Chissà se Cristian Zaccardo si aspettasse una simile risonanza mediatica mentre pubblicava il suo curriculum lavorativo su LinkedIn. Come una persona qualsiasi in cerca di un impiego. In un periodo in cui i procuratori hanno assunto un ruolo sempre più importante nel sistema calcio, soprattutto nel suggerire ai club i nomi dei propri assistiti (divenendo, così, intermediari per tutte le parti in causa) il difensore ha deciso di bypassare il solito sistema, proponendosi direttamente tramite i social media. Una nuova frontiera dal punto di vista lavorativo. Era infatti successo che un allenatore cercasse un giocatore tramite un annuncio sui LinkedIn, ricevendo oltre 150 proposte in poche ore, mentre il caso più famoso dall’altro lato della barricata vede protagonista Demy De Zeeuw, centrocampista olandese con 27 presenze in Nazionale orange, che nel 2015 proprio attraverso Linkedin cercò una nuova squadra dopo la conclusione della sua esperienza con lo Spartak Mosca.
Le skills di Zaccardo
Cristian Zaccardo è alla ricerca di una nuova sfida, per tornare protagonista e non essere ricordato solo (si fa per dire) per la sua presenza nella fortunata spedizione italiana ai Mondiali tedeschi. Proviamo a scoprire quali potrebbero essere i motivi per dare ancora fiducia all’esperto difensore centrale: tra il serio e il faceto, immaginiamo il suo spot promozionale ispirato al celebre avvocato Saul Goodman.
1. Esperienza
Il primo dato che ovviamente salta all’occhio, come sottolineato dallo stesso Zaccardo nel suo annuncio, è l’incredibile esperienza accumulata in una carriera iniziata alla fine del secolo scorso. 381 presenze in Serie A divise tra Bologna, Palermo, Parma, Milan e Carpi. In mezzo, una breve esperienza in Germania al Wolfsburg (15 apparizioni) vincendo la Bundesliga con la maglia dei Lupi. L’ultima sfortunata stagione con il Vicenza in Serie B non deve far dimenticare 16 anni trascorsi ai massimi livelli, spesso protagonista in realtà di provincia. La sua miglior stagione a livello personale rimane l’annata 2009/2010 grazie alle cinque reti segnate in 34 presenze al suo ritorno in Italia con la maglia del Parma.
2. Duttilità
Il suo ruolo naturale sarebbe quello di terzino destro. È in quel ruolo che ha conquistato la Nazionale e giocato per la maggior parte della sua carriera. Con il passare degli anni, però, Zaccardo ha dimostrato di poter giocare egregiamente anche al centro della difesa, soprattutto in una retroguardia a 3 in cui grazie alle doti fisiche riesce a ricoprire il ruolo di centrale destro. L’età ha anche contribuito al perfezionamento delle sue caratteristiche tecniche, affinando le doti in anticipo e lettura del gioco: la velocità non è più quella di un tempo, ma le letture in anticipo sui movimenti gli avversari gli permettono di coprire la profondità in maniera efficace. L’abilità sulle palle alte è un altra caratteristica da non sottovalutare: nell’ultima stagione ha vinto circa tre duelli aerei a partita (il 70% di quelli in cui è stato coinvolto) secondo i dati raccolti da Wyscout.com.
3. Difensore Goleador
Difensore con il vizio del goal: questa potrebbe essere la definizione giusta per Zaccardo, autore di 22 reti in Serie A. Come detto, la sua stagione più prolifica è quella 2009/2010 con cinque reti siglate contro Palermo, Chievo Verona, Livorno Sampdoria e Genoa. Anche nella breve parentesi con la maglia del Milan il difensore è riuscito a trovare la via della rete, proprio contro la sua ex squadra (il Parma). In generale la sua abilità sulle palle inattive lo ha reso una vera minaccia per le difese avversarie. L’ultima rete risale al 29 novembre 2015: un goal decisivo per la vittoria in trasferta del Carpi per 2 a 1 sul campo del Genoa.
4. Professionista
In un calcio in cui Antonio Cassano cambia idea per tre volte nel giro di una settimana (anche se Fantantonio è sempre stato un caso a sé stante) Zaccardo ha dimostrato sul campo la sua voglia di rimettersi in gioco. Non solo tramite l’annuncio su LinkedIn. Già nella stagione 2015/16 ha scelto una piccola realtà come il Carpi pur di continuare a giocare in Serie A, mentre nella scorsa stagione ha accettato la destinazione Vicenza in serie cadetta. Qualunque sarà la sua prossima destinazione, siamo certi che l’impegno profuso sarà all’altezza della sua esperienza. A 36 anni e con un curriculum del genere potrebbe essere un ottimo esempio per i giocatori più giovani.
5. Campione del Mondo
È l’immagine che tutti noi ricordiamo. Tra i 23 convocati di Marcello Lippi per il Mondiale 2006, Zaccardo non è certamente tra le stelle della squadra: fa parte della numerosa colonia palermitana completata da Simone Barone, Andrea Barzagli e Fabio Grosso (protagonista assoluto della spedizione azzurra). Il centrale è ormai uno dei pochi reduci da Berlino 2006 ancora in attività, insieme a Buffon, Gilardino, Pirlo, Barzagli e De Rossi. La prima partita contro il Ghana lo vide addirittura partire titolare nel ruolo di terzino destro, con Zambrotta schierato sulla fascia sinistra. Anche nel secondo match contro gli Stati Uniti Zaccardo rientrò nell’elenco dei titolari, ma il destino ha in serbo qualcosa di diverso per lui…
6. Il goal a Buffon contro gli USA
Già, perchè Zaccardo fu l’unico a riuscire a battere Gianluigi Buffon su azione nelle sette partite disputate dagli azzurri in Germania. Si può entrare nella storia anche dal lato sbagliato. Il suo rinvio maldestro sul calcio di punizione degli ospiti rese complicata una partita sulla carta semplice e decisamente in discesa dopo il vantaggio siglato da Gilardino. Non tutti i mali vengono però per nuocere: per sostituire Zaccardo, Lippi scelse di affidare la fascia sinistra a Fabio Grosso spostando Zambrotta nel ruolo di terzino destro. Un cambio che ha avuto un certo peso nelle sorti di quella manifestazione. Alla fine, quell’autogol non ebbe alcun peso nel cammino degli azzurri e, anzi, è riuscito a diventare quasi un fattore positivo a testimonianza dell’imperforabilità di quella retroguardia. In quel momento, però, Zaccardo non poteva saperlo.
7. Genio del marketing
L’annuncio su LinkedIn può essere considerato a tutti gli effetti una buona trovata commerciale. Un percorso alternativo rispetto al grande giro dei procuratori, figura sempre più odiata da parte dei tifosi, che lo avvicina (e, anzi, lo mette sullo stesso piano) ai comuni lavoratori. Lo stesso calciatore ha dichiarato di aver ricevuto decine di offerte provenienti da squadre in giro per tutto il mondo e che si prenderà del tempo per decidere la sua prossima destinazione. Di certo ha stimolato interesse con questa strana forma di pubblicità. Visto che la fine della carriera si avvicina, pensare a un suo possibile impiego in società una volta appesi gli scarpini al chiodo potrebbe essere un motivo in più per volere Zaccardo nella propria rosa. Calciatore e aspirante esperto del marketing: what else?
Ps. Se vi state chiedendo dove abbiamo pescato l’immagine copertina, beh ovviamente dal suo sito ufficiale.