Essere Ghoulam

Il Napoli, dalla sua promozione ad oggi, è tornato rapidamente ad essere una delle realtà fondamentali per il movimento calcistico italiano.
I partenopei nelle ultime stagioni hanno dato un nuovo smalto al nostro calcio con un gioco spettacolare e moderno, ma soprattutto con interpreti quasi inediti per il nostro campionato: come Ghoulam, arrivato 5 anni fa e tra i maggiori punti cardine di una squadra destinata a diventare sempre più grande.
L’algerino si è imposto in poche annate come uno dei migliori terzini sinistri al mondo, soprattutto per la sua completezza, ma anche per la sua incisività sul gioco dei suoi. Arrivato nel totale anonimato, è diventato un fattore dal quale è quasi impossibile prescindere.

La sua storia racconta un’interessantissima evoluzione calcistica e anche una crescita per niente scontata, partita dal nulla e arrivata ai livelli più importanti del calcio europeo. Questo viaggio è stato sicuramente deviato sensibilmente dal doppio infortunio dello scorso anno, ma nulla è stato interrotto in maniera irreversibile: lo scorso sabato contro il Frosinone, Faouzi ha ripreso da dove aveva smesso, dominando la fascia sinistra. Se gli uomini di Ancelotti hanno sorpreso finora, con lui in integro in campo le prospettive azzurre si fanno davvero interessanti.

Dal verde all’azzurro

Ghoulam muove i primi passi nel mondo del calcio a 5 kilometri dalla sua città natale, a Saint-Étienne. I Verts nei quali si ritrova sono una realtà piccola, con poca possibilità di vincere nel medio-lungo termine ma comunque con una storia tutt’altro che indifferente, rivelandosi un perfetto punto di partenza. Faouzi può quindi giocare libero dalle pressioni che troppo spesso finiscono per tagliare le gambe alle carriere di giovani talenti, ma può farlo su un palcoscenico che può garantirgli ugualmente le luci della ribalta.
Il suo periodo francese lo fa crescere dal punto di vista umano – nato in Francia da genitori algerini – quanto da quello calcistico. Nasce esterno alto o di centrocampo, ma appare fin da subito inadatto a giocare costantemente così vicino alla porta e mancante di quelle doti in fase finalizzativa necessarie a quel ruolo. Viene quindi spostato a fare il terzino ed è come se per lui si aprisse un nuovo universo: partendo da lontano può sfruttare al meglio la sua progressione e le sue doti tecniche, ha sostanzialmente più spazio per agire.

Il risultato di questo cambio di ruolo è quello che potremmo definire, con termini NBA, un freak, quel tipo di giocatore atipico da un punto di vista fisico e tecnico per il ruolo che ricopre, ma che riesce comunque ad essere clamorosamente efficace. Ghoulam unisce un fisico imponente – 185 cm  x 82 kg – e una progressione sulla breve e lunga distanza fuori dal comune a delle doti tecniche impressionanti: doti fisiche simili in combinazione con il suo sinistro lo rendono perfetto per il calcio moderno.
È in tutto e per tutto un mismatch che cammina, offensivamente è un arma aggiuntiva e difensivamente può marcare praticamente chiunque.

Le stagioni al Saint-Étienne mettono in mostra un giocatore ancora acerbo e che può suscitare tanti punti di domanda, soprattutto sulla tenuta mentale nel corso della partita, ma anche un talento che, se coltivato nel modo corretto, può arrivare facilmente al top nel suo ruolo.
Queste premesse sono comunque sufficienti a garantirgli il passo successivo della propria carriera, quello che può conferirgli la definitiva maturità calcistica: il Napoli di De Laurentiis e Benitez sembra credere abbastanza in lui da acquistarlo a gennaio 2014, dandogli la chance di affermarsi ad un livello superiore.

Il metodo Rafa

Se i primi anni francesi hanno posto delle solide basi per il proseguo del viaggio, l’approdo a Napoli funge letteralmente da combustibile per quel meraviglioso fuoco che è il suo talento.
Il lavoro di Benitez nei due anni con gli azzurri è clamorosamente sottovalutato: se oggi possiamo ammirare un Napoli in grado di giocarsela a viso aperto con le grandi d’Europa è soprattutto grazie all’operato dello spagnolo, che per primo ha dato alla squadra una mentalità più europea e ha contribuito a sostanziali miglioramenti su alcuni giocatori chiave della squadra di oggi.

Rafa cerca di mettere Ghoulam in condizione di mostrare quanto aveva fatto vedere di buono al Saint-Étienne e lo applica al suo calcio, molto più ragionato e basato sulla gestione del ritmo. Il primo miglioramento tangibile è da un punto di vista difensivo: nel nuovo sistema Faouzi è molto più responsabilizzato nell’1 contro 1 e più attento nella difesa di sistema, avere uno col suo atletismo pronto a chiudere in aiuto o in diagonale vuol dire difendere con maggiore tranquillità a concedersi qualche lusso aggiuntivo in fase offensiva.
Un’altra parte del suo gioco, migliorata da questa cura, è quella in fase di possesso: impara ad attaccare la profondità col giusto tempismo e ad accompagnare l’azione offensiva solo quando necessario. L’ex tecnico di Liverpool e Valencia lo ha reso quindi più completo, eliminando quella frazione impulsiva del suo calcio e sostituendola con un lato più razionale e adatto al gioco europeo.

Educazione Sarriana

Benitez – complice la sciagurata stagione dei rigori di Higuain e dello scontro-champions perso all’ultima giornata con la Lazio – non si lascia nel miglior modo possibile con il Napoli ed è costretto ad andarsene, ma la sua partenza lascia spazio per la seconda fondamentale figura nella carriera dell’algerino: Maurizio Sarri, arrivato da Empoli e pronto, esattamente come il suo prossimo terzino sinistro, al definitivo salto tra i grandi.
Il toscano non rovina quanto fatto dal suo predecessore ma, se possibile, migliora il tutto applicando l’integralismo del tecnico spagnolo ai suoi principi tattici. Il lavoro di Sarri con Ghoulam è molto simile a quello di Guardiola con Mendy:si trova tra le mani una statua di grande valore che non necessita una ristrutturazione, ma una semplice levigatura.

Sotto la nuova guida tecnica Faouzi diventa molto più padrone dello spazio, la fascia rimane il suo regno ma impara a conquistare anche altri territori. Sarri da questo punto di vista è fenomenale a capire che non deve limitarlo offensivamente: non è più un complemento da aggiungere sporadicamente all’azione, ora è uno dei principali creatori della squadra.
In questo nuovo capitolo mantiene i principi tattici della precedente esperienza ma diventa più libero di poter inventare, è fondamentale per la squadra sia in palleggio che palla al piede. I numerosi e insistiti duetti con Insigne a sinistra, ma soprattutto il goal rifilato alla Spal sono l’esempio perfetto della sua nuova identità calcistica.

Ghoulam sarà

L’unico fattore ad aver finora rallentato l’ascesa di Ghoulam sono gli infortuni, o meglio quelli dello scorso anno: i 12 mesi saltati ci hanno forse impedito di vedere la forma migliore del terzino sinistro, perché i primi mesi del 2017/18 avevano fatto intravedere qualcosa di trascendentale e inedito per il nostro campionato.
L’impressione è però che Faouzi sia tornato in un ambiente ed in una condizione simili se non migliori rispetto a quelle che aveva lasciato, l’arrivo di Ancelotti a Napoli ha galvanizzato l’ambiente e non può che essere una manna dal cielo anche per lui.

La partita col Frosinone, la prima dal suo ritorno in campo, è stata abbastanza esemplificativa di come lui e il Napoli si stessero aspettando impazientemente: due assist a condire una prestazione quasi ai livelli dello scorso anno, il solito gran controllo del gioco e della fascia che, nonostante tutto, è rimasta di sua unica proprietà.

Non possiamo sapere con certezza come proseguirà la carriera dell’algerino, è però sicuro che gli azzurri abbiano ritrovato un’arma in più. Un’arma che può fare la differenza in campionato, ma forse anche già contro il Liverpool che, con lui in campo, può fare meno paura.

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