Il Cittadella è una piccolissima realtà di provincia che da quasi dieci anni bazzica in Serie B con risultati più che soddisfacenti. Ma da tre anni a questa parte, sotto la guida del meticoloso Roberto Venturato, la squadra veneta sta incantando il campionato cadetto con una qualità di gioco e un’organizzazione assolutamente sopra la media.
Coesione e abitudine
Tutto è iniziato due anni fa, quando il Citta retrocedeva in Lega Pro dopo anni di soddisfacente militanza nella seconda serie. Sembrava tutto finito, ma il presidente Andrea Gabrielli – colui che nel 2009 ha deciso di far diventare la squadra una delle realtà calcistiche più importanti del Veneto – ha voluto subito riprendersi la Serie B, allestendo una squadra forte e ingaggiando un allenatore sconosciuto, ma molto preparato dal punto di vista tecnico.

Roberto Venturato, nato in Australia da genitori veneti, arrivava dalla Pergolettese, squadra di Serie D con cui aveva terminato la stagione al sesto posto. Nessuno gli avrebbe dato una lira, eppure con il Cittadella stravince il campionato, classificandosi al primo posto e conquistando al primo colpo la promozione. L’ossatura della squadra era composta da molti degli attuali calciatori: il portiere Alfonso, i difensori Scaglia e Salvi, capitan Iori, Schenetti, Lora e gli attaccanti Chiaretti e Litteri. Ben 9 giocatori della rosa attuale hanno fatto parte di quella bellissima annata in Lega Pro.
Favole tra le mura
E forse è questo il segreto del Cittadella: una squadra composta da quasi nessun nome altisonante, formata da ragazzi che si conoscono alla perfezione da almeno due anni.
E il gioco di mister Venturato, così semplice e così bello, incanta, convince e soddisfa il pubblico.
L’appeal della squadra non è ai massimi storici ed è probabilmente il motivo per cui non si parla così tanto della sbalorditiva efficacia di questi ragazzi, ma in due anni sono arrivate una promozione, un piazzamento ai playoff (sconfitti dal Carpi) e un momentaneo quarto posto.

Questa squadra negli anni ci ha regalato tante favole e fatto ammirare tanti prospetti interessantissimi. A partire da Claudio Foscarini, uno degli allenatori per più tempo alla guida di una squadra italiana: l’allenatore trevigiano, infatti, ha allenato il Cittadella per ben dieci anni dal 2005 al 2015, conquistando una semifinale playoff e innumerevoli salvezze, fino alla retrocessione di due anni fa, che ha sancito di fatto la fine del ciclo foscariniano.
E poi, chi non si ricorda del mitico Andrea Pierobon? Nato a Cittadella e leggenda assoluta del club: ha difeso per dieci anni la porta dei veneti, finendo di giocare a due settimane dal compiere 45 anni. Un mito.
Il gol è di casa
Cittadella è sempre stato sinonimo di gol.
Grandi bomber hanno pestato l’erba del Tombolato, tra cui Riccardo Meggiorini (18 gol nel 2009), Federico Piovaccari (23 gol nel 2011), Matteo Ardemagni (22 gol nel 2010) e non solo. Anche Sgrigna, Di Roberto, e Coralli, tre veri bomber da serie inferiori, che hanno giocato con la maglia granata entrando nella top 10 dei marcatori all time della squadra.
Merito soprattutto di Foscarini, un allenatore che puntava tutto sul centravanti che aveva a disposizione nelle rispettive stagioni.
Ultime vittime illustri
A proposito di gol, proprio due settimane fa il Cittadella ne ha rifilati ben tre al Palermo, una delle squadre più forti del campionato. In trasferta, al Barbera, dando una lezione di calcio ai rosanero.
Verticalizzazioni, scambi nello stretto, possesso palla e passaggi chiave sempre di prima, per scombussolare le difese avversarie: il Citta è meritatamente quarto e possiede una delle migliori organizzazioni tattiche della Serie B.
E per non farsi mancare nulla, hanno pensato anche di passare il turno in Coppa Italia, eliminando la Spal a domicilio, sfruttando alla perfezione la tattica del contropiede.
Insomma, tanto di cappello a questa ragnatela perfetta creata da Venturato, una squadra che lo segue e che mette in difficoltà chiunque la incontri.
Da adesso in poi, non chiamatela più Cittadella: uscite dalle mura e troverete una Metropoli di simpatia, calcio e fantasia.