Prossima stazione: salvezza

Alla fine del campionato di Serie A mancano appena quattro giornate e ogni nodo sarà sciolto. L’attenzione è, ovviamente, focalizzata sulle lotte per lo Scudetto tra Juve e Napoli e la qualificazione in Champions League, contesa da Roma,Lazio e Inter. Ma altrettanto importante ed interessante è la lotta per la salvezza e ed evitare la retrocessione. Togliendo il Benevento, matematicamente in Serie B, sono sei le squadre che se la giocano a distanza di pochissimi punti ed ogni passo può essere quello decisivo.

Sassuolo (37 punti) :  CROTONE – Sampdoria – INTER – Roma

Tra le squadre” candidate a retrocedere”, i neroverdi di Iachini figurano come quella più in forma, dato che non perdono dal 25 febbraio contro la Lazio. I ragazzi del Sassuolo stanno mettendo anima e cuore in questo sprint finale, come dimostra la vittoria in trasferta sul campo dell’Hellas. Un successo meritato, e un po’fortunato grazie alla papera di Nicolas sul goal di Lemos, dove gli emiliani hanno mantenuto il controllo della partita e hanno difeso con ordine, senza subire goal. Politano sembra aver ritrovato la forma migliore ed l’uscita dal campo completamente a secco di benzina dimostra come abbia giocato sudando sangue. Ottima la prestazione di Mazzitelli, che ha dato grande corsa al centrocampo dei neroverdi e giocato come diga al servizio dei suoi compagni assieme al sempre presente Duncan. Successo riconfermato con la vittoria, sempre per una rete a zero sulla Fiorentina, con uno straordinario goal di Politano. Prestazione ordinata e intelligente, facilitata dall’espulsione di Dabo nella prima mezz’ora di gioco, che riconferma la risalita del Sassuolo e ne mette in luce le peculiarità che li ha distinti in questi anni: contropiedi fulminanti e difesa solida. Il veterano e capitano Magnanelli è il fulcro del centrocampo neroverde, che agisce come rifinitore e incontrista. Il suo contributo è davvero prezioso e diventa una guida per i più giovani che stanno crescendo seguendo le sue orme.  La squadra emiliana viene da una stagione che avrebbe dovuto alzare le proprie ambizioni di classifica, ma si sono ritrovati ben presto nella zona rossa. Nelle prime 14 partite di campionato, sono arrivate solo 2 vittorie e ciò ha portato all’esonero di Christian Bucchi. Con Iachini la storia è completamente cambiata: più che a livello tattico, dove da anni il Sassuolo gioca con il 4-3-3 e si è preferito passare ad un 3-5-2 più coperto, la rivoluzione è stata sul piano della mentalità. Giocatori come Adjapong e Sensi si sono messi in orbita per la Nazionale. Iachini non ha stravolto niente, ma ha solo apportato la sua idea di calcio adattata ad un sistema già consolidato e ne ha fatto emergere le qualità migliori. Cosi non è stato per Domenico Berardi, che sembra essere entrato in un limbo da cui non riesce a liberarsi. L’infortunio della stagione scorsa, che lo ha tenuto fuori dai giochi per tanti mesi, sembra averlo fatto regredire in maniera vertiginosa. Da colonna portante della Nazionale del futuro, a elemento normale della rosa. Si dice sempre che la speranza è l’ultima a morire, ma il numero 25 neroverde dovrà dimostrare di poter tornare il talento di un tempo. La più grande delusione della stagione senza dubbio. Il Sassuolo si ritrova un calendario molto duro, soprattutto nelle ultime due giornate, ma con le due vittorie consecutive la salvezza non sembra essere a rischio.

Berardi esulta al goal del compagno Lemos contro l'Hellas. | Numerosette.eu
Berardi esulta al goal del compagno Lemos contro l’Hellas. |numerosette.eu

 

Cagliari(33 punti):  SAMPDORIA – Roma – FIORENTINA – Atalanta

Abbiamo anticipato nel paragrafo iniziale la sconfitta dei sardi a San Siro per quattro reti a zero. Oltre il risultato umiliante, i ragazzi di Lopez non sono mai scesi in campo e non effettuato alcun tiro verso la porta di Handanovic. Hanno subito 21 tiri e il 75% di possesso palla dei nerazzurri, che sembravano quasi ad una partitella d’allenamento. Non sembrano esserci scusanti sulla prestazione che non è assolutamente da Serie A, con la quale arrivano a 4 sconfitte in 5 gare. Lopez può magramente consolarsi con la scoperta di Ceter Valencia, attaccante dal grande fisico che nelle gare contro squadre minori può provare ad esaltarsi, ma ancora molto acerbo. Domenica, raccogliere punti vitali sarà fondamentale, dato che si preannuncia un calendario di fuoco(Roma e Fiorentina in rapida successione che allo stesso modo, non avranno margine di errore). Il quattordicesimo posto in classifica fa tremare le gambe di tifosi e i giocatori, e la partita pareggiata con il Bologna non ha portato buoni presagi e note incoraggianti. Una gara priva di emozioni, escludendo il goal fallito da Pavoletti e le multiple occasioni sui piedi di Verdi e Palacio nel primo tempo. Sin da subito, i ragazzi di Lopez hanno provato a imporre il proprio gioco propositivo ma troppo sterile per permettere ai suoi attaccanti di giocare al meglio. Il lunch match è stato un incontro guidato da tanto nervosismo e paura, meno per gli emiliani ormai consolidati in una posizione senza rischi. I sardi in questa stagione si sono affievoliti pian piano con il passare dei mesi. Avere un ottimo rapace d’area come Pavoletti e una spalla di tutto rispetto come Sau, un giovane promettente conteso da tante squadre come Barella, non può bastare a trascinare un’intera squadra senza le giuste motivazioni. I tifosi sostenitori non hanno apprezzato per niente il punto conquistato domenica, ma soprattutto per l’approccio mostrato dai giocatori cagliaritani. Sono 56 i goal subiti dalla difesa rossoblù, che ha confermato più volte di essere l’anello debole della catena; le ultime quattro giornate arrivano contro squadre che possono colpire con grande facilità la porta sarda e prendere il largo, come successo più volte in questa stagione (0-5 contro il Napoli, 0-4 contro Inter e Torino). L’inizio di stagione non è stato dei migliori, cinque sconfitte consecutive a partire da quella da quella in casa contro il Sassuolo il settembre scorso, e più campanelli d’allarme si sono accesi. Il margine di differenza contro le altre concorrenti per la permanenza è davvero minimo – solo 4 punti dalla Spal terzultima – e deve essere il motivo spronante per dare il massimo nel rush finale e tirare un sospiro di sollievo. Fondamentale sarà il supporto dei tifosi, parte integrante della squadra, soprattutto in queste situazioni al limite della tragicità.

Udinese (33 punti):  BENEVENTO – Inter – VERONA – Bologna

Ogni finale di stagione si accende una polemica che si infiamma sui social, sul cosiddetto “paracadute” per le squadre retrocesse. Questa miccia si è divampata con le dichiarazioni di Massimo Oddo, alla vigilia della partita persa contro il Napoli:

L’Udinese si scanserà? A me quello che pensano gli altri non frega niente, io guardo il mio obiettivo, non quello delle altre squadre. Non andremo a Napoli rassegnati, ma considerando la partita seguente, uno scontro diretto che determina il campionato. Non che domani non sia importante, ma avendo anche problemi fisici e giocatori in diffida, bisogna gestire anche queste situazioni. Non possiamo presentarci con il Crotone decimati, quindi andiamo a Napoli con i ragazzi che stanno bene, e basta. Abbiamo 6 punti di vantaggio e 6 partite da giocare, pensiamo a ciò che c’è da fare per non avere problemi e pensiamo positivo.  

I bianconeri erano passati due volte in vantaggio clamorosamente, per poi essere recuperati e definitivamente annientati sotto i colpi di Milik e Tonelli. Per L’Udinese parliamo della decima sconfitta di fila, diventate undici con la sconfitta casalinga contro il Crotone, che mette in serio pericolo la permanenza in A. La partita si è indirizzata su binari piuttosto equilibrati e più volte i bianconeri hanno tentato l’affondo decisivo. Questa cocente sconfitta riassume un po’ la stagione molto altalenante dei friuliani, incapaci di trovare una stabilità che durasse fino alla matematica salvezza. Un Udinese cosi in difficoltà, sempre sul filo del rasoio nella lotta salvezza, si sta rivelando quasi una costante da 3 anni a questa parte. Il gioco a livello tattico con Oddo é cambiato drasticamente dalla precedcente gestione; impressionante perócome l’Udinese abbia creato, in 34 giornate di campionato, solo 97 occasioni da goal contro le 122 del retrocesso Benevento. Un calo senza spiegazione, dopo che con l’arrivo di Oddo a dicembre erano una delle squadre più in forma. I friuliani sono stati sempre una delle squadre con più personalità in Serie A, anche grazie ad una dirigenza “cecchina” in materia di giovani promettenti (Sanchez, Handanovic, Inler, Zapata, Cuadrado e tanti altri ancora). Al termine di dicembre scorso, avevano infilato 5 vittorie consecutive grazie al contributo di Kevin Lasagna, di Rodrigo De Paul, altro ragazzo dalle grandi potenzialità ma mai pienamente espresse, e la scoperta del talento Antoine Barak. La sconfitta contro i calabresi ha sentenziato il definitivo esonero di Massimo Oddo, che verrà sostituito da una vecchia conoscenza del nostro calcio: Igor Tudor, che rimarrà legato ai friuliani fino al 2019 e dovrà riuscire nell’impresa di rimanere nella massima serie. Difficile, ma non impossibile.

Rodrigo De Paul all'Udinese |numerosette.eu
Rodrigo De Paul, un giocatore troppo poco costante per le qualità fatte vedere.

 

Chievo(31 punti): ROMA – Crotone – BOLOGNA – Benevento

Come ben tutti sanno, la squadra gialloblù è solita a stagioni sull’orlo del baratro, ma alla fine riescono sempre a spuntarla. Quest’anno, non sembra cosi semplice rimanere aggrappati alla Serie A. La squadra di Maran non vince da ben 5 turni (l’ultima vittoria contro la Sampdoria il 31 marzo scorso) e arrivano da due 0-0 consecutivi, di cui l’ultimo contro la diretta concorrente Spal. I prossimi incontri sembrano fuori portata, ma Stefano Sorrentino ci crede: “La squadra può tranquillamente salvarsi. E’ stata costruita per questo obiettivo che è di certo alla portata. Vogliamo chiudere il discorso il prima possibile e fare punti contro chiunque. Domenica prossima affronteremo l’Inter, sono fortissimi, ma non partiamo di certo battuti. Anche con loro vogliamo fare risultato”. Attenzione, perchè darli per spacciati in queste gare diventa un’arma che si ritorce contro. E come volevasi dimostrare, i nerazzurri non hanno deluso le aspettative, ma hanno dovuto soffrire e per poco non subivano il goal del pareggio di Tomovic al 95′ minuto. Primo tempo equilibrato al Bentegodi, dove i ragazzi di Maran giocano a viso aperto e colpiscono un palo con Pucciarelli che avrebbe spiazzato Handanovic. Il secondo tempo vede in campo una Inter completamente padrona del campo fino al 70′ minuto, archiviando formalmente la partita con due reti a zero. L’entrata di Stepinski, giovane polacco rivelazione della squadra, conferma le buone impressioni fatte vedere contro il Napoli e le altre grandi squadre a partita in corso. Con il goal di domenica sono 4 le reti infilate fino ad adesso in 19 presenze stagionali, contro Milan, Napoli e Inter e a questo punto sarebbe opportuno dargli una chance di giocare titolare, al posto di un Roberto Inglese non in forma e fuori dal gioco dei suoi compagni. Ottima prova del sempre più leader Radovanovic, posto al centro della difesa a tre, che si è reso protagonista di interventi decisivi in area e aver limitato la fame da goal di Icardi. Gli ultimi risultati contro gli azzurri di Sarri e appunto l’Inter hanno risaltato una squadra in piena forma e capace di giocarsela con tutte. Gare perse all’ultimo secondo, che hanno intriso di rabbia l’animo dei gialloblù per il finale di stagione. La prossima giornata vede affrontare la Roma di Di Francesco, reduce dallo scontro in Champions e quindi un po’ a corto di fiato; all’andata, Sorrentino abbassò completamente la saracinesca e le parò tutte, letteralmente, per uno 0-0 epico. Una prestazione strepitosa, da vero capitano. All’Olimpico si preannuncia sulla carta una gara a senso unico a favore dei giallorossi, ma Maran sa bene come giocarsi le sue carte e farà in tutti i modi di concretizzare con un risultato importanti le prestazioni contro Napoli e Inter. Magari, qualcuno scommetterà sul goal di Stepinski, che ha nel mirino tutte le prime della classe.  A piena portata delle possibilità dei clivensi sono Crotone e Benevento, che verranno affrontate in casa e potrebbero regalare la salvezza all’ultimo respiro. Quindi, occhi aperti per tutti perchè il Chievo non è ancora con tutti e due i piedi nella fossa.

Roberto Inglese, attaccante del Chievo, in prestito dal Napoli. |numerosette.eu
Roberto Inglese, attaccante del Chievo, in prestito dal Napoli.

Crotone(31 punti):  Sassuolo – CHIEVO – Lazio – NAPOLI

I calabresi arrivano dalla strepitosa partita contro la Juventus, che ha portato un punto fondamentale nella corsa per non retrocedere e lo fanno nei migliori dei modi, cioè con un goal in rovesciata di Simy. A concludere una settimana da incorniciare, arriva il successo a domicilio sull’Udinese a conferma del grande stato dei ragazzi di Walter Zenga. L’ex “Uomo Ragno” è stata una vera e propria iniezione di personalità e gioco a viso aperto per i rossoblù:

Tre punti pesanti perché i giocatori hanno fatto una prestazione notevole, dando continuità a quanto fatto mercoledì. Non mollare mai porta risultati”, ha esplicitato Zenga in conferenza stampa, dopo la partita di domenica.”Bisogna essere folli per salvarci e i giocatori hanno dato dimostrazione che mettendo in campo la follia giusta i risultati arrivano.

Nonostante arrivassero da quattro sconfitte e una sola vittoria contro il Bologna nelle ultime sei partite, quella contro i bianconeri non ha smosso di molto la classifica, ma ha alzato notevolmente il morale che ha ridato fiducia e consapevolezza dei propri mezzi. Walter Zenga cercherà di ripetere un’impresa, dopo quella all’ultima giornata della stagione passata attuata da Davide Nicola, che sarebbe storica. Il calendario delle prossime tre partite è quello più abbordabile e cercare di raccimolare almeno 5/6 punti diventa importantissimo. Domenica c’è il Sassuolo allo Ezio Scida e vincere farebbe avvicinare di molto i calabresi verso la salvezza. I neroverdi sono più tranquilli e approfittare di ciò, grazie anche alla spinta dei calorosi tifosi rossoblu, potrebbe rivelarsi più semplice: ma occhio a non sottovalutare la situazione “serena” dei propri avversari, che contano su un Matteo Politano in formissima e capace di colpire dalle posizioni più insolite. Ad aumentare la voglia di andare allo stadio, ci ha pensato la società del Crotone che ha abbassato i prezzi dei biglietti, “affinché lo Scida sia una bolgia per dare la spinta ai ragazzi che ne hanno bisogno”, ha dichiarato il presidente, Gianni Vrenna.  La penultima in casa con la Lazio fa riaffiorare bellissimi ricordi e chissà che non si ripresenti come la partita decisiva per l’automatica salvezza. Possibilità pari 0 di fare risultato al San Paolo all’ultima giornata sono quasi zero, quindi tutte le risorse disponibili saranno utilizzate nelle ultime 4 partite, di cui 3 spareggi diretti.

Spal(29 punti):  VERONA – Benevento – TORINO – Sampdoria

La Spal, arrivata come fanalino di coda, si è rivelata una squadra che può dare del filo da torcere a tutti quanti, specialmente in casa. Ricordiamo quando hanno fermato sul pareggio l’Inter e la Juventus con due prestazioni meravigliose. I ragazzi di Leonardo Semplici sono stati in striscia positiva per 8 gare. L’ultima sconfitta risaliva al 18 marzo al San Paolo contro il Napoli, fino alla caduta di sabato scorso contro la Roma. Un 3-0 netto che ha evidenziato le carenze fisiche dei ferraresi e di conseguenza una presenza quasi non pervenuta sul campo. La Spal ci ha abituato ad un gioco propositivo, tanta grinta e carattere da vendere che per una squadra appena salita dalla serie B. Un team di giocatori giovani e con ottime prospettive, come Meret e Lazzari, quest’ultimo inseguito da tante squadre. Con il Chievo non sono riusciti ad andare oltre il pareggio e per quello che hanno dimostrato entrambe, va bene così. I ferraresi negli otto risultati positivi hanno saputo raccogliere appena due vittorie, dove avrebbero meritato di portare più punti a casa. Semplici ha consolidato il suo ideale calcistico, appreso a pieno dai suoi “allievi”, e sta cercando di concentrarsi maggiormente sull’aspetto psicofisico, che ha inciso fortemente sulla bassa resa delle ultime partite. L’allenatore toscano è l’artefice delle due storiche promozioni consecutive dalla serie C alla A, sarà il fattore determinante per i suoi ragazzi che conosce bene e ha il giusto carisma per incrementare il livello delle prestazioni. L’obiettivo è ricaricare le pile, specialmente sotto l’aspetto mentale che in queste occasioni può giocare brutti scherzi. Il prossimo avversario è l’Hellas Verona e l’occasione è ghiotta per fare un grande passo in avanti verso la salvezza. In questo caso, la differenza tecnica diventa quasi ininfluente, ma servirà il coraggio e la lucidità mostrata nel corso di questa stagione. Fare qualcosa in più in fase offensiva è uno degli obiettivi del finale. Raccogliere punti con Benevento e Sampdoria in casa, potrebbero determinare il crocevia per la salvezza matematica e quindi sarà importante avere abbastanza risorse fisiche per reggere questi incontri.  La Spal ha dimostrato di essere una squadra che non molla mai, gioca senza paura e si esalta contro le grandi squadre. Il Crotone, con la vittoria ad Udine, si trova due punti sopra e perdere non sarà tollerato. Dovranno vincerle assolutamente almeno tre su quattro, o almeno cercare di non perdere.  Una delle sorprese dell’anno, senza dubbio, ma per confermare ciò dovranno ancora raschiare il fondo del barile e non lasciare nulla per strada.

Leonardo Semplici è l'arma in più del suo Spal. |numerosette.eu
Leonardo Semplici è l’arma in più del suo Spal. |numerosette.eu

 

Hellas Verona(25 punti):  Spal – MILAN – Udinese – JUVENTUS

La sconfitta di misura contro il Sassuolo e quella umiliante contro il Genoa per 3-1 ha fatto nascere forti contestazioni contro Pecchia, che si ritrova con pochissime speranze di salvezza. Tutto si determinerà contro Spal e Udinese in casa, scontri diretti dove l’aspetto psicologico non dovrà essere sottovalutato: vincerle entrambe è obbligatorio per continuare a pensare alla permanenza in A. Gli stessi tifosi sono quasi certi della retrocessione in Serie B, perchè parliamo di vera e propria utopia calcistica: la difesa è un colabrodo (sono 68 le reti incassate dai gialloblù) e l’attacco senza idee (solo 27 goal e l’ultimo su azione risale a otto partite fa, contro il Torino). I più prolifici della squadra sono Pazzini e Kean, fuori da più di un mese e la sua assenza si è fatta fortemente sentire. Il ragazzo classe 2000 si era centralizzato nell’attacco veronese e ogni partita confermava la sua inarrestabile crescita. Portava avanti la squadra, giocava di sponda, usava e predominava con il grande fisico che si ritrova e segnava (4 reti in 19 presenze sono un ottimo bottino per un ragazzo appena diciottenne).  Rifondare una squadra nel momento peggiore della stagione, è fuori da ogni logica. L’Hellas è sembrato sparire sempre più, dopo le prime due vittorie consecutive nelle prime giornate, e si é ritrovato in una situazione disastrosa, che forse avevano sottovalutato. Tante potrebbero essere le motivazioni di questa penultima posizione in classifica: la confusione tattica di Pecchia, il mancato impiego di giocatori che forse avrebbero potuto dare di più (Zuculini e Tupta, su tutti) e un mercato non all’altezza. Ora, il Verona si ritrova a 4 punti di distanza dalla Spal, che arriva al Bentegodi questa domenica. Vincere d’orgoglio potrebbe non bastare ai fini della classifica, ma rialzerebbe il morale e renderebbe ancora più infuocata la lotta salvezza. In questo momento, gli scaligeri sono quelli meno quotati e il calendario difficile (Milan e Juventus su tutte) non aiuta. Sono 16 i goal subiti nelle ultime 6 giornate e solo uno realizzato. Troppo poco per realizzare qualcosa già di impensabile.

La focosa tifoseria scaligera è stanca delle sconfitte e ha indetto una contestazione contro mister Pecchia. |numerosette.eu
La focosa tifoseria scaligera è stanca delle sconfitte e ha indetto una contestazione contro mister Pecchia. |numerosette.eu

 

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