Domani sera, alle 23 circa, tre capitali europee conosceranno il loro nuovo padrone. A partire da Londra, passando per Roma e giungendo infine a Madrid, il calendario del prossimo weekend calcistico offre, nello stesso giorno, tre eventi eccezionali, che possiamo racchiudere in una sola parola: derby. Alle 13:30, all’Emirates Stadium, Arsenal e Tottenham disputeranno il North London Derby; alle 18, allo Stadio Olimpico, Roma e Lazio daranno vita al Derby della Capitale; alle 20:45, nel nuovissimo Wanda Metropolitano, Atletico Madrid e Real Madrid si giocheranno il Derbi Madrileño. Il tutto nel giro di nove ore. Proviamo dunque a ricostruire insieme il pomeriggio di domani, quando alle fidanzate preferiremo Sanchez e Kane, Perotti Luis Alberto, Griezmann e Modric, e invece dei centri commerciali prediligeremo l’Emirates, l’Olimpico e il Wanda, sostituendo la frenesia del traffico con la sacralità dell’accoppiata divano-televisore.
Ore 13.30: The North London Derby
Quello tra Arsenal e Tottenham è il più sentito tra i numerosi derby che offre il panorama calcistico della capitale inglese. Si chiama North London Derby per una questione puramente geografica: Arsenal e Tottenham sono le società di due quartieri che si trovano nella zona a nord di Londra, Holloway e Haringey. È qui che si situano rispettivamente l’Emirates Stadium e il White Hart Lane, o almeno ciò che ne rimane: sulle sue rovine, infatti, è in costruzione la nuova casa degli spurs, che nel frattempo giocano le proprie gare casalinghe a Wembley.
Tutte le stracittadine londinesi derivano il proprio nome dalla posizione sul territorio metropolitano delle squadre che si affrontano: Chelsea e Fulham, ad esempio, danno vita al West London Derby, mentre Millwall e West Ham si giocano l’East London Derby. Se volete ripercorrere la storia del Nort London Derby, date un’occhiata a questo nostro articolo: http://www.numerosette.eu/15127-2/.

Premesso che il Manchester City di Guardiola sta disputando un campionato a parte, Arsenal e Tottenham giocheranno sabato per continuare a partecipare da protagoniste all’inseguimento dei citizens. L’obiettivo minimo di entrambe le squadre londinesi è l’accesso diretto alla prossima Champions League. Tale obiettivo è stato mancato dai gunners nella passata stagione: è la prima volta per Wenger da quando siede sulla panchina dell’Arsenal. Gli spurs di Pochettino, invece, stanno disputando una Champions da protagonisti: a farne le spese è stato il Real Madrid, bloccato sullo 0-0 al Bernabeu e travolto 3-1 a Wembley da Dele Alli e compagni; tali risultati hanno condotto il Tottenham al primo posto in classifica del girone H.
Se a ciò si somma il secondo posto in Premier League, a pari punti col Manchester United, risulterà chiaro come la favorita del North London Derby di domani è proprio la squadra di Pochettino. Interessante notare come Arsenal e Tottenham siano, alle spalle del City, le migliori squadre per rendimento rispettivamente in casa e in trasferta. I gunners hanno infatti vinto tutte le gare disputate all’Emirates Stadium, mentre gli spurs hanno ottenuto un successo in tutte le partite lontano da Wembley, tranne che nel recente 1-0 a Old Trafford firmato Martial.
Statistiche che non fanno altro che accendere ancor di più la partita di domani. Se ce ne fosse bisogno…
Ore 18: Il Derby della Capitale
A Roma lo sanno: il derby di domani si prospetta come il più equilibrato, fresco e spettacolare da qualche anno a questa parte. L’equilibrio lo detta la classifica: con una partita da recuperare per entrambe, i biancocelesti hanno appena un punto in più dei giallorossi. La freschezza deriva dai due personaggi che siedono in panchina: Eusebio Di Francesco e Simone Inzaghi, due allenatori che stanno facendo innamorare i propri sostenitori ogni giorno di più. Lo spettacolo è una conseguenza del gioco: Roma e Lazio stanno ottenendo ottimi risultati attraverso un gran bel calcio.
Le due squadre capitoline guidano i rispettivi gironi di Champions ed Europa League. Se per la Lazio si tratta di un risultato ampiamente pronosticabile, tanto da essere prima a punteggio pieno dopo sei partite, la Roma è invece un’assoluta quanto piacevole sorpresa: la squadra di Di Francesco è prima davanti a Chelsea e Atletico Madrid, in quello che è stato ribattezzato il “girone di ferro” della Champions League. In campionato, Lazio e Roma sono rispettivamente quarta e quinta; stando così le cose, in caso di successo nei recuperi contro Udinese e Samp, le squadre capitoline sarebbero entrambe in piena zona Scudetto.
Il morale dei giocatori e dei tifosi sarà probabilmente segnato dalla recente disfatta della Nazionale, che ha visto protagonisti cinque azzurri “romani”: De Rossi, El Shaarawy e Florenzi per la Roma, Immobile e Parolo per la Lazio. Ma il derby, a Roma, conta davvero troppo perché l’ambiente ne risulti negativamente influenzato.

Ad aggiungere un ulteriore pizzico di malinconia ci penserà un’assenza: quello di domani è il primo derby senza Francesco Totti dopo un quarto di secolo. La questione riguarda i tifosi giallorossi, ma è probabile che anche i cugini biancocelesti proveranno nostalgia. Oppure no?

Ogni derby è una partita a sé, ma allo stesso tempo non c’è partita dove più di ogni altra conta la tradizione; lo sanno bene Inzaghi e Di Francesco, che di stracittadine romane ne hanno disputate tante e conoscono meglio di altri quanto conta questa partita nella Capitale. La città di Roma vive per questi eventi, e il discorso esula dai limiti strettamente calcistici. Eusebio, col pensiero rivolto alla Curva Sud, ha detto che saranno “brividi forti”; Simone ha parlato di “gioia”, sentimento che vuol continuare a regalare ai suoi sostenitori dopo i pesanti successi ottenuti nei derby della passata stagione.
Domani sera saranno brividi giallorossi o gioia biancoceleste? Parola al campo.
Ore 20.45: El Derbi Madrileño
Lo Stadio Wanda Metropolitano, la nuova casa dell’Atletico Madrid, ospiterà domani per la prima volta nella sua brevissima storia il derby della capitale spagnola. Le due squadre di Madrid, per usare un eufemismo, non stanno attraversando un brillante periodo di forma, in modo particolare per quanto riguarda la Champions League. Come ricordato in precedenza, il Real ha pareggiato in casa e perso in trasferta contro il Tottenham, scivolando al secondo posto nel proprio girone; l’Atletico invece, dopo il doppio pareggio col Qarabag, rischia seriamente di non qualificarsi agli ottavi di finale, essendo ad oggi nettamente staccata da Roma e Chelsea.
In Liga le madrilene sono appaiate a quota 23 punti, a distanza di otto lunghezze dalla capolista Barcellona. La situazione di classifica ricorda quella della Premier, presentata per il North London Derby, col Manchester City/Barcellona a fare un campionato a parte e le inseguitrici a rincorrere da notevole distanza, sfidandosi domani direttamente l’una contro l’altra nelle rispettive stracittadine.
Se il Real Madrid non ha ancora assunto le sembianze della squadra schiacciasassi delle ultime due gloriose stagioni, si deve in parte al fatto che la sua stella più luminosa non sta brillando: Cristiano Ronaldo sta infatti enormemente faticando a trovare la propria condizione ideale. Nel frattempo, Zidane può contare su due giovani prodigi del calcio spagnolo: ci pensano i “gemelli del goal”, Asensio e Isco, a far divertire i tifosi blancos, entusiasmandoli con reti sensazionali e giocate da urlo.

L’Atletico, come sempre, fa sua la filosofia del Cholo Simeone; a dimostrarlo ci pensano le statistiche: difesa molto solida e attacco non propriamente prolifico. L’importante è lottare e dare tutto in campo. A proposito di lotta, nello spogliatoio dei colchoneros al Vicente Calderon campeggiava la scritta: “Perché lottano come fratelli, difendendo i propri colori”. Nel remoto caso in cui tale motto non sia stato riportato anche nel vestuario del Wanda Metropolitano, siamo comunque certi che domani sera Atletico e Real Madrid daranno vita ad una battaglia senza esclusione di colpi per la supremazia della capitale spagnola. Come, del resto, ci hanno sempre abituato.

Domani, nel giro di nove ore, tre delle principali capitali europee avranno un nuovo padrone calcistico. Londra, Roma e Madrid: tre città che vivono di calcio. Arsenal e Tottenham, Roma e Lazio, Atletico Madrid e Real Madrid: rivalità storiche che si evolvono col passare degli anni e col susseguirsi di giocatori e allenatori. Un lungo filo rosso collegherà domani le tre città. Quello della passione. La passione dei tifosi. La nostra passione.