Parola di Andrea Carnevale

Intervistato dai nostri microfoni prima e da quelli di tutti i presenti al corso pomeridiano dell’evento Tg Soccer Scouting poi, l’ex calciatore Andrea Carnevale, gloria della nazionale e del Napoli Calcio, società insieme alla quale egli stesso seppe togliersi grandi soddisfazioni vincendo ben due scudetti e alzando una Coppa nazionale ed una Coppa Uefa, ha risposto cosi’, nel corso della giornata, alle seguenti domande:

“Anzitutto, cosa ne pensa dell’evento Tg Soccer Scouting”?

“Penso sia un ottima iniziativa organizzata dallo stesso Ruben insieme ai suoi collaboratori, portata avanti con professionalità e serietà. Penso che bisogna dare spazio e visione alle nuove generazioni, l’argomento di giornata credo possa essere molto utile a fornire una buona opportunità a chi sogna proprio a tal proposito. Essendo a capo degli osservatori dell’Udinese calcio mi fa molto piacere mettere la mia esperienza al servizio di giovani volenterosi di apprendere, provando a fargli capire, per quanto possibile, come funziona il mondo dello scouting.

“Noi di numerosette.eu pensiamo che l’Udinese sia uno dei massimi esponenti del settore in Italia: sono molti i giocatori passati per Udine, inizialmente sconosciuti ma poi esplosi fino ad arrivare ad avere importanti ruoli in altrettanto importanti società d’Europa”

Si, effettivamente questo è vero. Vi ringrazio per quest’attestato di stima, che fa sempre piacere ricevere. Mi rende orgoglioso perchè alla fin fine sono in tanti a riconoscerlo, sebbene io, in prima persona, non possa poi sbilanciarmi cosi’ tanto, in quanto il mio lavoro non lo consente poi molto. Fa piacere perchè effettivamente l’Udinese è questo: sono già 25 anni che il club friulano porta avanti un progetto avente come base una grande organizzazione, della quale ne sono poi responsabile, costituita da un cospicuo numero di osservatori costantemente presenti in tutte le parti del mondo.

Tutto questo, aggiungiamo noi, vi ha poi consentito di arrivare anche a costruire uno splendido stadio di proprietà, è d’accordo?

Assolutamente si! Lo stadio è la nostra ciliegina sulla torta. Noi, come società, abbiam tutto, un centro sportivo all’avanguardia, favoloso, straordinario. Il giocatore che arriva ad Udine resta strabiliato nel vedere una società cosi “piccola”, in una città poi non cosi’ grande, attrezzata quasi come fosse la Juventus. Quello che ancora ci manca, ma per poco, un paio di mesi al massimo, è di avere questo stadio, di 24mila posti, interamente a nostra disposizione, accessibile a tutti, che potrà poi rivelarsi, calcisticamente parlando, come l’uomo in più.

Se ce lo consente, vorremmo farle qualche altra domanda un pò meno attinente all’evento ma un pò più alla sua straordinaria carriera: in primis, com’è partire da zero per poi arrivare ad indossare con successo maglie storiche come quella della nazionale e quella del Napoli? Cosa si sente di consigliare a tutti i giovani aspiranti calciatori?

Io, personalmente, ho avuto tantissima forza di volontà da bambino: il mio sogno è sempre stato quello di diventare quantomeno un calciatore professionistico e son poi riuscito a fare qualcosa in più, arrivando fino alla nazionale. Penso che il Napoli mi abbia dato oltre che l’opportunità di indossare proprio la stessa maglia della compagine italiana, anche quella di vincere poi trofei importanti come due scudetti (Carnevale fu decisivo per l’assegnazione del primo dei due tricolori vinti con i partenopei) una Coppa nazionale ed una Coppa Uefa, grandi soddisfazioni arrivate solo a seguito di grande forza di volontà e grandi sacrifici.

Ultima domanda da parte nostra, sempre lontana dal tema di giornata: Com’è o come è stato giocare insieme ad una leggenda fino ad ora ineguagliata, del calibro di Diego Armando Maradona?

Straordinario. A dir poco straordinario. Però, non me ne sono accorto nel mentre, ma una volta smesso mi son poi effittivamente chiesto: cavoli, ma io ho giocato con questo qui? Rivendendo le immagini, seduto su di una poltrona mi è capitato più e più volte di ripensarci e dire: questo quà era veramente un fenomeno!

 

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