Caratterizzata, sopratutto, da un James Harden straripante e da un Luka Doncic abbagliante alla sua prima stagione NBA con i Dallas Mavericks, la chiusura della prima parte della regular season coincide con il weekend più spettacolare dell’anno: l’NBA All Star Game 2019.
Rising Star Challenge, Taco Bell Skills Challenge, 3-Point Contest, Slam Dunk Contest e, per concludere, All Star Game, saranno queste le competizioni che, come ormai da tradizione, daranno vita alla 68esima edizione dell’All Star Game, che in questo 2019 si svolgerà presso lo Spectrum Center di Charlotte, in North Carolina, dal 15 al 17 febbraio. L’All Star Weekend si aprirà con la Rising Star Challenge, continuerà il sabato con tutte le classiche attrazioni dell’All Star Saturday (come, ad esempio, la gara del tiro da 3 punti e lo Slam Dunk Contest) per poi chiudersi nella notte fra domenica 17 e lunedì 18 con il vero e proprio NBA All Star Game 2019. Sfida finale che metterà di fronte le due formazioni create da LeBron James e Giannis Antetokounmpo con i giocatori più votati delle due conference da tifosi e addetti ai lavori.
Le votazioni per l’All Star Game
A destare stupore nelle votazioni è stato, anche qui, Luka Doncic.
Capace di raccogliere 4.242.980 preferenze, l’ex Real Madrid è arrivato dietro solamente a LeBron James a Ovest. Numeri straordinari, che però non basteranno al classe 1999 per essere nel quintetto dell’All Star Game. Gran parte dei voti sono arrivati infatti dagli appassionati, che rappresentano solo il 50% per il “ranking” dei giocatori, con l’altro 50% equamente diviso tra le preferenze dei 450 giocatori della NBA e un centinaio di giornalisti nazionali e internazionali. Per quest’ultimi Doncic è stato indicato come sesto giocatore nel frontcourt della Western Conference, mentre i suoi colleghi lo hanno indicato addirittura come ottavo.
Confermati in tutte e tre le categorie di voto invece – come da pronostico per questo All Star Game – i due capitani, LeBron James e Antetokounmpo, così come Kyrie Irving tra le guardie a Est. Il voto dei tifosi è stato confermato anche per Steph Curry, Kevin Durant, Kawhi Leonard e Joel Embiid, mentre, rispetto a quanto indicato dai fan, a guadagnare lo status di titolare sono stati Paul George, James Harden e Kemba Walker. Titolare sarà anche James Harden che, per molti, rappresenta attualmente l’MVP della stagione.
Saranno invece presenti, tra riserve di assoluto livello, Ben Simmons, uno dei pochi a guadagnare lo status di All Star al suo effettivo secondo anno nella Lega, e, soprattutto, Dirk Nowitzki e Dwayne Wade (all’ultima annata della carriera) presenti in qualità di “special roster addictions“, per aver rappresentato – come dichiarato dal commissioner Adam Silver – “il meglio della NBA: notevole talento, energia e professionalità così come un profondo impegno per il rafforzamento delle comunità e la crescita del gioco in giro per il mondo. Come celebrazione a livello globale del basket, il nostro All Star Game è uno scenario ideale per rendere omaggio a questi campioni NBA e MVP delle Finals di primo livello”.
Rising Stars Challenge
Come di consueto, il primo evento dell’All Star Game sarà però il Rising Stars Challenge, che vedrà scendere i campo alcuni tra i migliori giovani talenti della Lega.
Denominato Rookie Challenge prima del 2000, fino al 2015 la competizione vedeva fronteggiarsi i giocatori al primo anno in NBA (rookie) contro quelli al secondo anno (sophomore). Da quattro anni però, il criterio è stato nuovamente cambiato: rimangono rookie e sophomore, ma vengono divisi in americani contro resto del mondo. Nel 2019, tra quelli che difenderanno i colori del Team USA vanno citati Donovan Mitchell (Utah Jazz), Jayson Tatum (Boston Celtics), Trae Young (Atlanta Hawks), Kyle Kuzma (Los Angeles Lakers) e De’Aaron Fox (Sacramento Kings), mentre l’allenatore sarà Kyrie Irving. In panchina per il Team World ci sarà invece Dirk Nowitzki, che potrà schierare Luka Doncic – suo compagno ai Dallas Mavericks -Ben Simmons (Philadelphia 76ers), Bogdan Bogdanović (Sacramento Kings e MVP della scorsa edizione), Lauri Markkanen (Chicago Bulls) e OG Anunoby (Toronto Raptors).
Una sfida estremamente affascinante che, finalmente, non vedrà più gli americani come nettamente favoriti, in quanto, almeno sulla carta, i talenti più fertili stavolta arrivano dall’estero. Con l’australiano Simmons che prenderà parte anche all’All Star Game dei grandi.
Taco Bell Skills Challenge
Palleggio, passaggi e tiri a canestro. E’ la gara dei fondamentali del gioco dell’All Star Game. Un giocatore contro l’altro, chi finisce prima il percorso, passa il turno. Inevitabilmente tutti gli occhi saranno puntati su Luka Doncic, grande escluso dall’All-Star Game di domenica. Oltre allo sloveno, prendono il via alla gara Mike Conley (Memphis Grizzlies), De’Aaron Fox (Sacramento Kings), Nikola Jokić (Denver Nuggets), Kyle Kuzma (Los Angeles Lakers), Jayson Tatum (Boston Celtics), Nikola Vucevic (Orlando Magic) e Trae Young (Atlanta Hawks).
Particolarmente significativa la presenza di Jokić, in una competizione di solito proibitiva per i centri.
Three-Point Contest
E’ la gara che nel 2014 vide trionfare Marco Belinelli. Una delle più attese di tutto l’All Star Game. Un minuto a testa per segnare il maggior numero possibile di tiri da dietro l’arco. Venticinque palloni, suddivisi in cinque carrelli. Ogni carrello ha quattro palloni ‘normali’ e un ‘money ball’, ovvero che vale due punti. A disposizione di ogni giocatore anche un carrello formato da sole ‘money ball’ e può sistemarlo dove preferisce. Quest’anno ci sarà la sfida tra i fratelli Curry, Seth dei Portland Trail Blazers e il più famoso Steph. Proveranno, insieme con Danny Green (Toronto Raptors), Joe Harris (Brooklyn Nets), Damian Lillard (Portland Trail Blazers), Buddy Hield (Sacramento Kings), Khris Middleton (Milwaukee Bucks), Kemba Walker (Charlotte Hornets) e Dirk Nowitzki (Dallas Mavericks), a togliere il titolo a Devin Booker dei Suns, giocatore il cui favoloso rilascio della palla aveva fatto innamorare tutti 12 mesi fa.
Slam Dunk Contest
Forse più ancora della sfida finale, la gara delle schiacciate è l’evento più atteso e iconico dell’All Star Game. Il momento che, 31 anni fa, vide materializzarsi quella che è riconosciuta come il gesto più bella della storia di questo sport: la schiacciata con cui Michael Jordan mise fine alla sfida contro Wilkins. Nel 2018 a trionfare è stato Donovan Mitchell (Utah Jazz). I contendenti al titolo quest’anno saranno due rookie e due sophomore: Miles Bridge (Charlotte Hornets), Hamidou Diallo (Oklahoma Thunder), John Collins (Atlanta Hawks) e Dennis Smith Jr (New York Knicks). Due round, tre tentativi a turno, cinque giudici danno un voto da 6 a 10, il punteggio massimo per ogni turno è 50. Ammessa qualsiasi tipo di schiacciata. I due che realizzano il punteggio più alto nel primo round passa in finale. Nell’ultima manche vengono sommati i punteggi di altre due schiacciate e viene proclamato il vincitore.
Per gli esteti del gioco questa è forse la gara più bella di tutto il weekend.
È vero, le ultime due non sono state entusiasmanti, ma basta tornare alla sfida tra Gordon e LaVine per ricordarci quanto possa essere fenomenale questa particolare competizione.