End of an era

Se vi intendete di wrestling, o se bene o male sapete cos’è, magari vi è giunto alla mente che nel 2012, durante la XXVII edizione di Wrestlemania – la kermesse per eccellenza – si disputò un match intitolato End Of An Era: all’angolo sinistro c’era The Undertaker, all’angolo destro Triple H; l’arbitro, speciale per l’occasione, era The Heartbreak Kid Shawn Michaels. Tre dei lottatori più importanti ed iconici della WWE erano contemporaneamente sullo stesso ring, e lo calcavano per una delle ultime volte: fine di un’era sta a significare, filosoficamente, il passaggio dal passato al presente-futuro, dall’oldschool della lotta grecoromana alla jeunesse del product-placement americano.

Per quanto l’idioma sia per lunghi tratti molto simile a quello americano, la End Of An Era inglese potrebbe essere riassunta in una data: 7 maggio 2017.

Il migliore (o peggiore?) attore protagonista di questa storia è il Blackburn Rovers. E’ la prima volta, infatti, che una squadra vincitrice della “moderna” Premier League – fondata nel 1992 – retrocede in League One, la terza serie del calcio inglese: da una parte, potrebbe trattarsi di un evento quasi “telefonato”, visto che tra le altre vincitrici figurano Arsenal, Manchester City, Manchester United e Chelsea (il Leicester non lo prendiamo in considerazione, visto che ha vinto lo scorso anno e per, un fattore temporale, non sarebbe potuto arrivarci) e visto che, per vicinanza, i biancoblu sono da qualche anno i più vicini all’ “obiettivo”.

Alan Shearer e Jack Walker, attaccante e proprietario del Blackburn 1994/1995
Alan Shearer e Jack Walker, attaccante e proprietario del Blackburn 1994/1995

Per una realtà non troppo grande come quella di Blackburn, dove però tutti pendono dal cuoio del pallone che ogni fine settimana rotola sul prato di Ewood Park, si tratta di un qualcosa al limite dell’inverosimile. L’ira, la delusione e lo sconforto del club è sfociata anche in iniziative commerciali volte a vendere il materiale sportivo della squadra a pochi spicci: una maglietta dei Rovers, infatti, tutt’ora può essere comprata per una miseria. Oggi la rosa, che campeggia nello stemma del club sin dal lontano 1882, risulta essere appassita.

Che le cose in campionato non incominciassero a girare se ne erano tutti accorti subito, ma nessuno aveva pensato che potessero culminare nella peggiore delle conseguenze. Dagli inizi di luglio il direttivo volle che fossero una dozzina di giocatori a lasciare la squadra, ma i colpi più pesanti furono senza alcun dubbio le cessioni di Hanley e Duffy, pilastri del centrocampo e della difesa che a fine anno saranno promossi in Premier League con Newcastle e Brighton. Nel diario degli errori della società, poi, è scritto a caratteri cubitali il nome Owen Coyle, guida tecnica inglese – da qualche anno oltreoceano, in MLS, con lo Houston Dynamo – non all’altezza del campionato in questione. Senza un attaccante alla Alan Shearer – chi gli si avvicinava di più, per caratteristiche e vena realizzativa, era Jordan Rhodes, venduto a gennaio dello scorso anno dopo aver segnato 86 gol in quattro anni – le castagne del fuoco le ha dovute tirar fuori più volte Sam Gallagher, arrivato dal Southampton, troppo giovane ed inesperto per caricarsi la squadra sulle spalle. Ed è stato così che Venky’s, azienda proprietaria della società specializzata nel settore alimentare e farmaceutico, si è trovata nella posizione di dover “mangiare” l’allenatore a metà campionato, e successivamente di dover trovare un “vaccino” alla crisi di risultati. Nemmeno Tony Mowbray, pur facendo più punti del predecessore, è riuscito a raggiungere l’utopia della salvezza, scampata all’ultima giornata nel confronto contro il Nottingham Forest, avanti solo grazie alla differenza reti. Ma il “vicino”, come si dice in Italia, “conta solo a bocce”.

Disappointed Balckburn fans
La delusione di due supporters

L’anno di purgatorio che verrà sarà un crocevia per quelli che saranno gli obiettivi futuri: la League One è un campionato tosto, duro, maschio. Quest’anno ha visto la vittoria dello Sheffield United e la risalita del Bolton, retrocesso l’anno scorso dalla Championship. E’ questo che si propone il Blackburn Rovers: cadere per risalire, il più velocemente possibile. Finalmente tornerà la sfida con l’Oldham, città vicinissima, con i quali l’ultimo match in campionato è datato a dicembre del 1993. Ideologicamente, sarebbe semplice risorgere: essendo le rose, i Rovers, basterebbe poca acqua per ridare vita; l’orto botanico di Blackburn è però fatto di uomini, non di rose, e l’acqua potrebbe non bastare in questo senso. Ma prima o poi, la end of an era si trasformerà in un new beginning.

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