Crociata per Morata

Mi dispiace, devo andare, il mio posto è là

semicit. Álvaro Morata

La citazione chiaramente non è sua, bensì dei Pooh che, come sempre, ci avevano visto lungo. Infatti non poteva esserci frase più azzeccata per descrivere l’addio consumatosi tra Álvaro Morata e la Juventus, dopo che il Real Madrid ha esercitato il diritto di recompra per l’attaccante iberico, versando nelle casse del club bianconero 30 milioni. Non mettiamo in dubbio che Álvaro sia dispiaciuto di lasciare Torino e la Juventus, ma il suo posto è logicamente Madrid, per lui che è nato e cresciuto nella capitale spagnola e dai Blancos è stato lanciato nel grande calcio.

Per me, tifoso bianconero, non è facile digerire un addio simile da parte di un giocatore che in due anni è entrato nel cuore di ogni sostenitore della Vecchia Signora grazie ai suoi gol – soprattutto alla sua prima stagione – che portarono i bianconeri in finale di Champions League. Anche in quella partita Alvarone riuscì a dare speranza a tutti i tifosi juventini, poi sappiamo tutti come è andata a finire e per questo è meglio cambiare discorso prima che rientri in depressione. Quest’anno è partito un po’ in sordina, causa problemi extra-campo, ma nella seconda metà di stagione abbiamo potuto ammirare nuovamente il talento che ci aveva fatto innamorare l’anno precedente. Come nelle migliori favole, ha abbandonato la barca da trionfatore, regalando alla Juventus un ulteriore trofeo, la Undecima (vorrei scrivere Champions League, ma no, si tratta della tanto bistrattata Coppa Italia).

Arrivato a Torino da giovane promessa, con quella faccia da bravo ragazzo, torna a Madrid come un giocatore già affermato e con ampi margini di miglioramento. Su di lui ora si prepara un’asta europea che vedrà le migliori squadre del continente contendersi il gioiello, un pipita più piccolo ma comunque luccicante.

Ho provato a trovare una posizione per Álvaro in ogni possibile squadra, visto che il Real Madrid non sembra poi troppo intenzionato a trattenere lo spagnolo qualora arrivassero tanti soldi per lui. In Inghilterra magari da Arsenal, Chelsea o Manchester United, in Germania potrebbe interessarsi ben presto il nuovo Bayern Monaco di Carlo Ancelotti o il Borussia Dortmund di Tuchel, in Francia il Paris Saint-Germain mentre in Italia non è totalmente esclusa la possibilità di un ritorno alla Juventus. Ma attenzione: mai escludere a priori una permanenza a Madrid, che poi sarebbe il desiderio dello stesso Morata.

Sentimentalismi a parte, vediamo ora il ruolo e l’importanza che ricoprirebbe nelle varie squadre pronte a spendere fior di milioni pur di strapparlo ai Galàcticos ed assicurarsene reti, brillantina e prestazioni:

REAL MADRID

Partiamo proprio da quella che è la sua attuale squadra, il Real Madrid. Qui Morata sa bene di dover lottare con le unghie e con i denti per avere garanzia di titolarità. Davanti ha niente meno che la BBC che risponde ai nomi di Bale, Benzema e Cristiano Ronaldo (no, non Barzagli – Bonucci – Chiellini, loro li aveva dietro). Questi tre mostri sacri hanno fatto la fortuna dei Blancos, che grazie a loro hanno alzato la Decima prima e recentemente la Undecima Champions League, giusto per far capire chi sono i padroni a Madrid. Se ipoteticamente Morata riuscisse a spodestare uno dei tre, questi sarebbe il terminale offensivo Benzema, simile a lui per caratteristiche. Si passerebbe quindi dalla BBC, alla BMC (suona male ma, tranquilli, è solo questione di abituarsi).

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Partito da Madrid per Torino come un ragazzo di belle speranze, Alvaro torna a casa con la consapevolezza di poter lottare per un posto da titolare e rubare il posto a Benzema

 

ARSENAL 

Una delle ipotesi al momento più probabili parrebbe essere quella che vedrebbe sbarcare Morata a Londra, sponda bianco-rossa. Qui Morata sarebbe assoluto protagonista nello scacchiere di Arsène Wenger, dove rimpiazzerebbe, almeno sulla carta, Olivier Giroud. Supportato da giocatori del calibro di Sánchez, Özil e Walcott nel 4-2-3-1 del tecnico francese, Morata  sarebbe la ciliegina sulla torta. Detto tra noi, i Gunners davanti non se la passano affatto male e forse la valanga di soldi pronta per Álvaro sarebbe più conveniente spenderla in altri settori, difesa per esempio, reparto che ormai da molti anni è il vero punto debole dei londinesi.

CHELSEA

L’altra ipotesi inglese (e londinese) per Morata sarebbe quella che lo porterebbe al Chelsea di Antonio Conte. La pista si è raffreddata negli ultimi giorni dopo l’acquisto di Batshuayi da parte dei Blues per la modica cifra di 40 milioni. Tutto dipenderà dalla partenza (quasi certa) di Diego Costa che non convince appieno l’ex CT della Nazionale. Difficile che quest’ultimo continui a optare per il 3-5-2, visto anche il potenziale offensivo di cui dispone il Chelsea. In un ipotetico 4-2-3-1, modulo al momento più idoneo per i calciatori in rosa, sarebbe ballottaggio tra lui e Batshuayi, con entrambi i giocatori al 50% di possibilità. Io sono di parte, ma sacrificare Morata per l’attaccante belga mi sembra esagerato, con tutto il rispetto per l’ex Marsiglia.

MANCHESTER UNITED

L’ipotesi Red Devils è la meno probabile di tutte in virtù dell’acquisto di Zlatan Ibrahimović che bloccherebbe sul nascere ogni spiraglio di gioco per l’attaccante iberico. Non solo, perché oltre allo svedese sono presenti in rosa anche Rooney, Rashford, Depay, Mata, Lingard e il neo arrivato Mkhitaryan, tutti giocatori che potrebbero insidiare il posto, sia che venga schierato da prima punta – ma in quel caso il ballottaggio sarebbe per lo più con Ibra – che da esterno d’attacco. I motivi che lasciano pensare a un margine di trattativa? Solamente uno e risponde al nome di José Mourinho, che stravede per Morata, essendo lui stesso ad averlo lanciato nel calcio dei grandi quando sedeva sulla panchina del Real Madrid. Se Álvaro, però, vuole davvero continuare il suo percorso di crescita l’ipotesi United potrebbe rivelarsi un’arma a doppio taglio vista la folta concorrenza a cui va incontro.

manchester ibra mou

BAYERN MONACO

Dall’Inghilterra passiamo in Germania, dove anche il Bayern Monaco sarebbe interessato all’acquisto di Morata. In questo caso l’arrivo dello spagnolo, sarebbe legato al destino di Robert Lewandowski. L’attaccante polacco è, infatti, ricercato dal Real Madrid e non è detto che per abbassare le pretese dei bavaresi non venga inserito nella trattativa proprio lo stesso Morata. Come Mourinho, anche Ancelotti infatti apprezza moltissimo Álvaro, avendolo già allenato – come il portoghese – sulla panchina dei Blancos, e vedendolo come il perfetto sostituto di Lewandowski nel suo 4-2-3-1 (modulo che ormai come avete potuto vedere è tra i più utilizzati in Europa). Oltre al destino dell’attaccante ex Borussia Dortmund, lo sbarco di Morata in Baviera è legato anche a quello di Gonzalo Higuaín, considerato la prima scelta per l’attacco da parte della dirigenza, sempre in caso di partenza di Lewa.

BORUSSIA DORTMUND

A Dortmund lo conoscono molto bene, specialmente dopo la partita valida per l’ottavo di finale della Champions League di due stagioni or sono. Ora lo vorrebbero portare sotto la loro bandiera. Se si dovesse concretizzare l’addio di Aubameyang, Tuchel farebbe la qualunque pur di portare lo spagnolo al Westfalenstadion e affidargli le chiavi dell’attacco. Visto anche il fascino della squadra giallo-nera, l’ipotesi non è da scartare subito a priori. Anche qui Álvaro sarebbe la punta di diamante, indovinate di quale modulo? Si, esatto, sempre il 4-2-3-1.

PARIS SAINT-GERMAIN

Dalla Germania ci spostiamo in un’altra capitale, stavolta quella francese, dove il Paris Saint-Germain, dopo la partenza di Ibrahimović, è alla ricerca di un altro attaccante di livello. Viste le difficoltà ad arrivare a Higuaín o Neymar (così sussurrano in Francia), l’ipotesi più credibile è diventata proprio quella legata a Morata. A Parigi, però, si rischierebbe di ripetere un nuovo caso Cavani. È risaputo, infatti, che l’attaccante uruguaiano soffrisse la presenza dello svedese, una leadership che lo ha costretto a giocare per tre anni, in una posizione esterna, poco consona alle sue caratteristiche da goleador. Tolto Zlatan, il ruolo di prima punta è inevitabile che diventi di sua esclusiva proprietà, ma Morata, esattamente come il Matador, non impazzisce all’idea di giocare da esterno d’attacco, ecco uno dei tanti motivi per cui questa trattativa potrebbe non concretizzarsi.  Un altro motivo è la scarsa competitività del campionato francese, non vista di buon occhio da molti giocatori. Tuttavia, in panchina siede uno spagnolo, Unai Emery, che farebbe i salti di gioia avendo un suo connazionale in squadra. Ipotesi difficile ma non impossibile.

Tipica espressione di chi sa di avere i soldi per comprarne 10 di Morata 

 

JUVENTUS

È stato un bel tempo il mio tempo con te 

semicit. Álvaro Morata

Approfittiamo ancora una volta delle citazioni dei Pooh, vista la calzatura a pennello per la situazione. Morata ha dato tanto alla Juventus ma allo stesso tempo la Juventus ha dato tanto a Morata. Gli ha dato fiducia, lo ha fatto crescere, lo ha valorizzato come uomo. Se adesso c’è questa crociata per lui tra le big europee, è merito della Juve e di Allegri. L’ipotesi di un ritorno non dispiacerebbe ad Álvaro, che ha sempre sostenuto di stare molto bene a Torino, senza contare che in Italia ha ritrovato l’amore, nonché un grande amico come Zaza, con cui ha legato molto nell’ultima annata.

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 Morata e Zaza: i due sono diventati quasi due fratelli.

 

La Juve dal suo canto se lo riprenderebbe più che volentieri visto l’apporto soprattutto nelle notti europee (vedi partite con Borussia Dortmund, Real Madrid e Barcellona due anni fa e contro Manchester City e Bayern Monaco la scorsa stagione). Ma i soldi da spendere sarebbero tanti, forse troppi per una squadra del campionato italiano, nonostante i bianconeri non abbiano problemi finanziari.
Un suo eventuale ritorno difficilmente però mischierebbe le gerarchie, con Dybala e Mandžukić, coppia affiatatissima, e super confermata da allenatore e società, ma sarebbe comunque una freccia in più per l’arco di Max Allegri, che probabilmente sarebbe anche disposto a offrirgli più spazio.

Abbiamo provato ad analizzare il suo ruolo ipotesi per ipotesi. Da tifoso bianconero ovviamente spero che si possa realizzare l’ultima suggestione, le speranze seppur minime ci sono, e poi si sa che sognare non costa proprio nulla.

Sperando quindi di rivederlo un giorno in bianconero e che il gol in finale di Coppa Italia col Milan non sia stato l’ultimo, “Adios Álvaro, mucha suerte”.

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Mai banale Alvaro: nell’ultima partita in bianconero (per ora), è entrato ed ha segnato, regalando alla Juventus l’undicesima Coppa Italia della sua storia

 

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