Il rifiuto di Donnarumma è piombato nelle vite di noi appassionati di calcio che cerchiamo ogni giorno, con le nostre parole, di comunicare al Lettore e alla Lettrice perché questo sport ci appassiona così tanto.
Lo facciamo perché forse ci riteniamo più bravi di altri e lo vogliamo dimostrare, lo facciamo perché forse è un’esigenza, lo facciamo perché forse vogliamo trasmettere quel quid che il semplice non-appassionato non capisce e che vogliamo far recapitare, lo facciamo perché forse altro non ci viene meglio da fare.
E allora dimenticatevi dei post su Twitter, degli stati su Facebook, delle immagine su Instagram che avete visto, e delle parole che avete sentito dai telegiornali nazionali e che sono cadute nelle vostre case mentre facevate merenda o cenavate.
Perché quello che ora leggerete va oltre. Troverete una discussione che è nata, e che non poteva non nascere, all’interno della nostra redazione, in maniera spontanea. Perché quello che ora leggerete riassume il pensiero di quei ragazzi che ogni giorno portano avanti questo progetto, scontrandosi con le loro idee. Ma con un loro pensiero, che cercano di far emergere.
Incontrerete in ordine di apparizione: Francesco Saverio Simonetti, Federico Dondi, Marco Fazio, Lodovico Terzi, Paolo De Angelis, Daniele Pestillo.
Ore 17.46 è da poco finita la conferenza stampa, in cui Fassone annuncia il mancato rinnovo di Donnarumma.
Pink: Donnarumma non rinnova.
White: Spero gli caschino le mani. A lui e a Raiola.
Pink: La foto in cui bacia la maglia è in tendenza su Twitter.
Blond: Mah…
Seguono vari tweet come questi…
#Donnarumma dopo non aver rinnovato, da interista, spero venga bocciato alla #maturita2017 e #invalsi2017
— Marco Delli Paoli (@MarcoDelliPaoli) June 15, 2017
Mi piace sempre. #Donnarumma sbatte la porta. Addio al Milan. pic.twitter.com/eWUtSIcFuK
— Caperucita Roja (@caperucita_r) June 15, 2017
#donnarumma @gigiodonna1 pic.twitter.com/6nehjeHhQv
— Esmir (@es_mir24) June 15, 2017
#donnarumma non rinnova col Milan. @MinoRaiola spiega il suo gesto dopo milan juve pic.twitter.com/JmXr9s2zZk
— PersonaOrribile (@PretzBando) June 15, 2017
I giocatori di Raiola giocano per Raiola. #Donnarumma pic.twitter.com/LHuphrbzXY
— Delirio (@Delirio897J) June 15, 2017
Pink: L’unica destinazione che lo salva a livello di immagine secondo me è Napoli. Secondo voi?
Blue: Andrà al Real. Comunque 5 milioni di euro all’anno sarebbero stati una follia. Meno male che non ha accettato, a questo punto.
Blond: Insalvabile.
Blue: Mi fa abbastanza schifo, ammetto. Ha sbagliato sia da un punto di vista umano, sia a livello di carriera.
Pink: Però se va al Real e poi ci rimane per 15 anni non gli si potrà dire nulla sulla carta.
Blue: A beh, per carità. Ma ripeto che è meglio così. Oblak ne prende tipo 1.5, Courtois 3.8
Pink: Stiamo però parlando potenzialmente del portiere più forte dei prossimi 10 anni. Al di là dell’età, che gioca a suo vantaggio anche per le leggi di mercato di ora.
Blue: Certo, però 5 sono troppi lo stesso, è una cifra insensata.
Pink: L’ingaggio, entrando nella logica di un determinato meccanismo, ahimè non lo trovo eccessivo.
Blue: Courtois ha 25 anni e ne prende 3 all’anno ed è a livelli così alti da tempo.
Orange: Ed è pure affermato a livello internazionale.
Blue: Esatto.
Orange: Donnarumma potrà certamente affermarsi, ma ad ora 5 milioni mi sembrano tantini.
Blue: Neuer ne prende 7, ragazzi. 5 milioni a 18 anni solo per le potenzialità sono una follia vera. Contando che sarebbe pesato circa 10 milioni all’anno. Semplicemente questa è la dimostrazione che di bandiere non ne esistono più, e che la maggior parte dei giocatori se ne frega allegramente, qualunque sia la cifra proposta. Speriamo in Plizzari, va.
Pink: Premettendo che sto entrando nella logica del mercato, il Milan ha un prodotto del vivaio che ha stracciato tutti i record ed è destinato a essere il numero 1 indiscusso della sua generazione. Almeno questo ha dimostrato. Ha due strade: o fa una scelta “morale” e più di tot non offre, oppure fa una scelta “equilibrata” e gli offre 5 milioni. Se ne va perché minimo gliene offrono 6 o 7.
Blue: Certo, però io non investirei mai 7 milioni per un giocatore che fino a ora ha dato sì ottime dimostrazioni, ma che rimane sempre un 18enne che potrebbe avere cali incredibili serenamente. Non lo abbiamo mai, da milanista sfortunatamente, visto in competizioni europee.
Pink: Io dg del Milan avrei fatto lo stesso, io dg di un’altra squadra ci avrei pensato. Comunque immagino che minino 40 milioni (anche a scadenza) li devo tirar fuori, e poi gliene devo dare minimo 7. Si fa seria. A scadenza, beh può pretendere un ingaggio monstre anche da 10. E non mi meraviglierei se ci fosse dietro la Juventus.
Orange: Sempre parlando di portieri, il City ha appena pagato Ederson 40 milioni. Per carità, buon portiere. Però…
Pink: Qui si entra nell’ottica di Sistema Guardiola, immagino. Ma di fatto chi è?
Orange: L’ho visto un paio di volte e mi ha fatto un’ottima impressione, specie col Dortmund. Però 40 milioni sono esagerati. Bravo con i piedi, ecco perché.
Blue: Comunque Donnarumma anche se entrerà nella top 5 di sempre, rimarrà sempre un Higuain.
Pink: Torno a studiare. A 24 anni.
Blue: Pensa, Donnarumma alla nostra età guadagnerà quanto mai noi riusciremo a prendere.
Pink: Eh… Talento. E mercato distorto. Il velo di ignoranza di Rawls non ci permetterebbe di fare certe scelte. Ma ahimè…
La discussione sembra essere interrotta, ma in serata esplode. Interviene Mr. Brown.
Brown: Ragazzi, al di là di tutto, siamo di fronte all’ennesima dimostrazione che in questo mondo – e non solo – contano solo e soltanto i soldi. Che i procuratori stanno rovinando tutto, e che forse un bagno in acque umili e modeste farebbe bene, a tutti. Penso che la morale, o l’etica, non debbano mai venir meno. Purtroppo è una gara a chi guadagna di più, non a chi vince di più (come forse una volta). Ma d’altronde, impossibile non biasimare.
Blue: La penso come te, io sono veramente schifato.
Brown: Cioè ragazzi, IL MILAN. E hai sempre detto di esser tifoso di quella squadra.
Pink: O si cambiano le regole in generale (come fu la Bosman) o le cose vanno avanti così. E il Milan si è comportato alla perfezione. Ha offerto un contratto equo alle leggi del mercato, e se n’è fatta presto una ragione. Ora Donnarumma vivrà un periodo difficile, sintomatico, e se non lo vivrà siamo di fronte a un fenomeno della nostra generazione, nato nell’era mediatica e capace di sopportare una pressione mediatica non indifferente.
Brown: Un altro fattore importante, secondo me, è: ma i tuoi colleghi cosa pensano di una scelta del genere? Non credo, nell’ambiente, che proprio tutti possano vedere di buon occhio una decisione come questa. Higuain aveva 28/29 anni, ha voluto cambiare per vincere qualcosa, con ragione. Io a 18 anni cambio perché so di non poter crescere, perché capisco che non potranno aiutarmi a migliorare, a maturare, perché mi sento messo da parte. Attenzione, non sto mettendo in discussione il potere dei soldi!
Blond: Per me non è stato corretto soprattutto perché non ha parlato, e non ci ha messo la faccia sull’argomento. Se avesse detto dall’inizio che, in caso di offerta allettante, sarebbe andato via, avrebbe preso sicuro molti insulti, ma ne sarebbe uscito in maniera indiscutibile.
Pink: Io penso che la Sentenza Bosman annullò il ricatto delle società e ha stabilito nuovi ricatti. Sarebbe disonesto non ammettere che prima le società controllavano i giocatori come oggetti. Ora le società sono diventate oggetto. Queste sono dinamiche che si sviluppano in tutti i contesti, quelli degli oppressori e degli oppressi che si scambiano (relativizzando i termini). Io Donnarumma sarei rimasto al Milan e avrei forse guadagnato di più per immagine e altro, perché il calcio è sempre più legato al brand. Ma nelle logiche di un mercato che qualcuno ha voluto, sta accadendo qualcosa di corretto. Morale o immorale.
Brown: La disamina è perfetta, non fa una piega. Ma quanti anni hai? Cosa hai fatto per pretendere tutto questo? Un bel niente. Qui dietro c’è solo la logica di un procuratore che ogni due anni deve piazzare colpi per riempire anche il suo conto in banca. Perché a 18 anni, senza aver vinto niente, non hai assolutamente le carte per porti in questa maniera. Diciamocelo, sarai pure forte, ma sempre due parate sono! Secondo me, di fronte a tutto questo la razionalità va a farsi fottere.
Pink: Beh, io ti ho fatto un discorso razionale. Le bandiere non esistono più perché sono cambiati i rapporti economici e le dinamiche sociali. Cioè, siamo nell’era della globalizzazione, tutti gli aspetti in una società (vedi anche solo il roaming) ne risentono. Vi ricordo che Giovinco (!!!) è andato a prendersi 10 milioni di dollari in Canada e nessuno ha detto “scandalo”: un giocatore buono, nella piena maturità, era andato a prendersi in un campionato non importante quanto allora guadagnava un giocatore forte in Europa. Ripeto, non avrei fatto la scelta di Donnarumma. Ma io non sono Donnarumma.
Brown: Come hai detto te, una società è un’azienda. E con quale coraggio vai da un’azienda a pretendere dieci volte di più?
Pink: Perché ci sono i margini per farlo. Te lo permettono le regole. E sei il giocatore della tua generazione più identificabile, con il procuratore migliore al mondo, e le società ormai ragionano per prospetti.
Blond: Ritornando a Giovinco. Lui era destinato a dare panchina fissa alla Juventus o a fare una Serie A media, quindi ha fatto due conti ed è andato verso l’ultimo contratto di un certo valore della carriera.
Blue: Ma sono due fattori totalmente diversi Giovinco-Donnarumma, oltretutto. Qui si parla di un giocatore che poteva diventare l’emblema di un club, e che se n’è andato via in un momento di totale rifondazione, con un Milan che si sta muovendo tanto (scelte discutibili o meno) che punta a qualcosa che negli ultimi anni nemmeno si vedeva con il binocolo.
Blond: Donnarumma poi è stato lanciato da titolare fisso e base del progetto Milan, che in tutto ciò non gli ha offerto due lire ma ben 5 milioni l’anno. Per fare contento un procuratore più che il giocatore.
Brown: Tra l’altro. E giochi in porta.
Blue: Cioè rendiamoci conto, 5 milioni cavolo. La società di cui sei tifoso. Poteva diventare punto fermo, guadagnando tanto e con l’amore di tutti noi tifosi. Non dico che poteva essere Totti, Maldini o Zanetti. Però sicuramente poteva rendere giustizia alla maglia, ma alla fine si è comportato come un bambino viziato.
Blond: Limitare tutto a una questione di soldi, tuttavia, mi sembra stupido.
Brown: Molto triste, ma è così.
Blond: Ma se Donnarumma avesse continuato ad avere un alto rendimento, fra 4 anni avrebbe rinnovato a cifre più alte. O comunque avrebbe avuto tutto il tempo per trovare un’altra sistemazione più gratificante nel caso fossero venuti meno gli stimoli.
Blue: Se la situazione fosse stata: giochi nel Chievo, sei un fenomeno, ti offrono 10 milioni e la tua società sopra il milione gna fa, qui si capirebbe. Ma giochi nel Milan, cazzo nel Milan. Ti offrono 5 milioni di euro e da un’altra parte solo uno in più, qui mi fai schifo.
Brown: Ragazzi, vengono meno i valori. Questa è vita. E nella vita non devono mai mancare. Cosa insegui? Il nulla. Chi si ricorderà di te? Probabilmente nessuno.
Pink: Se una squadra ti offre più di 5 milioni li vali. Non si può dire “Cosa hai fatto per meritarteli?” perché qualcuno ha reputato che se li meritasse. O si cambiano le regole o quel che ha fatto Donnarumma è comprensibile. Poi per i soldi, credo che il Milan stesse costruendo intorno all’immagine di Donnarumma un progetto che gli avrebbe fruttato di più. Lui ha fatto le sue valutazioni, diverse da quelle che avremmo fatto noi perché siamo evidentemente più romantici. Ma la scelta è avvenuta all’interno di regole ben stabilite. Poi…se rimane tutta la carriera al Real, diventando l’immagine del Real che gli verrà detto a fine carriera? Ingrato o hai fatto una scelta di vita?
Brown: Ma se ti offrono più di 5 milioni, può tranquillamente dire che è bravo chi ti vende, e che ti sta vendendo a gente che ha soldi da spendere. Se il discorso pro Real è quel che è, ma allora dillo subito!
Blue: Fa schifo ugualmente la scelta, perché il contesto te lo permette, ma nessuno ti obbliga.
Blond: Anche io credo che rimanere al Milan gli avrebbe fruttato di più e per questo credo che la motivazione non siano i soldi. Almeno, non per il giocatore.
Brown: Credo che così incassi di più anche Raiola. La percentuale dovrebbe essere più alta!
Blond: Io credo che Raiola non abbia voluto tradire Galliani, e ha capito che portando il giocatore da un’altra parte avrebbe fatto cassa. E ha plagiato la mente di un 18enne.
Blue: Ad ogni modo amen, sono felice che la mia società non spenda così tanti soldi per un giocatore che ancora non mi da certezza sul futuro.
Pink: Ad esempio, Cassano ve lo ricordate dal Bari alla Roma? Ok, dal Bari. Ma quanti soldi gli diedero per battere la Juventus? Nessuno gridò allo scandalo. Tutti si vergognarono quando passò al Real per il comportamento. Se non cambiano le regole, dovremo sempre accettare questi comportamenti. Però la “moralità” è relativa, e l’ “etica” è altra perché in campo ha sempre fatto il suo dovere. Si potrebbe parlare, al più, di “estetica” considerando l’immagine che ne deriva. Almeno io la vedo così.
Blue: Non si può paragonare, dai: 1) Bari e Milan hanno due carature ben differenti 2) C’è anche un fattore di crescita, all’interno di una squadra primaverile 3) Tutti si vergognarono, ma qui la differenza di ingaggio sarebbe minima.
Brown: Visto da un punto di vista prettamente economico, è senz’altro così! Però l’ “etica” e la “morale” mi dispiace, ma sono altre. Personalmente penso che debbano sempre esserci delle linee guida nella vita. Perse quelle, perdi tutto…
Pink: Secondo me non è giusto il meccanismo che ci scatta nel discriminare le situazioni Giovinco/Donnarumma e Bari/Milan. Sono comunque figlie delle stesse regole che hanno portato a una sovravalutazione secondo la nostra “morale” ma a una giusta valutazione in termini di mercato. Giusta perché il mercato nel momento in cui te lo consente è giusto.
Brown: Togliti questa razionalità dalla testa, in questo momento non serve. In una faccenda come questa, non va!
Pink: Però non credo che alla FIFA o al UEFA ragionino con il cuore.
Brown: Ma non si parla di FIFA e UEFA…
Pink: Però si sta parlando di regole. E se le regole permettono certi comportamenti “vergognosi” bisogna cambiare le regole.
Brown: Si parla di scelte, non di regole. Questa è una scelta assolutamente consentita dalle regole, ma non dettata dalle regole. Chi ha scelto, non lo sappiamo. Ma comunque è una scelta. Di vita.
Pink: Se è una scelta di vita non siamo nessuno per giudicarla allora!
Brown: Qui critichiamo – anche apertamente – la scelta della persona! Non mi faccio problemi a dirlo. La scelta, non la persona. Può essere la persona migliore al mondo. Però, questa volta – ho voglia di essere critico – è stata fatta una scelta sbagliata e poco rispettosa.
Pink: Io non mi sento di giudicare male la scelta. Non l’avrei fatta, ma la comprendo pur non sapendone le motivazioni. Penso che le regole in questo discorso siano importanti, e vanno cambiate per riequilibrare il mercato, all’interno di società di calcio che si stanno evolvendo al concetto di azienda. Il passaggio da Microsoft a Apple per 1 milione in più non sarebbe visto come scandaloso. Se vogliamo riappropriarci di un calcio più romantico dobbiamo cambiare le regole, altrimenti ogni interprete ragionerà in ottica aziendale. Che poi non è neanche un male. Altrimenti avremmo avuto sempre tifoserie alla mercé dei Cragnotti e dei Tanzi. Il calcio, in termini razionali, deve trovare un equilibrio che non ha mai trovato tra società, atleti e ora procuratori.
Blond: Ma la cosa più grave è che il Milan vuole NETO. Cioè NETO.
Pink: Ecco, Neto è grave. Sperò che la storia potrà premiare Plizzari, chissà.
Cari Lettore e Lettrice siete arrivati, insieme, al termine di questa conversazione. Avrete cambiato idea molte volte, o forse sarà rimasta sempre la stessa. Avrete appoggiato Pink, Brown, Blue o Blond in tempi diversi, o forse siete rimasti sempre fedeli a un colore. Alla fine, la vostra opinione sul rifiuto di Donnarumma qual è?