Senza troppi e inutili giri di parole: il punto sulla serie A, ad oggi, di Stefano de Grandis.
Anzitutto, grazie per l’attenzione Stefano; poi, partirei subito con una domanda a brucia pelo, chiedendoti quale squadra secondo te è più attrezzata per vincere il campionato.
“La squadra più attrezzata mi sembra la Roma: ha una rosa più lunga e anche tecnicamente molto forte. Ma mi piace anche il Napoli, che gioca meglio a calcio e che con Sarri ha aggiustato le cose tatticamente, cancellando le contraddizioni della scorsa stagione.”
La Juventus si rende protagonista di notti magiche in Europa e di piccole disavventure in Italia: secondo te potrebbe esser giusto, dopo quattro titoli consecutivi, lasciar perdere lo scudetto e provare a portare a Torino una Champions League che manca in casa bianconera dalla stagione 95-96? Ha le carte per poter competere contro le altre potenze europee?
“Non è una questione di volontà: L’espressione di Buffon dopo la sconfitta di Sassuolo dimostra che nessuno vuole perdere apposta, e nessuno “lascia perdere” il campionato. Semplicemente la squadra non è forte come l’anno scorso e ha perso tanti punti in avvio di campionato. Proverà a rimontare ma non sarà semplice. E quando ci sarà di mezzo la Champions League e Allegri dovrà turnare, sarà privilegiata la coppa europea. Ovviamente, essendo meno forte dello scorso campionato, non credo sia tra le favorite nemmeno in Europa.”
Da Allegri a Seedorf, passando per Inzaghi per arrivare a Mihajlovic: il Milan, nonostante questi continui cambi di allenatore, non riesce a ritornare grande e fatica ad imporsi. Quale potrebbe essere per te il problema? Pensi sia colpa della società che non ha saputo investire a dovere, oppure di una mancata organizzazione post 2010 (anno dello scudetto)?
“La società ha voluto pensare a ripianare il bilancio e ha pensato a cedere più che a investire. E nello stesso tempo le scelte degli allenatori, spesso apprezzati soprattutto perché ex calciatori del Milan, non ha aiutato. Quando distruggi una squadra vincente, ricostruirla da capo non è semplice.”
La Roma di Garcia, al contrario della Juventus, vola in campionato e fatica in Champions League. Spicca il problema dei goal subiti nella competizione europea che dopo tre giornate sono arrivati a quota otto. Secondo te la squadra non è ancora matura per questa competizione, oppure è solamente questione di rodaggio?
“Non so se non sia matura in Europa, di certo le sconfitte del passato non aiutano dal punto di vista della sicurezza di squadra e dell’autostima. In più, qualche carenza difensiva ha accentuato il problema. Ha ancora possibilità di andare avanti, e in assoluto di crescere come squadra.”
Tanti acquisti e la maggior parte indovinati: Roberto Mancini ha finalmente ottenuto quello che voleva e adesso toccherà a lui portare a casa i risultati. Secondo te, questa Inter dove può arrivare? Può davvero giocarsela per lo scudetto?
” A me l’Inter finora è piaciuta poco. Sicuramente è una squadra più solida di un anno fa, ha una difesa forte che subisce molti meno gol, ma fatica a costruire una manovra piacevole. Può lottare per lo scudetto con Roma e Napoli ma secondo me parte da un gradino più basso. L’obiettivo minimo, a questo punto, visto la partenza brillante nei risultati e la classifica della serie A, diventa comunque il ritorno in Champions League.”
Passiamo alla Fiorentina mai risultante noiosa quando la si guarda giocare a calcio. Prima Montella e poi Paulo Sousa, due tecnici che amano particolarmente la qualità in mezzo al campo e non dare punti di riferimento agli avversari. Cosa pensi della viola? Dove può arrivare? Che differenze hai notato tra Montella e Sousa?
” Proprio perché ho piazzato Roma e Napoli davanti, con l’Inter favorita da una rosa molto ricca, penso che la Fiorentina otterrà l’Europa, ma forse dovra accontentarsi della coppa di secondo piano. Paulo Sousa è stato bravo a ricalcare la linea base di Montella e a puntare sul possesso palla. Ma ha messo anche del suo, cercando velocemente la verticalizzazione, utilizzando due trequartisti alle spalle della punta, e rigenerando Ilicic. In più è una persona piacevole.”
“La Nazionale di Conte sta pian piano trovando la giusta quadratura così come l’under 21 di Di Biagio: dove pensi che possano arrivare le nostre compagini? E se un domani Antonio Conte dovesse lasciare la panchina su chi faresti affidamento?
” Tutte e due stanno crescendo, e quando si parla di nazionali italiane di calcio, io non vedo mai dei limiti invalicabili. Perché quando ci sono i tre punti in palio, battere gli azzurri diventa complicato per tutti. Non partono favorite, le nostre due nazionali, perché hanno qualche carenza a livello di qualità. Ma proprio grazie alle capacità tattiche dei due CT, io resto fiducioso.”
Tante sorprese nel prossimo europeo: dal Galles di Bale e Ramsey all’Irlanda del Nord di Lafferty, passando per l’Islanda. A note liete, come ben sai, ne corrispondono sempre di stonate: l’Olanda, una squadra ricca di giovani talentuosi, non si è qualificata ai prossimi campionati europei. Come spieghi tutto ciò?
” L’Olanda ha fallito per l’assenza di Robben, che è stato l’uomo in più ai mondiali e per la voglia di tornare a un calcio offensivo e spregiudicato sebbene i grandi talenti di questa squadra siano attualmente tutti in declino. Van Gaal aveva ottenuto risultato, in Brasile, giocando chiuso in difesa (a 3 o a 5, schiaffo alla tradizione) e ripartendo in contropiede. Con Hiddink e poi con Blind, l ‘Olanda ha provato a ripristinare un brillante gioco d’attacco, ma senza avere una struttura di centrocampo capace di avere sostanza e di proteggere la difesa.”