Sono 196 gli Stati riconosciuti sovrani a livello internazionale. Alcuni più grandi, altri più piccoli, alcuni più famosi e altri quasi sconosciuti. Oggi ci spostiamo nei Balcani e, più precisamente, nella terra di Ilija Nestorovski, la Macedonia. Il centravanti, iniziata la sua terza stagione a Palermo, è diventato un vero e proprio idolo del Renzo Barbera. Archiviata la cocente sconfitta nella contestatissima finale promozione col Frosinone dell’anno scorso, Nestorovski è pronto a lottare per il trono dei bomber in cadetteria e a provare a spingere il Palermo verso un sogno chiamato Serie A.
La svolta: ritorna Stellone

La puntualità del vulcanico presidente Zamparini, nell’esonerare gli allenatori, si è manifestata, ancora una volta, nella sua lucida follia, dopo la sconfitta per mano del Brescia per 2-1 e quattro risultati utili consecutivi. Se però in passato, le discutibili decisioni prese dal Patron del Palermo spesso hanno portato in dote conseguenze disastrose per il prosieguo del campionato, a oggi, l’allontanamento di Tedino sembra aver dato la giusta scossa all’ambiente.
L’arrivo sulla panchina siciliana di Stellone, che già l’anno scorso aveva guidato il Palermo fino alla finale play off dopo l’esonero dello stesso Tedino, ha rivitalizzato alcuni giocatori. Uno su tutti il capitano e centravanti titolare Nestorovski.
Il gioco più frizzante del nuovo tecnico, libero da dogmatismi tattici e propenso al gioco offensivo, si è amalgamato subito con la voglia di rivalsa del bomber macedone. L’esordio del nuovo Palermo avvenuto al Barbera, contro il Crotone, è coinciso con una vittoria firmata proprio da Nestorovski. Un 1-0 finale che ha dimostrato come Nestor possa essere davvero devastante, se messo nelle condizioni ideali.
Ma la partita che, a parer mio, ha segnato la svolta del campionato dei rosanero è stata quella giocata domenica scorsa al Via del Mare di Lecce. Nonostante il campo ostico e un Lecce che veniva da quattro risultati utili consecutivi, il Palermo ha dominato e vinto una gara mai in discussione. Nestorovski, tra i migliori in campo, ha messo a segno il goal del momentaneo 0-1 dimostrando quanto possa essere velenoso negli ultimi venti metri. Il cambio modulo e, soprattutto, la volontà di plasmare una squadra votata all’attacco, ha portato l’attaccante a siglare due goal in due partite. Gli stessi che aveva messo a referto nelle prime cinque.
Il giocatore che venne dall’Est
Si dice che Zamparini restò letteralmente folgorato da Nestorovski che già a gennaio 2016 vi era l’intenzione di portarlo a Palermo. In 3 anni, infatti, riuscì a segnare la bellezza di 71 goal in 96 presenze con la maglia dell’Inter Zaprešić, prendendosi i riflettori del campionato croato e le attenzioni del numero uno rosanero.

Arrivato nell’estate del 2016 dovette immediatamente confrontarsi con la difficoltà del campionato italiano e con le pressioni della piazza. Il Palermo veniva da una salvezza all’ultimo tuffo grazie a una rocambolesca vittoria per 3-2, contro il Verona, durante l’ultima giornata di campionato. La stagione seguente vide, quindi, la partenza del leader offensivo Gilardino. La pesantissima eredità fu così raccolta da Nestorovski, con il sorriso stampato sulla faccia e tanta voglia di sfondare. Descrisse così, in un’intervista del febbraio 2017, cosa significasse per lui segnare.
Il gol per me è gioia, immaginate che prima, anche con un cinque a zero in tasca, se non segnavo era come se non avessi vinto. Ora sono cresciuto. Totti urlava da ragazzino che il gol è come un bacio? Per me è il sesso.
La stagione d’esordio, nonostante la retrocessione del Palermo, vide emergere nel panorama calcistico italiano, di questo eclettico e carismatico giocatore con 11 le reti realizzate.
Il Maestro, così ama farsi chiamare Nestorovski, è il prototipo del centravanti moderno. Abile colpitore di testa, nonostante l’altezza non elevatissima (182 cm), fa del gioco aereo una delle sue principali doti realizzative. Non è un grandissimo cannoniere, almeno da quando è arrivato in Italia, ma il suo svariare su tutto il fronte offensivo e la disponibilità al sacrificio, ricordano il Kalinic della Fiorentina. La sua caratteristica peculiare è, infatti, l’abilità nel gioco di squadra. Sul piatto della bilancia il sacrificio in zona goal è ampiamente compensata dall’eccezionale gioco di squadra alla quale si presta. Senza esagerare, risulta essere probabilmente l’attaccante più completo e interessante dell’intero panorama cadetto.
Un amore a tinte rosanero

L’estate 2017 ha visto un’opera di rifondazione in casa Palermo. Tanti sono partiti, molti sono arrivati, ma la certezza è rimasta quella dell’anno prima: Nestorovski ha giurato fedeltà alla causa siciliana, rifiutando offerte di squadre importanti di Serie A, in cui molto probabilmente avrebbe fatto il comprimario.
Mi sento di dovere chiedere scusa ai tifosi. Lo faccio a nome mio e dei miei compagni. Nell’ultima stagione abbiamo sbagliato tutto. Ho un contratto di tre anni e voglio rispettarlo. Il mio futuro sarà a Palermo anche in serie B.
Nestorovski viene nominato capitano del Palermo dal neo allenatore Tedino e gli viene affidato il compito di guidare i rosanero verso la Serie A. A fine anno risulterà, ancora una volta, il capocannoniere della squadra con 13 reti, ma il Palermo perderà la finale playoff come già sottolineato in precedenza. Di fatto, l’ultima stagione ha cementato e reso indissolubile il legame con tifosi e l’ambiente. Le basi per la definitiva consacrazione e riconoscimento a futuro simbolo dei rosanero sono state gettate.
Il campionato 2018-2019 vede, ancora una volta, il Palermo tra le favorite alla vittoria finale.
Accanto a Nestorovski, giocatore di altra categoria rispetto al livello modesto dell’attuale Serie B, sono stati affiancati il fantasista Falletti e l’esterno Haas dall’Atalanta, oltre a Puscas, girovago del goal che sembra aver trovato fiducia a Palermo riuscendo a segnare la prima rete in campionato domenica scorsa a Lecce, fondamentale per i 3 punti. La difesa, invece, oltre alla presenza dell’ormai veterano Rispoli, si è rinforzata con Mazzotta.
Nonostante un inizio di campionato sotto le aspettative, ma comunque positivo con 8 punti nelle prime 4 giornate, è arrivato l’esonero di Tedino alla prima sconfitta nel torneo, in piena tradizione zampariniana. La scelta, tuttavia, di riaffidare la panchina a Stellone sembra aver avuto un effetto benefico, visto che la squadra si è issata al secondo posto grazie alle reti di Nestorovski, a 4 punti dalla capolista Pescara, ma con una gara in meno.
L’umiltà dei grandi
Se sei il migliore, gli occhi saranno puntati su di te. Prima non avevo grandi squadre o soldi. Oggi sono in paradiso. Lo sono sempre stato dove ho lasciato il cuore. Qui a Palermo rappresento un simbolo, vivo bene, è la mia dimensione. Posso andare anche a Roma o a Torino, ma se non gioco il fuoco si spegne.
Un ritratto estremamente semplice e onesto quello che fa Ilija della sua vita da calciatore. Un realista potremmo definirlo, uno coi piedi per terra, che è ben conscio della fortuna che il destino gli ha riservato. Per questo i tifosi del Palermo se lo coccolano e, nel profondo, sperano che, Nestorovski, l’attaccante venuto dall’Est, con il sorriso contagioso e la grinta da centrocampista, possa prenderli per mano e condurli nuovamente in Serie A.
Destro e sinistro