Non guardare indietro
Quando si tratta di Nazionale, l’orgoglio viene prima di tutto. Metterci la faccia e dimostrare di possedere ottime capacità, un gruppo solido e un Paese sempre pronto a sostenere la squadra. L’Europeo di basket inizierà a fine agosto, per poi concludersi domenica 17 settembre e anche quest’anno, i campi di gioco metteranno in mostra sia talenti pronti ad esplodere che atleti ben affermati.
Nazionali temibili come Spagna, Germania e Lituania vogliono continuare a rimanere sulle vette dell’Europa, magari contendendosi proprio con l’Italia un posto sul podio del torneo del vecchio continente. Pensando ai lituani, l’ultimo ricordo accostato ai giganti del nord Europa non è dei migliori. Le prestazioni da favola di Bargnani e Aradori e il duo Belinelli/Gallinari non incisivi, furono l’ago della bilancia nello scontro della scorsa rassegna. I ragazzi di Pianigiani ressero una partita durissima, soprattutto a livello fisico, dove di fronte si ritrovarono montagne come Valanciunas e Sabonis. Non proprio gli ultimi arrivati.
Gli ex-sovietici sono un tabù per la Nazionale nostrana in termini cestistici (sconfitte nel 2006 e, per l’appunto, nel 2015) e quando l’impresa sembrava essere quasi compiuta ecco che la fatica psico-fisica è stata il colpo di grazia per i nostri, comunque combattivi fino alla fine. Un boccone difficile da mandar giù, ma che sicuramente sarà stato di lezione per i nostri. La Lituania proverà a completare il ciclo, perchè non c’è due senza tre. Speriamo, egoisticamente, che rimangano due.
Girone di ferro
Il viaggio sarà duro fin da subito: un girone che riserva molte sorprese a cui dare tanta attenzione. Lituania, Israele, Georgia, Germania ed Ucraina. L’ItalBasket si ritrova con squadre temibili, come la già citata Lituania e una Germania assetata di rivalsa, dopo la cocente sconfitta con Belinelli e compagni nel 2015. Dopo aver ricordato con tanti rimpianti l’incontro con la Lituania, ripensando alla Germania un sorriso di soddisfazione scappa sempre. E’ stato fondamentale il cambio del capitano della nave, con il timone che è passato dalle mani di Simone Pianigiani a quelle di Ettore Messina. Il Ct, vice ai San Antonio Spurs, ha selezionato i 19 prescelti che guideranno la Nazionale e tenteranno di classificarsi sul podio, escludendo a sorpresa Alessandro Gentile e Andrea Bargnani.
Ci ritroviamo con una Nazionale colma di talenti aiutati dai veterani, che creano un mix competitivo in grado di poter dare fastidio alle avversarie. L’ultimo Europeo ha lasciato l’amaro in bocca, e questa volta si dovrà fare molto di più. Coach Messina è stato chiamato appositamente, per provare a prendersi una qualificazione sfuggita per un soffio a Rio 2016; ma anche, e soprattutto, per ricominciare un ciclo che deve necessariamente prendere vita nuova. Il siciliano ha le idee chiarissime e la sua grande esperienza sarà di grande aiuto.
Amarcord
Da sempre i “crucchi” sono i nostri acerrimi nemici: calcio,pallacanestro, politica. Si può dire che loro si trovino in una situazione migliore della nostra a livello sociale, con la stabilità che ci manca particolarmente. Ma per fortuna, nello sport la situazione è un po’diversa. Nel mondo della palla a spicchi, non possiamo lamentarci: l’ultimo EuroBasket ha riservato un girone di ferro, e la partita con la Nazionale tedesca è stata decisiva per il passaggio del turno. All’esame di maturità, i selezionati italiani hanno risposto presente; niente di scontato o regalato, anzi. Una partita al cardiopalma, equilibri in continuo cambiamento, ogni minimo errore fatale per l’esito finale. Dennis Schroder fu un pericolo pubblico che mise in grande difficoltà i ragazzi di Pianigiani, sfornando numeri e giocate da urlo. In fondo, parliamo di un giovane talento alla ribalta in NBA.
E quel ragazzino terribile di appena 213 cm, all’anagrafe Dirk Nowitzki? Il grande lavoro di Danilo “Step-Back“( citazione dell’immenso Flavio Tranquillo) Gallinari ha permesso di tenere sotto controllo il 41 dei Dallas Mavericks. Il giorno dopo la disfatta tedesca, abbiamo assistito (fortunatamente per noi) al ritiro dalla Nazionale del Wunderkind. Pensava di poter concludere in bellezza il suo percorso al servizio del Paese, ma a volte la tecnica non basta. Sicuramente, coach Messina avrà rinfrescato la mente ai suoi ragazzi con la partita vinta 89-82 due anni fa: l’esempio da tenere sempre nella testa, come mentalità vincente.
In quel frangente, l’Italia diede dimostrazione di poter competere con tutti. I tre impegnati, con le varie squadre, al di fuori del confine italiano (Belinelli,Gallinari e Bargnani) si sono resi trascinatori di quell’incontro, soprattutto a livello tattico. Ripetere le stesse gesta, non sarà facile ma neanche impossibile.
Chi va e chi resta
La mancata convocazione di Alessandro Gentile in Nazionale è stata una sorpresa per tutti, a partire dalla stessa guardia dell’Olimpia Milano. Nonostante la giovane età (24 anni), il figlio d’arte possiede un ottimo palmares di vittorie e grande esperienza sul campo. Anche lui è stato uno dei protagonisti del 2015, ma nell’ultima stagione qualcosa non ha funzionato. Il malcontento del ragazzo per il mancato approdo in NBA non è passato inosservato alla società meneghina. Decisione drastica: ceduto in prestito da dicembre fino alla fine della stagione e successiva rescissione del contratto, dopo molti anni da guida per i suoi compagni.
Ora, il peso della fascia da capitano è sulle spalle di Andrea Cinciarini. “Il Cincia” si ritrova in un reparto pieno di concorrenza, ma l’esperienza con Milano lo ha fatto crescere molto e il posto da titolare sarà una bella sfida. Arriviamo a Gigi Datome, un altro esodato d’oltreoceano, che ha saputo rifarsi pienamente con il suo Fenerbache. La rinascita dell’ala veneta si è concretizza con il ritorno in Europa, dopo che l’NBA non è riuscito a valorizzarlo e, da occasione della vita, si è trasformata in prova dall’esito negativo. Con i turchi si è preso il centro della scena e ha contribuito in maniera fondamentale alle numerose vittorie della sua squadra: Campionato (2016,2017), Coppa di Turchia (2016) e la tanto agognata Eurolega (2017). Le sue grandi capacità sono sempre state note al grande pubblico sin dai tempi della Virtus Roma e, quando si è presentata l’occasione del salto definitivo nel basket che conta, non ci ha pensato due volte. Due anni di agonie, pochi minuti giocati e un difficile adattamento negli ingranaggi di un gioco ben differente dal nostro. La verità è che chi era pronto ad accoglierlo a braccia aperta si trovava a poche ore da casa. Ben ritrovato, Gigi.
La squadra fresca campione d’Europa possiede un altro grande giocatore italiano che affiancherà nella prossima stagione Datome, pronto per la sua definitiva esplosione: Nicolò Melli. Con il compito di sostituire Andrea Bargnani e dare una quadratura precisa al gioco dei suoi compagni, Niccolò dovrà diventare grande, cercando di non far rimpiangere il gigante che in NBA è restato a lungo, che da qualche anno ha perso la sua strada. Grande attesa è riservata poi per Diego Flaccadori, miglior under-22 del nostro campionato e campione d’Italia con la sua Trento. Sarà una sorpresa vederlo, ma conoscendo le qualità di osservatore di coach Messina, sicuramente nulla è stato lasciato al caso.
Ragazzi dal cuore d’acciaio, in grado di saper rinascere dopo brutte esperienze e capaci di emergere fin da subito. Quest’anno, le speranze di far bene sono tante e un sentimento pieno di orgoglio non ci manca. L’Italia prima di tutto.