Cambia la tua stagione con un click

E se potessi telecomandare il tuo mondo?

Domanda interessante. Quante volte vorremmo evitare o traslare situazioni scomode, di qualsivoglia genere, magari con un semplice tasto che ci consente di oltrepassare, di andare avanti e lasciarsi tutto alle spalle: un sogno, dai contorni quasi bambineschi, pregni di quell’innocenza che ancora limitava il nostro raggio d’azione mentale, tanto per alludere ad una terminologia calcistica.

Di calcio parliamo, ma anche di vita. E, nella vita, un telecomando magico non farebbe che progredire il tempo e regredire la nostra crescita: è il tema principale di “Cambia la tua vita con un click“, film drammatico di Adam Sandler – è praticamente ovunque, come Morgan Freeman – uscito nel 2006. Il protagonista potè cambiare la propria vita, il proprio mondo, anzi, il mondo: immaginate un ragazzo come tanti, un uomo, con un superpotere in grado di abbattere la barriera temporale. Da grandi poteri, però, derivano grandi responsabilità.

Immaginate un calciatore alle prese con un infortunio fastidioso, piccolo o grande che sia: un click alla prossima partita e sei rinsavito. Ma come fa capire il film – non un capolavoro ma gradevole – è che gli ostacoli sono parte integrante del processo cognitivo umano, una prova del 9 per testare la determinazione e il coraggio dell’individuo.

Così come le panchine. E Giancarlo Malcore ne sa qualcosa.

Malcore è un ragazzo come tanti. Vorrebbe giocare sempre, dimostrare il suo valore, dimostrare che il salto dalla D alla B è avvenuto per talento a prescindere dalla mera componente fortunosa. Balzo di categoria molto simile a quello di Jacopo Murano, dal Savona alla Spal – girato in prestito al Trapani – e stessa voglia di incidere. La concorrenza è folta, resa ancor più difficoltà dal sistema di gioco di Calabro che favoreggia l’inserimento di una sola punta centrale, come Melchiorri contro la Cremonese. E proprio lì potrebbe essere cambiata la stagione di Malcore.

Restart

Non so se sia un opzione plausibile nel telecomando, ma la accettiamo per vera. A volte basta davvero un niente per riaccendere i comandi, così come bastano pochi attimi per incastonarlo: una pila scarica, una caduta rovinosa, una sparizione misteriosa – ammettetelo, quante volte abbiamo creduto di perderlo per poi ritrovarlo sul divano.

L’ingresso di Malcore con la Cremonese ha cambiato la partita. Non solo per l’assist a Melchiorri e per il 2-1 sfiorato alla fine, ma anche per la freschezza e i movimenti insidiosi fuori dall’area di rigore: Malcore rileva Pasciuti e consente a Garritano di occupare tutta la fascia. L’ex Manfredonia può così svariare da seconda punta alle spalle di Melchiorri.

Malcore serve l'assist a Melchiorri | numerosette.eu
Contro la Cremonese abbiamo apprezzato la bravura di Malcore nel controllo orientato e nell’immediato scarico per Melchiorri. In questo caso crea una duplice opportunità di gioco alla manovra del Carpi, attaccando lo spazio lasciato vacante dal movimento dell’ex Cagliari. Sarebbe stato un servizio altresì coraggioso, forse possibile con un colpo di tacco preciso.

Malcore lascia intravedere una buona progressione che gli permette di coesistere con una punta d’area come Melchiorri, e non è un aspetto da tralasciare.

E’ una prima punta versatile, abile a spaziare su buona parte del fronte offensivo: deve ancora maturare tatticamente, in modo da poter esibire prestazioni continue e non a fiammate. La fiamma arde, ma non sempre. E forse questo è il problema.

Malcore vs Cremonese | numerosette.eu
Ma quando arde, rischi di bruciarti.

Volume al massimo

Arde poco, è vero: 5 gol in campionato finora, rimane comunque il secondo marcatore della squadra emiliana dietro Jerry Mbakogu. Ma si sa, il doppio salto di categoria può influire inizialmente sulla continuità.

Così non è stato, nelle prime battute. Non per uno che vuole spaccare il mondo.

Malcore non guarda in faccia nessuno, nemmeno coloro che alla lettura delle formazioni avranno pensato: “Ma chi è?”. E, in effetti, il panorama professionistico è talmente vasto che perdere le diottrie calcistiche diviene più facile di quel che sembra. Non basta una vita, basterebbe forse un telecomando che metta in pausa il regolare corso degli eventi per incentrarsi su tutte le sfaccettature di questo sport. Malcore, il telecomando, lo accende: volume al massimo, gol all’esordio e il Cabassi impazzisce.

Malcore si presenta così.
Piccoli Quagliarella crescono.

Quel che colpisce di questo ragazzo è la spensieratezza, mista ad una componente istintiva. Guarda la porta, prova e segna: ci prova comunque, non si fa scalfire dal quantitativo di chilometri. Come un bambino che si sente padrone del mondo con un semplice giocattolo, o un 18enne che si sente il più facoltoso del mondo con 20 euro, alla Jeff Bezos.

La presentazione in grande stile preannunciava un prosieguo degno di nota: preannunciava, appunto. Nelle prime dieci giornate ha raccolto 234 minuti, divisi fra due partite da titolare, quattro subentri e quattro panchine: nel mezzo, oltre all’esordio, il bellissimo gol alla Salernitana. Non sa fare gol brutti, insomma.

Malcore punisce la Salernitana. | numerosette.eu
Il fendente di Jelenic taglierebbe pure la nebbia.

Il primo Malcore in Serie B sembra padroneggiare e protrarre il culto dell’estetismo, centrale nella poetica di Oscar Wilde: la continua e sfrenata ricerca del bello come creazione artistica dell’individuo era la prerogativa di chi seguiva e predicava il culto dell’estetismo, e lo ritroviamo anche in D’Annunzio. D’altronde è proprio Andrea Sperelli – alter ego e raffinato protagonista de “Il Piacere” – a predicare la sua visione artistica della vita cercando di viverla “come si fa un’opera d’arte”. Che poi, necessiteremmo di ore intere per approfondire il contorto personaggio di Sperelli e l’influenza nella poetica dannunziana.

Malcore è un esteta più grezzo, forse incosciente, che ricerca ossessivamente il culto dell’efficacia e della vittoria. Anche se dentro di sè, sa che un gol bello potrebbe valere di più.

Il bello è ininfluente se non si rivela efficace. (Paolo Condò a Sky Calcio Show)

E cosa c’è di più bello che segnare la prima storica tripletta del Carpi in Serie B?

Non c’è due senza tre

09/09/17 – 04/11/17

Due mesi. Ha dovuto aspettare quasi due mesi prima di assaporare il piacere del gol. Ha aspettato, allenandosi con serietà e mettendosi sempre a disposizione, e ha saputo cogliere l’occasione: qui la stagione poteva davvero cambiare, con un clik. Anzi, tre click, una sonora tripletta che ha ammutolito l’indomito Ascoli e riempito di gioia il felicitante pubblico del Cabassi.

Tripletta di Malcore contro l'Ascoli | numerosette.eu
Anche se Malcore non vuole raggiungere il bello, il bello raggiungerà Malcore.

Encomiabile la rapidità con cui si sposta il pallone sul destro – abbinato dalla finta di corpo – e infila il pallone alla sinistra di un impotente Lanni: dato che mi piace mettere zizzania (ora parlo al singolare), ricorda vagamente il piattone di Ibrahimovic contro l’Auxerre quanto ad esecuzione e non preparazione. Tranquilli, non sto paragonando i due calciatori, persino Malcore mi guarderebbe male.

La stagione continua, eppure Malcore non decolla. Forse è presto, forse Calabro lo gestisce in maniera opportuna consapevole delle sue capacità di entrare subito nella partita, per infammarla: eppure non si dà per vinto. Malcore è così: quando sembra destinato ad una panchina lunga e tortuosa, esce allo scoperto e ti sorprende. Dopo le ultime panchine, entra e stravolge le carte in tavola contro la Cremonese, con l’energia di chi vorrebbe cambiare la stagione con un click.

Con un click, purtroppo, non si può. Adam Sandler non riuscì a gestire il super telecomando e compromise irrimediabilmente la sua esistenza, salvo poi realizzare che si trattava di un sogno: Malcore, il suo sogno, lo sta vivendo. Sta vivendo una categoria che non pensava di raggiungere in maniera quasi pindarica, repentina.

Riuscirà davvero a cambiarla? O forse l’ha già cambiata, per davvero?

Nel frattempo, vi lasciamo con un inedito…

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