Rivoluzione biancoazzurra

L’intera città di Ferrara sta vivendo un sogno, un sogno iniziato 9 mesi fa e che sta continuando ad ampliarsi, giorno per giorno, partita dopo partita. Il merito va alla squadra della città, la Società Polisportiva Ars et Labor, nota a tutti come Spal. Una società storica, che vanta 21 partecipazioni alla massima serie, e che dopo anni bui è tornata alla ribalta sorprendendo tutti.

Il purgatorio dei ferraresi era iniziato nel 1993, con la retrocessione in Lega Pro e i continui fallimenti nel provare a risalire. Poi nel 2012 addirittura il crack societario e la conseguente discesa in Serie D. Un incubo che sembra non avere fine. Ma come in tutte le grandi storie, c’è sempre un grande protagonista in grado di ribaltare le situazioni negative fino a far rivedere le stelle. L’eroe in questione si chiama Leonardo Semplici, l’allenatore che è riuscito in 2 anni e mezzo a riportare i biancoazzurri in B, e a farli lottare per la Serie A. Ma facciamo un passo indietro.

 Gli spallini

 

Mister Semplici è un homo novus, salito alle cronache recentemente per i grandi successi collezionati nell’ultimo biennio. Dopo una carriera semi-professionistica da calciatore, inizia ad allenare prima in Eccellenza, poi in D fino ad arrivare alla Lega Pro seconda divisione. Poi si trasferisce a Firenze, dove per 4 anni allena nelle giovanili. Ed è proprio in questa veste appare per la prima volta al grande pubblico grazie al programma televisivo Calciatori-Giovani Speranze. Trasmissione che per due anni ha seguito le giovani carriere di alcuni ragazzi del settore giovanile viola, transitati appunto dalla squadra Primavera guidata da Semplici, e dove il capitano era un certo Bernardeschi.

Physique du role d’altri tempi

 

Poi arriva il passaggio in una piazza come Ferrara e l’attesissima promozione. Ma un ruolo da comparsa nel campionato di B gli sta stretto, così ecco che la sua Spal diventa la grande sorpresa, seconda in classifica a 1 punto dal Frosinone, e 3 punti in più sulla grande favorita Verona. Ma per quanto bravo, Semplici non ha la bacchetta magica, e i risultati dei biancoazzurri sono anche merito di un giusto mix tra giovani promettenti e giocatori più esperti, ma ancora con tanta fame. Ed ecco che calciatori  più “anziani” come FloccariAntenucci, che con la Serie B c’entrano poco, corrono come ragazzini per la squadra e segnano gol come questi.

Floccari con il velo, Antenucci fa la sponda e poi Sergione la chiude così.

 

Dall’altra parte i ragazzini veri, che stanno dimostrando di avere la stoffa dei campioni. Ovviamente il primo della lista è Meret, che è riuscito a vincere la competizione con un altro giovane promettente, Marchegiani, figlio di Luca. La sua recente convocazione in Nazionale maggiore ha sorpreso moltissimi italiani. Più che comprensibile visto che ha soli vent’anni e gioca in B. Ma a vedere qualche sua parata si comprende in pieno la scelta di Ventura. Guardare per credere.

La capacità di rubare mezzo metro in avanti nel giro di qualche decimo di secondo è veramente notevole

 

Ma Meret non è l’unica promessa che sta brillando tra le mura estensi: vanno ricordati il centrale Bonifazi, di proprietà del Torino, Costa, di proprietà del Chievo, che è riuscito a superare nelle gerarchie il più esperto Del Grosso, e Vicari, acquistato a titolo definitivo dal Como.

Insomma, unite questa rosa a un 3-5-2 dallo spirito offensivo, un grande allenatore, una piazza elettrizzata e un campionato in cui mai nulla è proibito, e otterrete l’attuale stagione della Spal. Il bello ovviamente deve ancora venire, ci si accinge ora verso il grande finale di stagione, dove tutto può ancora succedere. Mantenere l’attuale classifica significherebbe salire direttamente in A, ma il Verona è a soli 3 punti, in attesa del primo passo falso.

Dal terzo posto in giù il distacco in classifica è ampio, quindi molto probabilmente la lotta per la promozione diretta coinvolgerà solo gli scaligeri, gli estensi e il Frosinone. Ci sarebbero poi i play-off eventualmente, che, tuttavia, rappresenterebbero un terno al lotto, dove le posizioni in classifica vengono spesso ribaltate.

In ogni caso la Spal ha, con 10 giornate dal termine del campionato, una possibilità concreta, reale, fondata, di salire in Serie A. Una gioia che i tifosi biancoazzurri aspettano dal lontano 1968. Non un anno qualunque, un anno di movimenti di massa, di contestazioni, di divisioni, di rivoluzioni mancate. Così, a distanza di 49 anni, mister Semplici potrebbe riuscire dove altri hanno fallito, portando a termine una particolare rivoluzione. Non culturale o politica, ma sportiva. Per una città completamente in simbiosi con la propria squadra, che non vuole smettere di sognare.

 

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