Giulia Ferrandi, neo acquisto del West Ham femminile, è una centrocampista classe ’92 cresciuta calcisticamente a Bergamo, sponda Atalanta, squadra con la quale ha collezionato 31 presenze, arrivando addirittura a vestire la maglia della nazionale under 17.
Nel mercato invernale del 2009-10 passa al Brescia, dove vive, molto probabilmente, i momenti più belli della sua fino ad ora giovane carriera. Con i bresciani trova il suo primo centro in Serie A e vince una Coppa Italia da protagonista, regalando nella partita decisiva, alla sua compagna Daniela Sabatino, l’assist vincente per il 3-2 finale contro il Napoli. Qualche mese dopo gioca anche la Supercoppa, persa però 2-1 contro la Torres.
Dopo un brutto infortunio decide di accettare la proposta delle Lupe, squadra di calcio a 5 militante nella Serie A di categoria, dove rialza la cresta collezionando 42 presenze e 38 goal in 2 anni.
Un curriculum, insomma, decisamente non da poco.
L’intervista:
“Innanzitutto complimenti per il traguardo appena raggiunto. Cosa si prova ad arrivare, dopo tanti sacrifici, ad un obiettivo del genere?”
“Diciamo che è un piccolo passo verso il mio sogno più grande. È emozionante e stimolante. Voglia di dimostrare che se si vuole qualcosa, nulla è impossibile”
“Cosa pensi del movimento calcistico femminile inglese? Curiosità sulla tua carriera?”
“Penso che qui in Inghilterra sono molto piu avanti dell’italia. Puntano molto all’immagine della squadra e delle giocatrici per promuovere il movimento già da molto tempo. Poi ogni squadra maschile ha quella femminile, questo fa una gran differenza. Curiosità? Dovevo smettere perchè dopo l’infortunio (rottura del crociato) mi sono crollate le certezze che avevo. Ho ripreso giocando a 5 in serie A.. Ed è stata la mia rinascita”
“Di recente, l’ex presidente della Lega Nazionale Dilettanti, Belloli, ha esternato considerazioni proprie riguardanti il calcio femminile, le quali hanno innalzato un polverone pieno di disdegno e discordanza verso le stesse. Cosa pensi, appunto, di tali parole?”
“Ovviamente quando ho sentito la notizia non ci volevo credere. Molti lo pensano purtroppo. Anche se fosse, è comunque impossibile non accorgersi che ormai a livello tecnico non ci manca nulla.. E la passione che abbiamo è stravolgente. Tante di noi lavorano/studiano pur giocando in serie A (in Italia) Combaciare il tutto non è facile.. Anzi.”
“Che consigli vuoi dare alle ragazze come te che vogliono vivere questo sogno?”
“Il mio consiglio è di provarci e non avere paura. Le società in Inghilterra solitamente a fine anno aprono le porte a tutte con dei provini.. Quindi why not?”
“Come ti sei avvicinata al mondo del calcio?”
“Mi sono avvicinata al calcio per caso. Calciando un pallone prima di un allenamento di Karate, ho segnato e un amico vedendo la scena.. Mi ha preso sulle spalle e mi ha fatto fare il giro del palazzetto. Esultando insieme. Emozione unica.. Cosi ho capito che era la mia strada..”
” Le prime differenze che noti tra calcio inglese ed italiano?”
“Il gioco.. Puntano molto sulla fisicità.. E corrono.. Corrono tanto..”
“Cosa pensi della tifoseria del West Ham?”
“Penso che sia spettacolare. A tal proposito vorrei ringraziare tutti davvero.. Soprattutto i Martelli d’Italia che mi hanno scritto e mi hanno subito fatto sentire parte della famiglia. Il West Ham qui non è un semplice squadra.. È la squadra.”
“Giunti ad una tappa cosi’ importante per la tua carriera, quali diventano a questo punto i tuoi obiettivi?”
“Poter giocare in Super League 1”
” A centrocampo il West Ham ha sempre avuto ottimi centrocampisti: chi è il tuo modello? A chi ti ispiri o chi vorresti imitare?”
“Noble mi fa impazzire.. Un vero leader.. Spero di incontrarlo un giorno.. Umile, guerriero.. Un vero esempio!”
“Secondo te, un uomo con la personalità di Paolo Di Canio, cosa potrebbe dire su Giulia Ferrandi?”
“Di crederci e non mollare mai. Di essere un pò folle e non perdere mai di vista l’obiettivo”
“Hai avuto modo di conoscere personalmente qualche tuo collega calciatore e ricevere magari, dallo stesso, complimenti o un semplice in bocca al lupo?”
” Vivendo a Bergamo ho incontrato, prima di partire, Stendardo e Raimondi. Persone umilissime e molto cordiali”