Sono passati tre anni da quando Emre Can è sbarcato al Liverpool John Lennon Airport, fresco di contratto con i Reds. Arrivato come una promessa, si è rivelato un giocatore insostituibile, completo ed intelligente, tanto che Klopp non può più farne a meno.
Che cosa è successo, nelle sue stagioni al Liverpool? Che cosa ha trasformato un giovane di prospettiva in un centrocampista ricercato a livello internazionale? Attraverso cinque GIF, cercheremo di farvi capire perché ci siamo innamorati di lui, e per quale motivo lo consideriamo il migliore interprete della duttilità nel gioco del calcio.
La prima metamorfosi
Passateci questa iperbole: se Ovidio avesse potuto aggiungere un ultimo, straordinario racconto alle sue Metamorfosi, avrebbe sicuramente narrato l’evoluzione di Emre Can sotto la guida di Brendan Rodgers. Immaginiamoci la scena: primi turni di FA Cup, Liverpool-Blackburn. I Reds sono in emergenza nel reparto difensivo e Rodgers decide di schierare uno dei suoi centrocampisti più dotati tecnicamente – Emre Can, per l’appunto – come terzo centrale a destra in un 3-4-3 del tutto inedito. Fu la svolta: da quel momento, il Liverpool trovò la tanto agognata stabilità difensiva e Can divenne un punto fisso della squadra. Il tedesco si dimostrò un difensore sorprendentemente efficace, molto intelligente e, soprattutto, duttile.
Diciamoci la verità: da allenatore del Liverpool, Brendan Rodgers ha sperimentato molto, e talvolta male. I suoi risultati non sono stati brillantissimi ma alcune pozioni da lui inventate si sono dimostrate davvero ottime. Emre Can è forse il miglior risultato: da giocatore poliedrico qual è, si è trasformato in un regista difensivo spostato a destra, rivelandosi affidabile ed efficace. Un assist-man che ben presto ha imparato a sfruttare tutta la lunghezza del campo per effettuare giocate di questo calibro.
Un lancio di 70 metri è roba da rugby, e in Inghilterra non è molto usuale vedere un difensore che imposta con questa precisione. A Emre Can perdoniamo volentieri qualche sbavatura sul funzionamento del fuorigioco, se in cambio ci regala lanci di questo spessore. Grazie a Rodgers, dalle acque del Mersey è uscito un giocatore completo, a metà tra il difensore e il centrocampista. Una creatura nuova sui campi verdi della Gran Bretagna.
Klopp e il Liverpool 1.0
Stagione 2015/16, ottobre. Esonerato Rodgers, il Liverpool chiama a sorpresa Jurgen Klopp, ex tecnico del Borussia Dortmund, che aveva incantato il mondo del calcio con il suo gioco vivace e prolifico. Klopp si trova a gestire una situazione disastrata: la squadra non ingrana, c’è l’Europa League da disputare e, soprattutto, bisogna ridare fiducia a giocatori e tifosi. Bisogna ricostruire da zero, e il tecnico ha poche certezze: una di queste è Emre Can. Lo conosce dai tempi della Bundesliga e lo ricorda molto bene: un giocatore atletico, intelligente, dotato di ottima tecnica. Can ritorna a centrocampo, ma non farà più il mediano. Farà di tutto.
Il tedesco si trova a giocare in mediana al fianco di Lucas Leiva o Jordan Henderson, e mette in mostra le sue abilità di tuttofare. Compie una quantità di lavoro difensivo impressionante, la adatta alle esigenze tattiche di Klopp. In questa GIF possiamo vederlo all’opera, mentre trasforma la fase difensiva in offensiva seguendo i precetti dell’ex manager del Borussia: intercetto in mezzo al campo, dribbling e scarico per il compagno. Il tutto in sei secondi: tempo record anche per Gegenpressing. Chi l’ha detto che Emre Can è troppo lento per la Premier?
L’arte del recupero a centrocampo
Grazie a Klopp, Can si è riavvicinato alle sue origini. Ma l’eredità di Rodgers continua a farsi sentire, perché un anno di lavoro sulle chiusure difensive lo ha trasformato in una sorta di mastino a tutto campo, un gigante capace di dominare i contrasti aerei e di produrre recuperi devastanti. Guardate la grinta, l’intensità e la pulizia di questo recupero da dietro, che è diventato il suo marchio di fabbrica.
Il suo è un inseguimento intelligente: affianca l’avversario che porta palla, e conta con pazienza i suoi passi come fossero battute di una canzone. Poi, proprio quando comincia il ritornello, interviene con precisione mozartiana. Sempre pulito, sempre elegante: dopotutto, anche quando difende, Emre Can resta pur sempre un fiorettista del pallone.
La solitudine di Emre
Riportato in mezzo al campo, pare che Emre Can si sia tolto un peso. Gioca con una naturalezza impressionante e impreziosisce il possesso palla del Liverpool con giocate sontuose. Il gioco offensivo di Klopp non ha fatto altro che valorizzarlo: eppure Can è lo stesso che veniva schierato centrale nella difesa a tre di Rodgers, lo stesso che in Germania faceva il terzino a destra o a sinistra. La spiegazione? Molto semplice. Emre Can è uno dei pochi al mondo che può giocare benissimo in qualsiasi ruolo. La sua particolare intelligenza calcistica gli permette di adattare le sue caratteristiche in base alla zona del campo che si trova ad occupare; Can è un unicum, non ha eguali nel mondo, e la sua solitudine produce dei sonetti raffinatissimi.
Una giocata del genere è da museo del calcio: Emre Can – sempre lui – salta l’avversario con un tocco di tacco e manda in porta Sterling con un assist delizioso, di esterno destro. Qui si toccano vette purissime nell’estetica del calcio.
Il gol dell’anno
Forse però serve un ultimo argomento a favore della nostra tesi. Abbiamo visto che Can, negli ultimi tre anni, ha giocato praticamente dappertutto. Ma nulla, nel calcio, è convincente quanto un gol. Ed Emre Can, da vero calciatore duttile, ne ha segnati davvero di tutti i tipi. Forte di testa, fa spesso la differenza nelle mischie; col destro che si ritrova ha centrato la porta da tutte le posizioni. Ma questo cioccolatino contro l’Hull City è probabilmente il gol migliore della sua carriera.
Lucas Leiva mette alla prova le capacità aerobiche del compagno di reparto servendogli una palla morbida, delicata e irresistibile. Emre Can sceglie allora il colpo spettacolare; rovesciata ad alto coefficiente che modifica la traiettoria imprimendo un effetto imprendibile. Questo è stato votato miglior gol del Liverpool nella stagione 2016/17, ed è un capolavoro di duttilità. C’è tutto: Inserimento laterale, tempismo, senso della posizione e del gol. Niente male per uno che ha ricoperto sette ruoli negli ultimi tre anni di carriera.
Liverpool 2.0?
La nuova stagione si approssima e il Liverpool viene dato come un potenziale outsider. L’arrivo di Salah dalla Roma sembra ribadire ulteriormente il bisogno di velocità e spazi da attaccare; la partenza di Lucas Leiva (destinazione Lazio, per rimpiazzare Biglia) pare invece certificare la centralità di Emre Can. I meccanismi dovrebbero rimanere gli stessi; Emre Can potrà ancora stupirci a modo suo, con quel calcio talentuoso e deciso che abbiamo imparato ad apprezzare (in tutte le sue forme) durante l’epoca di Rodgers e Klopp.