FA Cup: Fairytales and nightmares

Tra sogni e incubi, colpi di scena e normalità gli ottavi di finale di FA Cup sono quasi terminati, anche se lo strascico di polemiche per quanto successo andrà avanti per molto tempo.
A noi, sinceramente, l’unico sentimento che hanno suscitato i fatti accaduti è un’insana e forte invidia per questa competizione che, pur sapendo l’impossibilità di duplicarla in altri contesti fuori dal Regno Unito, vorremmo tanto avere anche nel nostro bel Paese.
Perché, se è vero che il calcio degli ultimi anni è sempre più denaro e interessi vari, è altrettanto vero che questo sport si nutre di storie, e le storie si possono trovare a tutte le latitudini, sia dove i giocatori hanno belle macchine e donne mozzafiato, sia dove si gioca esclusivamente “for the love of the game”, prendendo in prestito una citazione da un’altra disciplina.
E nessuna competizione al mondo regala vicende come la FA Cup, dove ogni anno si registrano decine di eventi da “ ma non ci posso credere! No invece credici”.

Estrapolando da questo ultimo turno, per esempio, come non citare l’ormai celebre Wayne Shaw, 45enne secondo portiere, diciamo così, XXL del Sutton United, squadra di Non-League(quinta divisione del calcio britannico) arrivata in maniera rocambolesca a giocarsi un posto nei quarti di finale contro l’Arsenal.
Supponiamo che chiunque stia leggendo questo pezzo conosca il personaggio di cui stiamo parlando e le sue ultime turbolenti giornate, tuttavia per i pochi che ancora non sapessero, andiamo a ripercorrere le 24 ore a cavallo tra le 16 del giorno della sfida con l’Arsenal e quelle del giorno dopo.
Alle ore 16 del 20 febbraio Shaw sta tagliando il prato per quella che sarà la partita più importante della storia del Sutton United. Alle ore 18, come di consueto, passa l’aspirapolvere in panchina e fin qui nulla di strano, il che fa pensare ad una simpatica macchietta di un calcio d’altri tempi, la cosa più simile a William “Fatty” Foulke arrivata negli ultimi anni su un campo di Sua Maestà.
Dalle 21 invece inizia l’insensato: prima una bella birra per scaldarsi in vista della fredda serata da passare in panchina, poi una torta salata in diretta nazionale quando mancavano poco meno di 10 minuti alla fine dell’incontro (who ate all the pies? A proposito di Fatty Foulke…); qui la cosa inizia a puzzare, e la Football Association decide di aprire un’inchiesta, scoprendo che il “giocatore” sarebbe stato pagato da un’agenzia di scommesse che aveva deciso di quotare un suo eventuale spuntino in panchina, situazione tragicomica che si chiuderà con le dimissioni di Shaw alle 16 del giorno successivo.

Who ate all the pies? Who ate all the pies?

24 ore che nemmeno Alan di “Una notte da leoni”, citando il personaggio cinematografico che più gli assomiglia.
Una favola diventata incubo nel giro di un niente, con Shaw passato da eroe a nemico pubblico numero 1 nel giro di pochissimi attimi.

Ha ancora i contorni del sogno invece la storia del Lincoln City, altra squadra di Non-League che però è riuscita nell’incredibile impresa di battere il Burnley, formazione di Premier, in quel Turf Moor dove i Clarets hanno collezionato 29 dei 30 punti in campionato. La decide il difensore centrale Raggett ad un minuto dal 90esimo, un’impresa senza precedenti per il piccolo club della contea di Lincolnshire.

 Lasciateci sognare…

Ora per gli Imps ci sarà un altro ostacolo difficilmente superabile, l’Arsenal(che per la fredda cronaca ha vinto 2-0), prima di arrivare ad un traguardo che avrebbe dell’assurdo, ovvero varcare l’arco di Wembley per la semifinale.

Per darvi un’idea, dalla sua istituzione, solo una squadra non appartenente alla Football League è riuscita ad alzare il trofeo, nel 1901, quando vinse quello che allora era il Tottenham, all’epoca fuori dalle leghe professionistiche.

Proprio il Tottenham affronterà la terza grande sorpresa di questi giorni ovvero il Millwall, “nobile” londinese decaduta, attualmente in League One, la terza divisone del calcio inglese.
I Lions hanno estromesso dal torneo i campioni d’Inghilterra in carica, il Leicester che, a dimostrazione della crisi nera in cui è sprofondato, è riuscito a buttare via anche l’ultimo obiettivo realmente fattibile della stagione, dato che difficilmente potranno ripetere un miracolo in terre europee.
Ora per la squadra più odiata d’Inghilterra ci sarà un derby londinese che vale oro, dato che potrebbe riscattare anni di buio totale passati a subire gli sfottò delle altre squadre della zona, West Ham e, appunto, Tottenham.

“C’è chi si vanta di essere amato da tutti e chi per l’esatto contrario”
Il clima è già abbastanza infuocato, come se non bastasse infatti la grande rivalità tra i due team, alcuni supporter degli Spurs negli scorsi giorni sono entrati al The Den, tana dei Leoni, per scrivere frasi del tipo “venite a Tottenham, sarete accoltellati”.
Chissà se la notizia è arrivata a Tommy Hatcher, nel caso, meglio stare lontani da Londra in quei giorni.

Potrebbe esserci spazio anche per una quarta sorpresa qualora l’Huddersfield Town, forse la vera rivelazione inglese dell’anno, visto quello che stanno combinando in Championship, riuscisse ad espugnare l’Etihad, ipotesi quantomeno complicata, anche se niente può essere dato per scontato.
Già sono stati bravi i ragazzi di mister Wagner a portare gli Sky Blues al replay, grazie allo 0-0 del John Smith’s stadium: ora serve veramente qualcosa in più per provare a fermare gli uomini di Guardiola. Stasera il verdetto finale.

 Ma davvero dobbiamo giocare un’altra partita contro questi?

 

Ad attenderle ci sarà il Middlesbrough che ha approfittato di un buon tabellone, battendo in un match combattutissimo l’Oxford City, altra squadra che arrivava dalla League One.

Ultimo quarto di finale sarà quello tra Chelsea e Manchester United, forse l’unico davvero pronosticabile di quest’anno, e che offre diversi incroci suggestivi, sebbene non parli di una piccola che tenta l’impresa contro una grande.
La speranza è che il secondo ritorno di Mourinho a Stamford Bridge sia un po’ più combattuto del primo, quando Conte e i suoi si imposero per 4 a 0, non lasciando scampo agli avversari.
Magari grazie ad Ibra e Pogba, come accaduto contro un’altra grande nobile decaduta, il Blackburn. Sono lontani i tempi in cui Alan Sherear trascinava a suon di gol i Rovers sul trono d’Inghilterra(stagione 1994/95).

Pogba to Ibra is the way. 
I Blues sono a caccia di un double che manca in Inghilterra dal 2010, quando a riuscirci fu Carlo Ancelotti, sempre con il Chelsea.
La cosa divertente, pensando che siamo a febbraio, è che l’obiettivo più probabile in questo momento è il campionato, dove l’egemonia dei londinesi sembra sempre più solida, a differenza di una partita secca di coppa dove può accadere di tutto, soprattutto contro un leone delle gare decisive come Jose Mourinho.

Staremo a vedere chi saranno le squadre che varcheranno l’arco di Wembley, nel frattempo godiamoci questi quarti di finale che, se le premesse sono queste, il divertimento di sicuro non mancherà.
Chissà che dopo la Premier del Leicester non arrivi anche la FA Cup del Lincoln, ma non diciamolo troppo ad alta voce, poi magari rischiamo di svegliarci.

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