Vai in Coppa d’Africa, Celestino!

De Gregori cantava le gesta di Celestino, un calciofilo-fantallenatore un po’ come tutti noi.

Se la “pausa nazionali” è un tentato omicidio per gli amanti del calcio, c’è qualcosa di ancora più subdolo che tormenta Celestino: la Coppa d’Africa.

Gira i tacchi e vai in Coppa d’Africa, Celestino!

La Coppa d’Africa si svolge ogni due anni dal 1957, dura circa un mese a cavallo tra gennaio e febbraio e ovviamente si sovrappone ai campionati per club; in pratica, è come se gli Europei o la Copa America venissero disputati a inizio anno. Immaginate, adesso, le squadre di Serie A senza i loro migliori giocatori: tutto estremamente noioso. Pensate, dunque, a come possa sentirsi Celestino, considerando che nella sua formazione ha pure 3 giocatori tra Marocco, Algeria ed Egitto.

Lo scenario è certamente meno apocalittico di quello appena descritto, vista la percentuale minima di giocatori africani in Serie A; tuttavia assenze illustri ci saranno, così abbiamo deciso di scoprire chi se ne andrà e cosa lascerà in dote alla propria squadra. Partendo dal “Re degli esodati”, il Principe d’Egitto Mohamed Salah.

Celestino, lo facciamo per te.

Mohamed Salah

 Testa rivolta verso la Mecca, poi dita al cielo…

Salah lascerà un vuoto enorme nella Roma: 8 gol e 5 assist fino ad adesso lo rendono un giocatore imprescindibile per la banda di Spalletti, che dopo la tripletta contro il Bologna sembra essersi perdutamente innamorato di lui. Nello scacchiere giallorosso l’egiziano è una pedina fondamentale, direi il “cavallo”, sia perché corre come un forsennato purosangue, sia perché attacca la profondità per poi penetrare alle spalle dei difensori: movimento a L, se ci pensate.

Come rimpiazzarlo? Le voci dicono che la Roma sia sulla tracce del Papu Gomez, senza dimenticarsi di un certo El Shaarawy. Anche lui egiziano, anche lui “Faraone”, anche lui velocissimo, può tranquillamente fare la controfigura di Salah, barba permettendo. E gol del genere, permettendo.

Della serie: Salah in R3, Scacco Matto.

Keita Baldé

Keita è pronto per la sua prima Coppa d’Africa col Senegal.

L’estate travagliata del giovane attaccante ha lasciato finalmente spazio al suo talento cristallino, fatto di tecnica da canterano e velocità da centometrista. Keita ha smentito chi lo considerava ormai fuori dai progetti biancocelesti, anche se continua la fastidiosa questione del rinnovo del contratto: continuerà ad esultare come un’aquila o volerà verso lidi lontani?

Intanto, per adesso, Lulic versione attaccante o il giovane Lombardi dovranno rimediare alla sua lontananza, anche se dubitiamo che riescano a fare cose simili.

Medhi Benatia

All’appello mancheranno pure Lemina ed Asamoah, ma mentre il centrocampo juventino ha finalmente ritrovato Marchisio e può avvalersi di un Khedira che non si infortuna più, lo stesso non si può dire per la difesa.

Lo stop di Chiellini e la spalla birichina di Barzagli hanno già decimato la retroguardia bianconera che, con la partenza di Benatia per il Marocco, potrà contare solo su Bonucci e Rugani. Sarà dunque molto probabile l’impiego della difesa a 4 e, magari, il sogno Tolisso-Witsel verrà dimezzato per far spazio a Lindelof, arcigno centrale del Benfica oggetto del desiderio di molti club europei.

Ok, non sapranno fare la mitraglia come lui, né tanto meno le sue scivolate, né forse i suoi coast-to-coast, ma qualcuno là in mezzo ci dovrà pur stare.

Kalidou Koulibaly

Il Napoli, dal canto suo, perderà metà difesa: Ghoulam indosserà la maglia algerina, Koulibaly quella senegalese (sempre che glie ne abbiano fatta una su misura).

L’enorme centrale di Sarri, inamovibile dopo le prestazioni dell’anno passato, è stato protagonista di partite perfette e di episodi sciagurati, come quando ha propiziato il vantaggio della Roma con un errore inspiegabile. L’assenza di Koulibaly andrà però ad intaccare un ruolo delicato, soprttutto perché i pretendenti alla titolarità non convincono troppo: Chiricheș non è mai entrato nelle grazie dei partenopei, Tonelli…Tonelli chi?

E poi, chi salterà mai più in alto di lui?

Franck Kessié

Nonostante i dubbi sulla sua vera età (le rughe del viso ricordano molto Minala), nonostante sia esploso da così poco tempo, Kessié verrà convocato dalla Costa d’Avorio. La nazionale di Drogba infatti, dopo aver vinto l’ultima edizione nel 2015, sta attraversando un periodo di rivoluzione, puntando sui giovani e non più sui soliti Tioté-Yaya Touré, ormai datati.

Come rimpiazzare però la sorpresa del campionato?

Gasperini può dormire sonni tranquilli, visti gli exploit dei suoi giovani e il ritorno di Grassi in maglia nerazzurra; se l’Atalanta si trova dov’è adesso è anche merito di questo ragazzo, arrivato dal nulla e autore di una doppietta alla prima giornata: a centrocampo sovrasta fisicamente tutti, ha il fiuto del gol e la personalità di battere un rigore al posto di Paloschi. Capito, che tipo?

Pezzi di strada, pezzi di bella città, pezzi di marciapiedi, pezzi di pubblicità, pezzi di Roma, pezzi di Napoli, pezzi di Lazio pezzi d’Atalanta.

Tanti pezzi, alcuni pregiati, che Celestino, Spalletti, Sarri e compagnia perderanno per circa un mese. Quanto basta, ovviamente, per odiare in modo viscerale la Coppa d’Africa.

Ma se i nostri giocatori ci mancheranno così tanto, basterà chiudere gli occhi e immaginarsi tra i deserti, le oasi e i kebab, precisamente in Gabon. Proprio come faceva Celestino.

Chiudi gli occhi e vai in Coppa d’Africa, Celestino!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.