Innanzitutto bisogna fare una premessa sulle fasi iniziali della corsa: è verissimo che la pioggia è scesa copiosa sull’asfalto di Silverstone nelle ore precedenti allo start del gran premio della Gran Bretagna, ma è altrettanto vero che nei minuti antecedenti e al momento dello spegnimento dei semafori gli scrosci d’acqua erano cessati e che le nubi plumbee stavano lasciando spazio al sole. Sicuramente le condizioni della pista erano precarie per la molte pozzanghere formatesi lungo il tracciato e la conseguente scelta giustificatissima di schierare i piloti con pneumatici da bagnato, ma la decisione della commissione di gara di far partire la gara in regime di safety car è apparsa francamente eccessiva. In uno sport che perde appeal, determinati provvedimenti rischiano di aumentare il malumore degli appassionati che vogliono che la spettacolarità di tali eventi sia preservata tanto quanto la sicurezza (che comunque deve avere l’assoluta priorità); infatti non sembrava vi fossero grossi pericoli da portare a siffatta decisione, che non è una novità in questa stagione, dato il precedente di Montecarlo, ove però le minacce sono maggiori vista la conformazione del circuito cittadino. Non si può ovviamente tornare indietro, ma le discussioni e le critiche a riguardo troveranno terreno fertile per un po’ di tempo.
Passiamo ora alle vicende proprie della corsa. Poco da dire per quanto concerne la lotta per la vittoria, che non ha visto alcun protagonista se non Lewis Hamilton, assoluto idolo di casa. L’inglese ha dominato dall’inizio alla fine senza mai incappare in alcuna difficoltà, in un weekend che ha rasentato la perfezione. Veloce sul bagnato e veloce sull’asciutto, è finito solamente una volta lungo alla prima curva dopo il rettilineo, sorte che tuttavia è capitata a qualsiasi corridore che con gomme dry “ha toccato” la parte di traiettoria ancora umida. Il britannico adesso sente forte “l’odore di sangue” del compagno di squadra Nico Rosberg che è distante soltanto quattro miseri punti… l’istinto del predatore si è acceso in King Lewis che sta sfoderando in questo scorcio di stagione un’aggressività bestiale, che lo ha portato nel “suo” gp ad attaccare la safety car. Non ci credete?
Hamilton vs Safety Car
Rosberg, dicevamo. Il tedesco sempre alla guida della Mercedes, ha ottenuto un secondo posto scontato e difficilmente migliorabile considerato lo strapotere di Hamilton; Nico però ha chiuso la gara con un doppio brivido: nelle tornate conclusive ha patito qualche problema al cambio prontamente corretto dal muretto tramite comunicazione radio. Ed è qui l’intoppo, perché non è consentito dal regolamento dare esplicite indicazioni sulle procedure da attuare sul volante per quanto riguarda l’assetto della monoposto. Perciò Rosberg al momento è sotto inchiesta da parte dei giudici di gara in attesa del verdetto di questi ultimi. In caso di penalità, si andrebbe ad intaccare una prestazione ad ogni modo positiva del leader della classifica generale che ha ben risposto a Max Verstappen, il quale lo aveva sopravanzato in principio di gara in condizioni di pista bagnata. L’olandese volante della Red Bull è stato autore di una gara eccezionale, compiendo un sorpasso spettacolare appunto su Rosberg e rimanendo unico pilota a saper girare ad un ritmo costante non lontano da quello battuto dalle imprendibili Frecce d’argento. Una dimostrazione ulteriore del talento cristallino del giovane che bissa il podio conquistato settimana scorsa a Spielberg e quasi ribalta le gerarchie all’interno della scuderia, con Ricciardo che vede ormai troppo spesso l’arrembante vicino di box finire davanti a lui. L’impressione è che sarà lui l’uomo del futuro.
Futuro che si fa sempre più oscuro invece quello della Ferrari. Un fine settimana da dimenticare al più presto quello del Cavallino Rampante, tra problemi tecnici reiterati e difficoltà varie. Mai veloci, Vettel (nono alla bandiera a scacchi) partiva sconfitto già dal venerdì per l’ennesima sostituzione del cambio, mentre Raikkonen, fresco di rinnovo, ha concluso da dove aveva iniziato, ossia un anonimo quinto posto che non è riscontro della presunta carica che Maurizio Arrivabene aveva auspicato dopo la firma del finlandese sul nuovo contratto. La via d’uscita sembra assai lontana ed è forse meglio per la Rossa concentrare i propri sforzi soprattutto al prossimo anno. La squadra di Maranello dovrà rivedere parecchie situazioni per poter tornare nuovamente ad essere attrice principale della Formula 1.
AGGIORNAMENTO
La commissione gara ha comminato una penalità di 10 secondi sul tempo finale di gara a Nico Rosberg, il quale a seguito del provvedimento perde una posizione a favore di Max Verstappen. Quindi il podio: 1) Hamilton; 2) Verstappen; 3) Rosberg. Il tedesco resta in testa alla classifica generale, ma con un solo punto di vantaggio su Hamilton: 168 punti contro 167.