in campionato, sono la squadra più forte, senza ombra di dubbio. Con la formazione al completo possono essere imbattibili, ora poi, che sono esplosi Isco e Asensio, è difficile che qualcuno riesca a fermarli quando il gioco si farà veramente duro. Hanno completezza e profondità in ogni ruolo, potrebbero seriamente tentare un impensabile tris. Allora sarebbe leggenda.
7. Numerologia
Quale numero 7 ci farà brillare gli occhi?
Francesco: Vorrei intanto segnalare che nessuno ha preso la numero 7 del Manchester United. Un minuto di silenzio. Per ripicca, indico il numero 7 degli eterni rivali cittadini, Raheem Sterling. Potrebbe finalmente essere l’anno della sua consacrazione ai massimi livelli.
Andrea: Heung Min Son del Tottenham, acquistato due anni fa dal Bayer Leverkusen. Gli Spurs sono in un girone molto tosto, con Real Madrid e Borussia Dortmund: un motivo in più per cui il numero 7 avrà i riflettori addosso. Le sue migliori qualità sono la grande tecnica e l’ottimo tiro, che l’ha portato a segnare 14 gol durante la scorsa stagione. Sono curioso di vederlo all’opera al Bernabéu.
Alessandro: Farà storcere il naso a molti, ma N’Golo Kantè è la mia scelta. Il suo spirito di sacrificio, la grinta, il cuore e dei piedi molto educati sono determinanti per il gioco del Chelsea. Senza dubbio, l’ago della bilancia della squadra.
Matteo: Antoine Griezmann. È rimasto unicamente per la sua gratitudine verso l’Atletico, facendo saltare il costosissimo trasferimento allo United e litigando con il suo agente: di questi tempi basterebbe già questo. Aggiungete che è un giocatore favoloso ed ecco spiegata la scelta.
Tranquilli non ci siamo dimenticati di Lui, ma fa decisamente un altro mestiere.
Guida alla Champions League 2017/2018
Introduzione a cura di Francesco Saverio Simonetti
Autori: Francesco Lorenzo Antonino, Matteo Brambilla, Andrea Pracucci, Alessandro Ranieri